domenica 9 marzo 2025

9 marzo - La guerra (del lavoro) contro le donne

poesie – e storie vere – di Carlo Soricelli (*)

E la donna va va va

Capelli rossi ben ordinati

Barbara lavoratrice itinerante

guarda ormai alla pensione

spera non si allontani ancora

lavorava qua e là nella provincia

Quella mattina era cassiera in un supermercato

alle 4,40 è già in macchina per il turno delle 5

la casa già pulita

un ventenne tornava dal divertificio

e la travolge a folle velocità

la sua foto desta rabbia e malinconia

a chi ancora ha un cuore e si commuove

per condizioni di lavoro antiche

e ci si meraviglia di un’Italia senza figli


 
E la donna va va va va va

Marina di mestiere faceva l’ambulante

di anni ne aveva 59

Nella foto di cronaca sorride tra i vestiti

ne sceglieva uno per la festa

Si scontra all’alba alla guida di un furgone

mentre andava al mercato

Frutta bella, frutta bella

A Frascati non sentiranno più i suoi richiami

E la donna va va va va va

Anna sorride

coi suoi grandi occhiali da sole

il papà serio guida la macchina

dietro il fratello non si vede

Una famiglia dal tragico destino

faceva lavoro nero senza protezioni

Assemblavano in casa Fuochi d’Artificio

che diventa una fabbrica di morte

muoiono in tre tra atroci sofferenze

tra bombe dai mille colori

E la donna va va va va va

A Pavia un corpo coperto da un lenzuolo bianco

Poco in là un panno azzurro

Chi passa guarda in alto

La terrazza è aperta al secondo piano

la scala rovesciata sul davanzale

puliva i vetri ed è caduta giù

ma chi è nessuno lo scrive

la cronaca è già passata ad altro

E la donna va va va va va

Laila faceva l’operaia

Dal Marocco è venuta a morire qui

il macchinario si comportava in modo strano

a casa si lamentava di quella macchina

che si muoveva senza spingere pulsanti

ma chi aveva il coraggio di parlare

ora è normale il precariato

ti licenziano se ti lamenti

o fai vedere che hai gli occhi accesi dalla rabbia

per un macchinario reso matto per far prima

Laila risucchiata senza un lamento

È la stessa morte di Luana

Tolte le Sicurezze per guadagnare di più

di Laila ignorata anche l’orrenda morte

Solo un trafiletto in un giornale di provincia

E la donna va va va va va

Sara faceva l’infermiera

Era la seconda notte che lavorava 12 ore

Finalmente il turno era finito

gli occhi si chiudevano quel mattino

lunga la strada per tornare a casa

La sua Twingo bianca sbanda e finisce contro un palo

A meno di trent’anni finisce la sua vita

E la donna va va va va va

Elena studiava e lavorava

Per mantenersi portava le pizze con l’utilitaria

era già notte 

la strada immersa ne buio della nebbia padana

la stanchezza gli chiudeva gli occhi

portava l’ultima e poi a studiare

l’esame ormai era vicino

Lo schianto contro un albero

Elena non sorride nella foto di rito

forse sentiva già la sua sorte

E la donna va va va va va

Giulia innamorata del bianco di montagna

insegnava a sciare

va a fare un sopralluogo

per evitare pericoli ai suoi clienti

una valanga la travolge

Giulia la trovano sotto metri di neve

E la donna va va va va va

Quel giorno il freddo pungeva

l’allevamento di Cristina era isolato per la neve

Alcuni cani si erano persi nel vicino bosco

il telefono squillava invano

trovata morta assiderata

con morto accanto un cane che aveva trovato

E la donna va va va va va

Lisa faceva l’ingegnere

bella e sportiva aveva occhi di cielo sereno

era abituata a volare alto

a pallavolo schiacciava le palle sotto rete

ma l’ultimo volo gli è fatale

caduta da un lucernario nascosto

non ha fatto in tempo a schiudere le ali

E la donna va va va va va

Alina ti guarda con il casco in testa

amava andare in bicicletta

il sorriso dolce e smagliante

Inizia un’altra giornata di lavoro multiplo

alla mattina accende il fornello per il caffè

e la casa esplode

Tante le donne che muoiono in lavori casalinghi

uno dei mestieri più pericolosi

del resto sono le regine della casa

ma invece dello scettro in mano hanno le scope

E la donna va va va va va

Barbara faceva la psichiatra

Amava tanto il suo lavoro

L’aveva scelto per curar le anime

Ma un paziente folle la pugnala a morte



E la donna va va va va va

Rosina è molto anziana

ma a lei tocca anche accendere il camino

un mancamento

e in un momento l’avvolgono le fiamme

muore tra atroci sofferenze all’ospedale



E la donna va va va va va

A Maddalena nessuno aveva detto

che mescolare i detergenti è pericoloso

muore tra i miasmi alchemici di detersivi

Le scritte del pericolo in miniatura

non sono fatte per tutelare chi li usa

ma chi i veleni casalinghi li produce

E la donna va va va va va

Monica accende il fuoco del camino

Soffiando perdeva troppo tempo

Lo ravviva con l’alcol dal colore rosa

l’aveva fatto tante volte

il suo corpo avvolto dalle fiamme

muore dopo mesi di agonia


E la donna va va va va va

Aveva 50 anni, ma chi era?

di lei non si conosce neppure il nome

in casa un materasso stava bruciando

N.N cercava di spegnere l’incendio

ma sviene per il fumo e muore intossicata

il suo uomo amava fumare prima di alzarsi

e lasciare la cicca accesa sul comodino

Il marito era già fuori di casa

e la trova a casa al ritorno dal lavoro

E la donna va va va va va

Silvia era sul trattore guidato dal marito

compagno di vita e anche di morte

schiacciati insieme dal trattore ribaltato

oltre 100 i morti in questo modo orrendo anche quest’anno

belva lasciata libera di colpire

che si nutre di chi la terra la lavora

i campi grondano di sangue rosso

orgoglio green del made in Italy

E la donna corre, corre, corre e muore mentre svolge i lavori di casa, in fabbrica, negli uffici e mentre va o torna dal lavoro

Un piccolo spaccato delle tante le donne che muoiono sul lavoro ogni anno: le nascondono. Non sanno o fanno finta di non sapere che tante donne muoiono lavorando. 137 donne hanno perso la vita mentre lavoravano nel 2022. Simili numeri anche negli anni successivi.

NELLE FOTO: Alfonsina Minio, Anita Grshaj, Anna Tessarin, Chiara Moscardi e poi insieme Luana, Luisa e Laila.



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