venerdì 20 settembre 2024

20 settembre - Nessuno ne parla, nessuno li conta, ma anche ieri sono morti 7 lavoratori

di Carlo Soricelli* 

Tre sono morti in Lombardia nelle Province di Milano, Brescia e Bergamo, tra questi Angiolina Bassi una custode di 60 anni schiacciata da un cancello nel bresciano, la provincia di Brescia con già 25 morti sui luoghi di lavoro è anche quest’anno la “capitale” dei morti sul lavoro in Italia, in provincia di Milano un uomo di 58 anni carbonizzato in un infortunio domestico, il terzo un 56enne schiacciato da un escavatore in provincia di Bergamo.

In Provincia di Udine è morto un imprenditore di 74 anni, si chiama Felice Zanni ed è stato travolto da un camion in manovra.

Un anziano agricoltore è morto schiacciato dal trattore nell’alessandrino, è il 111esimo dall’inizio dell’anno. Il povero giovane romeno Simon Vasile Florin è morto schiacciato da un tronco in Provincia di Trento, sono 3 i giovani stranieri 20enni morti in questi giorni. Il Trentino Alto Adige si conferma la regione con il più alto numero di morti in età lavorativa, se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL. Entro due giorni arriveremo all’incredibile numero di 1000 morti (salvo miracoli) sul lavoro, siamo a questa mattina a 993 morti complessivi, di questi 753 sui luoghi di lavoro).

Colgo l’occasione per invitarvi a visitare la mia mostra di pittura e scultura a Bologna con inaugurazione il 15 ottobre alle ore 17, molte opere sono su queste tragedie, tema che tratto con le opere dai primi anni ottanta.

*Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro


giovedì 19 settembre 2024

19 settembre - PER COMPRENDERE, ORGANIZZARSI E LOTTARE: Torniamo sul significato dell'accordo di Acciaierie d'Italia - Dall'assemblea nazionale di proletari comunisti del 31/8

In questo articolo torniamo sull'accordo di luglio a Roma di Acciaierie d'Italia, per parlare del legame che la vicenda Acciaierie d’Italia ha in questo momento con la realtà nazionale e internazionale della siderurgia, con gli universi industriali in relazione col mondo della siderurgia sia come utilizzatori dell'acciaio sia come fornitori; e per parlare delle motivazioni che vi sono dietro la vicenda ex Ilva pienamente in linea con il carattere di questo governo.

I dati della borghesia dicono che il 40% della produzione industriale italiana è legata al ciclo della siderurgia e di questo la parte maggioritaria è rappresentata dalle vicende che toccano Acciaierie d’Italia. Quindi, quando si parla di acciaierie, siamo nel cuore del sistema industriale dell'intero paese, oltre che di una vicenda sociale, politica e umana che riguarda l'intera città di Taranto.

Partiamo dal problema del recente accordo di luglio che ha posto una tappa con l'accettazione di un accordo da parte di tutti i sindacati, compresa l’Usb che, come sindacato di base, avrebbe dovuto essere il sindacato dell'opposizione dei lavoratori a questo accordo.

Questo accordo è per pilotare, attraverso un processo di cassa integrazione permanente, il tentativo di ripresa industriale dell'ex Ilva dentro il mercato nazionale e mondiale, consegnando la fabbrica, svendendola, per la terza volta a nuovi padroni che se la stanno disputando con diverse ragioni. Si tratta di soggetti forti dell'industria italiana e internazionale.

Noi siamo coloro che conoscono meglio la situazione e quindi siamo in grado di orientare e fornire ai lavoratori, intesi in senso lato, un quadro più approfondito e ricco, adeguato alla profondità della questione. Abbiamo fatto nel 2012 sul sistema Ilva un libro “Ilva la tempesta perfetta”, un libro presentato anche in diverse città italiane e che ogni volta ha trovato attenzione.

Anche ora siamo intervenuti in forma articolata, analizzando nei dettagli l'accordo, con una critica della filosofia che c'è dietro le scelte del governo, dei padroni.

Gli operai che ci sono ora in fabbrica sono stati ridotti da questo accordo ai minimi numeri e fanno un livello di produzione limitata. La ricaduta sull'appalto non è meccanica perché esistendo comunque l'obiettivo della ripresa della produzione da parte dei Commissari che ora gestiscono Acciaierie d’Italia, gli operai dell’appalto stanno facendo un'attività di manutenzione di messa a punto degli impianti; questo fa sì che la maggiorparte degli operai delle ditte attualmente sono al lavoro.

Questa situazione in Acciaierie pone un problema consistente perché tu ti rivolgi a operai che ora stanno lavorando ma che diventeranno subito cassintegrati. Mentre la massa di operai che è fuori perché già da tempo in cassintegrazione non è possibile raggiungerla facilmente.

Nel testo dell’accordo gli elementi sono davvero molti, a parte i piani di cassintegrazione che sono la sostanza. Si tratta di un accordo storico, sia per il modo di affrontare crisi di questa natura, sia per le forme nuove di gestione della cassa integrazione. (rimandiamo all’analisi dell’accordo fatta da noi e trovabile nel blog tarantocontro)

19 settembre - DA TARANTO: Lavoratrici e lavoratori di ausiliariato e pulizia degli asili comunali VERSO LO SCIOPERO!

 

E ORA SCIOPERO!

Martedì 24/9 alle ore 17, nella sede Slai Cobas faremo il piano per lo sciopero; uno sciopero che deve pesare! - E' importante che tutte le lavoratrici e lavoratori ci siano, indipendentemente dall'iscrizione sindacale

Il Tavolo di "conciliazione" convocato dalla Prefettura ha avuto esito negativo.

La Prefettura, nonostante nostra esplicita richiesta, non aveva convocato il Comune, che invece è diretto responsabile della maggiorparte delle problematiche da noi sollevate in questo anno, è responsabile di averci scippato il mese estivo e quindi di che fine fanno i soldi (presi dal "quinto" del nostro appalto) già stanziati e non utilizzati per noi; è obbligato in solido per le regolarità contrattuali e applicazione da parte della ditta del capitolato d'appalto; è responsabile del miglioramento da noi richiesto per il prossimo nuovo contratto d'appalto (questo in corso scade a novembre di quest'anno). L'assessorato ai servizi educativi si è limitato ad inviare alla Prefettura una lunga nota per ribadire le solite cose dette nei nostri incontri diretti: va tutto bene, le lavoratrici non sono nostre dipendenti e quindi ve la dovete vedere solo con la ditta.

Servizi Integrati, presente al Tavolo, ha solo ribadito che non vuole fare nessuna contrattazione di secondo livello (prevista dal CCNL) e quindi non vuole dare aumenti salariali.

La Prefettura da parte sua si è limitata a registrare nel verbale le posizioni, senza fare neanche il minimo tentativo di "conciliazione" - dimostrando che questo "Tavolo di conciliazione" serve solo a mettere i bastoni tra le ruote alla proclamazione dello sciopero.

Insieme allo sciopero, avvieremo un ricorso collettivo. Per questo martedì sarà presente in sede la nostra avvocata.

Le nostre richieste sono giustissime, ma solo con la lotta possiamo ottenerle. Dobbiamo essere in tante allo sciopero per essere più forti.

SLAI COBAS

mercoledì 18 settembre 2024

18 settembre - Ancora sul processo "Ambiente Svenduto", dal blog tarantocontro: Cancellati con un’ordinanza sette anni di processo Ilva - Intervento dell'Avv. Enzo Pellegrin di Torino

 

di Enzo Pellegrin - Avvocato di Torino di parti civili/lavoratori cimiteriali dello Slai cobas sc al processo "Ambiente svenduto"

Alla fine è successo ciò che si temeva. Nel peggiore degli scenari possibili. Chi scrive ne aveva parlato ad aprile di quest’anno (1).

Venerdì 13 settembre il Presidente della Corte d’Assise d’Appello di Taranto, accogliendo un’eccezione formale (e formalistica) della difesa degli imputati, ha letto il dispositivo dell’ordinanza che ha annullato la sentenza di primo grado e l’intero processo ILVA, stabilendo che il processo doveva celebrarsi, e dovrà essere celebrato nuovamente, a Potenza, ripartendo dalla fase delle indagini preliminari. Oltre sette anni di processo di 1° grado, incidenti probatori, studi scientifici, audizioni di testimoni, periti, consulenti tecnici, parti civili, speranze e aspettative di giustizia di cittadini e lavoratori di Taranto vanno completamente in fumo. L’eccezione formale accolta dalla Corte di Secondo Grado riguardava l’articolo 11 del nostro Codice di Procedura Penale: “I procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di persona sottoposta ad indagini, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, che secondo le norme di questo capo sarebbero attribuiti alla competenza di un ufficio giudiziario compreso nel distretto di corte d'appello in cui il magistrato esercita le proprie funzioni o le esercitava al momento del fatto, sono di competenza del giudice, ugualmente competente per materia, che ha sede nel capoluogo del distretto di corte di appello determinato dalla legge”.

Che vuol dire in termini concreti?

La difesa degli imputati aveva  sostenuto che nel processo vi siano state le Costituzioni di parte civile di due magistrati nel distretto di Taranto, costituzioni di parte civile compiute quando i magistrati non facevano più parte dell’ordine giudiziario e peraltro subito revocate e mai entrate nella contesa processuale. Inoltre i medesimi difensori avevano sostenuto che quasi ogni magistrato del distretto tarantino residente nel capoluogo di provincia pugliese poteva considerarsi, al pari delle parti civili, una persona offesa o danneggiata da reato. Nonostante nessuno di questi magistrati si fosse mai ulteriormente costituito od avesse mai assunto formalmente la qualità di persona offesa, danneggiato o parte civile nel processo, per i difensori tanto bastava per attivare una norma processuale eccezionale che derogava ad un principio e diritto fondamentale sacralizzato nell’art. 25 Cost.: “Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”. Proprio perché norma eccezionale, e derogativa di un principio costituzionale, l’applicazione della deroga dell’art. 11 c.p.p., che comporta il trasferimento del processo ad altro giudice del Distretto di Corte d’Appello più vicino, deve essere di stretta interpretazione e non ammette interpretazioni estensive od analogiche. E’ seguendo questa logica che la giurisprudenza prevalente aveva riservato l’applicabilità di tale normativa solamente ai casi in cui un magistrato scenda sostanzialmente ed attivamente in campo nel processo avanzando pretese risarcitorie: costituisce, infatti, «ius receptum (n.d.r.: principio consolidato) nella giurisprudenza il principio secondo cui, per l’attribuzione ad un magistrato della qualità di danneggiato, è necessaria un’assunzione formale della qualità di persona offesa (che passa attraverso un’iniziativa volta a lamentare un danno o a chiederne il risarcimento), non essendo sufficiente la denuncia di un fatto, in quanto atto finalizzato soltanto a portare un determinato fatto a conoscenza delle autorità competenti e non ad avanzare pretese risarcitorie». (2).

martedì 17 settembre 2024

17 settembre - Aggiornamento sulla vertenza Assistenti Igienico Personale Palermo: Protesta in corso a Palazzo Comitini

 

Si chiede un incontro urgente con i dirigenti politiche sociali

Ci sarà la copertura per tutti gli studenti vista l’incongruenza dei dati la Regione trasferisce le risorse per 404 alunni mentre la Città Metropolitana aveva parlato di 500 alunni?

Quando inizia il servizio di assistenza igienico personale specializzato per gli alunni disabili?

Rientreranno al lavoro tutti gli Assistenti

Slai Cobas sc Palermo


 

17 settembre - LA LOTTA DEGLI ASSISTENTI IGIENICO/PERSONALE PRECARI DI PALERMO, SULLA STAMPA, VIDEO E SOLIDARIETÀ

 da palermotoday

 Scuola, dalle elementari alle superiori centinaia di studenti disabili senza assistenza igienico personale

La denuncia il sindacato Slai Cobas: "La Regione non ha trasferito i fondi alla Città metropolitana ed il servizio è rimasto scoperto, situazione gravissima anche per gli alunni dell'Infanzia, della Primaria e delle Medie" dopo il graduale rientro fra i ranghi del Comune del personale che prima prestava servizio negli istituti statali  

I circa 500 studenti palermitani con disabilità che frequentano le scuole superiori sono senza assistenza igienico personale specializzata. La Città metropolitana, che ha competenza sugli istituti di secondo grado, "non hanno ricevuto i fondi dalla Regione per avviare il servizio  la stessa Città metropolitana non è nelle condizioni di anticipare le somme necesaria".

A denunciarlo è il sindacato Slai Cobas, secondo cui "anche centinaia di studenti disabili delle scuole di primo grado (Infanzia, Primaria e Medie) di Palermo sono in una situazione gravissima" dopo il graduale rientro fra i ranghi del Comune del personale che prima prestava servizio negli istituti statali. 

I dipendenti del Comune hanno lasciato il posto ai collaboratori scolastici, in forza di un parere del Consiglio di giustizia amministrativa. Il Cga, infatti, ha stabilito che nelle scuole statali l'assistenza igienico personale deve essere delegata al personale Ata, opportunamente formato con appositi corsi visto che si tratta di una mansione non prevista nel loro contratto. Dei 220 comunali rimasti alla fine dello scorso anno a svolgere questo servizio, 100 sono rientrati in ufficio ad agosto e altri 120 lo faranno a giugno 2025.

La mancanza di questo personale si fa sentire. "Il pesante attacco ai diritti degli studenti disabili e ai lavoratori del settore dell’assistenza igienico personale nelle scuole ormai è norma", afferma lo Slai Cobas, che ha indetto due giornate di protesta: oggi davanti all’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, e domani davanti a Palazzo Comitini, sede della Città metropolitana.

"Ci sono alunni costretti a saltare le lezioni. E' un film già visto e proprio per questo è tutto ancora più assurdo ed inaccettabile. Chiederò immediatamente la convocazione in quinta commissione all'Ars del governo e dei dirigenti del settore per fare il punto della situazione e cercare di trovare al più presto una via d'uscita a questa incresciosa situazione", afferma la deputata del M5S all'Ars Roberta Schillaci, con riferimento al mancato trasferimento dei fondi dalla Regione alla Città metropolitana. "Come spessissimo accade - aggiunge la deputata - la macchina amministrativa regionale si inceppa all'avvio delle lezioni e a farne le spese sono gli alunni con disabilità e le loro famiglie, oltre a tanti professionisti costretti a rimanere a casa contro la propria volontà. Che le lezioni sarebbero riprese mi pare che fosse ampiamente risaputo, perché, quindi, ci si ritrova ad dovere affrontare questo problema? Attendiamo risposte dettagliate e, soprattutto, soluzioni".


 da Repubblica

Gli studenti che hanno bisogno di assistenza restano senza supporti: uno scandalo tutto siciliano

Il problema riguarda 500 alunni della regione rimasti senza assistenti

Per gli studenti con disabilità che necessitano di assistenza igienico personale specializzata la scuola resta un’incognita. Circa 500 ragazzi e ragazze degli istituti superiori o non frequenteranno o lo faranno con molte difficoltà, e circa 200 assistenti specializzati resteranno a casa. Accade perché “la Città metropolitana di Palermo, delegata dalla Regione per la gestione del servizio, non ha denaro per avviarlo poiché l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro non ha trasferito la somma necessaria per l’assistenza specialistica, e la stessa Città metropolitana non è nelle condizioni di anticiparla”, come si legge nel comunicato stampa degli Assistenti igienico-personale specializzati Slai Cobas sc Palermo.

Nei giorni scorsi, una delegata del sindacato ha avuto un’interlocuzione con il dirigente dell'ufficio politiche sociali della Città metropolitana, che ha ammesso l’impossibilità di far partire questo indispensabile servizio per mancanza di risorse. Una pessima notizia, che arriva all’indomani di “un altro pesante attacco ai diritti degli studenti disabili e ai lavoratori del settore dell’assistenza igienico personale nelle scuole”, continua la nota sindacale. A pagarne le spese, questa volta, sono centinaia di bambine e bambini con disabilità delle scuole di primo grado (infanzia, primaria e medie) di Palermo che “sono stati privati dal primo giorno di scuola dal Comune di Palermo dell’importante servizio di assistenza igienico personale specializzata, gli assistenti stabilizzati da anni negli istituti comprensivi della città sono stati infatti trasferiti dall’oggi al domani negli uffici amministrativi comunali o occupati in altri luoghi”.

Centouno assistenti specializzati con un diploma che hanno lasciato il posto ai collaboratori scolastici a cui però spetta da contratto solo l’assistenza di base. Per giustificare questo il Comune riprende un parere della giustizia amministrativa (CGA) del 2020 secondo cui nelle scuole statali l’assistenza igienico personale deve essere delegata ai collaboratori scolastici, formati con qualche decina di ore di corso e occupati anche in altre mansioni, e non più al personale specializzato che svolge solo questo compito e ha alle spalle centinaia di ore di formazione e un diploma. È chiaro a chiunque conosca davvero la disabilità che ci sono tante situazioni in cui ad assistere questi studenti deve essere personale preparato, perché ci sono bambini e ragazzi che devono essere cambiati, imboccati, messi sulla carrozzina o che non parlano.

Inoltre, conclude la rappresentante Slai Cobas di Palermo “il parere del CGA non ha modificato le leggi regionali vigenti, essendo la Sicilia una regione a statuto speciale, come da legge 10 del 2019 (art. 16) che dice che il servizio di assistenza specialistica deve essere erogato dai Comuni nelle scuole di primo grado e dalle Città metropolitane in quelle di secondo grado”. Gli assistenti specializzati hanno indetto due giornate di protesta: oggi davanti all’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, e domani davanti a Palazzo Comitini sede della Città metropolitana.


da PaP Palermo

Potere al popolo Palermo/provincia esprime piena solidarietà alle e agli assistenti igienico sanitari, alle e agli alunni e alle loro famiglie, delle scuole di Palermo.

Un rimpallo di responsabilità tra Regione Sicilia e Comune di Palermo sulla pelle dei lavoratori e degli alunni.

Un servizio essenziale che ad oggi non verrà erogato per circa 500 alunni della scuole primarie alle scuole superiori di Palermo.

Entrambe gli enti dicono di non avere i soldi.

Tutto questo si inserisce in una cornice più ampia fatta di precarietà istituzionalizzata e smantellamento dei servizi pubblici.

Potrebbe essere anche questo un preludio di quanto accadrà nei prossimi anni qualora la legge sull'autonomia differenziata dovesse passare, ma è anche il segno di quanto di sbagliato è stato fatto con la contro riforma del Titolo V nel 2001 firmato da Giuliano Amato con un governo di Csx e successivamente con la controriforma costituzionale a firma Monti (appoggiato da csx e cdx) che introdusse il pareggio di bilancio e il vincolo europeo per le regioni.

Una cornice in cui aumenterà sempre di più il divario fra regioni ricche e regioni povere, fra nord e sud, fra pubblico e privato.

Una cornice in cui la competitività, il libero mercato e l'aumento delle spese militari non faranno altro che drenare sempre più risorse a scapito delle maggiorana della società.

17 settembre - info buone notizie: Condannata Trenitalia, assolto macchinista delle Ferrovie, Dante De Angelis

 

Roma: 14 anni sono trascorsi per la vicenda giudiziaria legata a Dante De Angelis, il macchinista che per due volte era stato licenziato dalle Ferrovie dello Stato, per le sue battaglie per la sicurezza, intraprese come sindacalista e da Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls).

Tentativi da parte dei vertici delle Ferrovie di mettere a tacere le sue denunce, allontanare chi, in prima persona si espone a difesa dei diritti e della sicurezza sul luogo di lavoro nei confronti di migliaia di lavoratrici e lavoratori, nonchè della collettività.

Finalmente, il 6 settembre 2024 è arrivata la sentenza della Corte di Cassazione che ha infatti confermato l’illegittimità dei dieci giorni di sospensione comminatagli nel lontano 2010 per le dichiarazioni rese da De Angelis “sugli incidenti ai viaggiatori per guasti alle porte e sui decessi per infortuni sul lavoro” e per aver espresso solidarietà ai lavoratori licenziati dalla Fiat di Melfi.

La Suprema Corte ha confermato come le critiche rivolte da De Angelis a Trenitalia sono “state espresse nei limiti della continenza e riconducibili al diritto di critica, in particolare quello riconosciuto al lavoratore sindacalista e Rls.

Il ricorso rigettato dalla Cassazione ha condannato Trenitalia al pagamento delle spese per 4 mila euro.

lunedì 16 settembre 2024

16 settembre - PALERMO: ASSISTENTI/PRECARI INGIENICO/PERSONALE, DELLO Slai Cobas sc, in lotta e in presidio per il posto di lavoro e contro il governo

 

I precari con forte spirito combattivo hanno riaperto la lotta determinati a difendere il loro diritto al lavoro e il diritto allo studio degli studenti disabili ma hanno portato anche una forte denuncia contro i governi al potere, dal governo nazionale Meloni al suo corollario regionale con a capo schifani, che senza scrupoli attaccano sempre più pesantemente diritti basilari, governi antiproletari e antipopolari contro cui si deve lottare ad ampio raggio per cacciarli.

Al sit-in vivace di oggi, con slogan e denuncia al megafono costante, volantinaggio alle macchine che passavano, non è mancata la necessaria solidarietà delle precarie e precari verso il popolo palestinese, verso i bambini palestinesi che non possono andare a scuola e non possono avere una vita normale di bambini, i precari hanno esposto per tutto il tempo questo cartello

 

La scuola è iniziata ma non per tutti, altro che diritto allo studio proclamato ipocritamente dal Ministro Valditara, 500 studenti disabili solo a Palermo ma migliaia in tutta la Sicilia sono ancora una volta privati del servizio di assistenza igienico personale specializzato così circa 200 Assistenti a Palermo ma migliaia in Sicilia nuovamente sono sotto attacco nel loro diritto di lavorare.

La Regione e gli enti intermedi siciliani , nel silenzio assenso del governo Meloni, dicono di non avere soldi per il servizio di assistenza igienico personale specializzato, un servizio essenziale previsto per legge.

E laddove queste figure sono state invece stabilizzate come nelle scuole di I grado a Palermo, il Comune di Lagalla vergognosamente ad inizio anno scolastico le ha tolte per trasferirle in uffici a coprire vuoti di organico di anni e anni su cui non sono mai state fatte assunzioni, il tutto sulla pelle dei bambini alunni disabili e delle famiglie, facendo carta straccia delle leggi vigenti.

E’ chiaro che si tratta solo di operazioni che rientrano anche nel piano più generale dei governi, dal nazionale attuale Meloni al regionale, di tagli sempre più pesanti ai servizi pubblici come la scuola, la sanità, i servizi sociali perché i soldi devono servire ad altro, all’ economia di guerra e alle imprese private da un lato mentre dall’altro lor signori devono aumentarsi privilegi e poltrone d’oro nei palazzi del potere.

Si è ottenuto un incontro di una folta delegazione di precari con il capo di Gabinetto Greco e alcuni dirigenti alquanto infastiditi dalla protesta che rovina la loro immagine a livello cittadino, ma ipocrita!, i rappresentanti della Regione hanno poi detto che avrebbero sbloccato le risorse (230 mila euro per 404 studenti per il periodo settembre-dicembre) e che non c’era bisogno di fare tutto questo caos ma gli è stato ribadito che il fatto oggettivo è che ad oggi la scuola è iniziata già da una settimana il servizio di assistenza per gli alunni disabili nelle scuole superiori non c’è con danno per gli studenti, le famiglie e i lavoratori !

DomanI si continua la protesta alla Città Metropolitana Palazzo Comitini dalle ore 10,00

Assistenti igienico-personale specializzati Slai Cobas sc Palermo

16 settembre - Dal blog tarantocontro: Commenti e interventi dell'Avv. Gianluca Vitale di Torino sulle sentenze del processo "Ambiente svenduto" della Corte d'appello e del 1° grado

Riportiamo il commento breve di Gianluca Vitale su questa grave sentenza della Corte d'appello che ha deciso l'annullamento del lunghissimo processo di 1° grado. Ma è importante, anche alla luce di quanto successo il 13 settembre, risentire e rileggere quello che aveva detto Vitale sia in un'assemblea a Taranto all'inizio del processo d'appello sia in un'assemblea a Torino sulle motivazioni della sentenza di 1° grado 

Commento dell'Avv. Gianluca Vitale alla sentenza di annullamento del processo di 1° grado 

  

Intervento all'assemblea del 19 aprile 24 a Taranto, con le parti civili, fatta all'inizio del processo d'appello

 

 

Intervento in un'assemblea pubblica a Torino del 11 marzo 2024 in cui Gianluca Vitale si sofferma su alcuni passaggi importanti della sentenza di 1° grado

"in qualche modo riporta il carattere criminale del sistema di produzione capitalista, del sistema di gestione della produzione"

E' questo fondamentalmente che ha pesato nella decisione ora della Corte d'appello di annullamento del processo di 1° grado! 

"...il processo di primo grado che è stato il più grande processo per questioni ambientali e lavorative... Ha condotto a quella che può essere definita una buona sentenza anche per alcuni passaggi che ci sono. Ma è mancata la spinta propulsiva dei rapporti di forza. Anche la Giustizia vive di rapporti di forza e anche il sistema giudiziario ovviamente è influenzato da quelli che sono i possibili rapporti di forza.

Venendo a quello che è l'esito di questo processo. Esso ha visto anche nella sua storia un braccio di ferro tra due organismi, tra due poteri dello Stato che sono il potere giudiziario e il potere esecutivo. Perché quando il potere giudiziario tentava di fare o ha fatto determinate scelte, si è trovato di fronte la strada sbarrata dal potere esecutivo. Il sistema Ilva ha visto la reiterazione per anni dello scudo penale, che una aberrazione giuridica. Scudo penale che è stato salvato ripetutamente.

Nelle 3800 pagine della sentenza, ci sono aspetti fondamentali che vale la pena di ricordare. Una parteabbastanza ampia della sentenza parla di “disastro ambientale”, e si parla di quello che è stato o che dovrebbe essere il bilanciamento. Anche nella Corte costituzionale la preminenza è data a quell'aspetto, al bilanciamento fra il diritto all'ambiente, il diritto alla salute e il diritto all'impresa. Sostanzialmente il diritto all'iniziativa economica. Questo significa che quello che è stato percepito, anche dall'autorità giudiziaria che ha affrontato questo processo, è stata questa dicotomia fra diritto alla salute della popolazione tarantina e diritto alle iniziativa economica, come iniziativa economica privata del grande capitalismo privato.

Credo che questo sia uno snodo fondamentale di questa vicenda, perché non credo che si possa negare, ma nessuno credo l'abbia mai fatto, gli effetti devastanti che un certo tipo di impresa ha avuto sulla città di Taranto, che ha avuto sui lavoratori diretti dell'Ilva, sui lavoratori degli appalti, e altri lavoratori. Ci siamo trovati a difendere i lavoratori cimiteriali perché il cimitero del quartiere “Tamburi” è attaccato all'Ilva e ne ha subito le conseguenze.

Il secondo aspetto della sentenza, che credo sia ancora più centrale, è la ricostruzione dell'attività imprenditoriale nella prospettazione accusatoria, che poi è stata fatta propria anche dalla Corte di Assisi di Taranto - vedremo la Corte di Assise di appello cosa deciderà di questo sistema imprenditoriale – Come associazione criminale, associazione a delinquere. Perché questo è importante? Perché intanto non credo che sia molto frequente in questo tipo di processi trovarsi di fronte a una contestazione di questo genere. Ma perché a me sembra che la sentenza del processo Ilva sostanzialmente sia una sentenza che restituisce il nocciolo duro del sistema di produzione capitalista. Andando a vedere le pagine della sentenza che sono dedicate alla contestazione dell'articolo 416, cioè del reato associativo - che sono dalla pagina 3200 in poi – in cui viene riconosciuto che c'era un sistema criminoso che vedeva come vertici la famiglia Riva, ma anche i dirigenti aziendali. Un sistema criminoso di cui, come tutti i sistemi criminosi, qualche volta sembra di leggere passaggi di sentenze per “associazione mafiosa”: doveva intessere dei rapporti col tessuto non solo locale, ma anche nazionale.

sabato 14 settembre 2024

14 settembre - PALERMO: Assistenza igienico personale specializzata per gli studenti disabili: NON CI SONO SOLDI! dice la Regione/Enti locali. Comunicato Slai Cobas sc

 

Lunedì 16 settembre in protesta all’Assessorato Politiche Sociali/Lavoro/Famiglia dalle ore 10,00

Martedì 17 settembre in protesta alla Città Metropolitana Palazzo Comitini dalle ore 10,00

Il pesante attacco ai diritti degli studenti disabili e ai lavoratori del settore dell’assistenza igienico personale nelle scuole ORMAI E’ NORMA per il governo regionale, oggi con a capo Schifani, (cambiare per non cambiare niente anzi per peggiorare la condizione di vita dei lavoratori, dei soggetti sociali più fragili e della popolazione più in generale), per gli enti locali, il tutto nell’ambito del grave silenzio/assenso del governo nazionale Meloni, che ai tempi delle elezioni tanto si era allargato la bocca sui diritti delle persone disabili.

Subito dopo la gravissima situazione in cui centinaia di studenti disabili delle scuole di primo grado (infanzia, primaria e medie) di Palermo sono stati privati dal primo giorno di scuola di questo anno dal Comune di Palermo con la giunta Lagalla dell’importante servizio di assistenza igienico personale specializzata, gli Assistenti sono stati infatti trasferiti dall’oggi al domani negli uffici amministrativi comunali a coprire buchi di organico su cui non sono mai state fate nuove assunzioni, un’operazione del Comune solo per risparmiare soldi sulla pelle dei bambini disabili,

è ALTRA GRAVE NOTIZIA DI OGGI che il servizio di assistenza igienico personale specializzato non partirà neanche nelle scuole superiori di Palermo e provincia.

La Città Metropolitana, delegata dalla Regione per la gestione del suddetto servizio, ha fatto sapere che non ci sono i soldi per avviare il servizio poichè la Regione/Assessorato Politiche Sociali/lavoro/Famiglia non ha trasferito neanche un centesimo in merito, mentre la stessa Città Metropolitana non sarebbe nelle condizioni di anticipare somme, per i palazzi del potere questa deve essere la “normalità”!

Ancora una volta la vita degli studenti disabili, circa 500 abbisognano del servizio di assistenza igienico personale specializzato nelle scuole superiori di Palermo e provincia, la vita delle famiglie e degli Assistenti specializzati, precari storici del settore che da anni, organizzati con questa O.S., lottano per difendere il loro lavoro e i diritti degli studenti, anche insieme ai genitori in diverse fasi, NON DOVREBBE CONTARE PROPRIO NULLA per questi scellerati governI!

Lunedì 16 settembre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il Ministro Valditara del MIM saranno a Cagliari alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2024/2025, ma di quale diritto allo studio parleranno?? Diciamo a gran voce al Presidente Mattarella e al Ministro del governo Meloni che quanto accade a Palermo ma in generale in tutta la Sicilia non solo è di una vergogna inaudita, per gli studenti disabili che o non frequenteranno la scuola o avranno grandi difficoltà a farlo senza la presenza degli Assistenti, non c’è nessuna piena garanzia del diritto alla studio, ma tutto questo è anche assolutamente illegale visto quanto contemplano la Costituzione e le leggi anche regionali pienamente vigenti che per studenti disabili e lavoratori del settore devono invece diventare carta straccia.

E’ chiaro che si tratta solo di operazioni per fare cassa che rientrano anche nel piano più generale dei governi, dal nazionale attuale Meloni al suo corollario regionale Schifani agli enti intermedi, di tagli sempre più pesanti ai servizi pubblici come la scuola, la sanità, i servizi sociali perché i soldi devono servire da un lato all’ economia di guerra e alle imprese private mentre dall’altro devono aumentare privilegi e poltrone d’oro nei palazzi del potere.

Ma a fronte dei gravi attacchi di lor signori sferrati su studenti, famiglie e lavoratori Assistenti igienico-personale specializzati, rispondiamo con la lotta!


Assistenti igienico-personale specializzati Slai Cobas sc Palermo

14 settembre - Annullamento Processo "Ambiente svenduto": Un altro schiaffo agli operai e ai cittadini di Taranto - MA NON FINISCE QUI! Primi commenti - video

 

Slai Cobas per il sindacato di classe di Taranto e l'Avvocata Antonietta Ricci rappresentante parti civili Slai Cobas presenti all'udienza del 13 settembre

 

 Avvocato Gianluca Vitale di Torino rappresentante Slai Cobas e Medicina Democratica

ANSA - L'Avvocato Gianluca Vitale, in una dichiarazione immediata all'Ansa ha espresso preoccupazione, sottolineando come il trasferimento del processo a Potenza potrebbe diventare “un pericolosissimo precedente”. Vitale teme che, accogliendo le eccezioni sollevate dai difensori, la decisione rischi di bloccare il più grande processo per disastro ambientale mai celebrato in Italia, aprendo la strada ad altri casi in cui, se tra le vittime figurano giudici, i processi potrebbero essere annullati.

Da Sky Tg24 - Corriere del Mezzogiorno - La Stampa - Il trasferimento del processo Ilva a Potenza "un'arma in mano agli inquinatori". E' quanto afferma da Torino l'avvocato Gian Luca Vitale, patrono di parte civile per Slai Cobas e Medicina Democratica. "Naturalmente leggeremo le motivazioni - spiega il legale - ma ora come ora siamo del parere che accogliendo le eccezioni dei difensori degli imputati la Corte di Taranto rischia non solo di mettere una pietra tombale sul più grande processo per disastro ambientale celebrato in Italia. Il rischio è che si crei un pericolosissimo precedente, un'arma in mano agli inquinatori: più ampio e grave è l'inquinamento, più sarà possibile dire che tra le potenziali vittime ci sono dei giudici e, quindi, più facile sarà annullare il processo". Secondo Vitale "una norma posta a tutela dell'indipendenza della magistratura, e quindi a difesa della giustizia, diviene norma di ostacolo alla giustizia e di tutela della logica del profitto a tutti i costi".

Avv. Enzo Pellegrin Torino, che rappresenta alcune parti civili organizzate dallo Slai Cobas: "Occorre prima di tutto leggere la motivazione, purtuttavia, come fu nel caso del petrolchimico di Marghera, il processo penale é di per sé un'arma spuntata per la tutela degli interessi delle classi popolari inquinate e della salute dei lavoratori. L'approntamento di organi e agenzie amministrative che possano agire in modo immediato ed esecutivo, nel contempo avendo poteri istruttori pari alla magistratura e possibilità di sospendere, limitare o revocare i diritti di proprietà privata, possono dare miglior prova nel regolare in modo immediato ed equo i diritti di chi per primo ci lascia la pelle. L'accertamento processuale può venire dopo e se del caso modificare i provvedimenti presi. Ma una Commissione esecutiva cautelare amministrativa, magari partecipata da elementi eletti da e direttamente responsabili verso la comunità, avrebbe maggiore efficacia".

Margherita Calderazzi (Slai COBAS sc),  Alessandro Marescotti (Peacelink)

 

venerdì 13 settembre 2024

13 settembre - ANNULLATO PROCESSO "AMBIENTE SVENDUTO" DI 1° GRADO. Comunicato dello Slai Cobas sc Taranto

Un vero scandalo, una vergogna! Poco fa il presidente della Corte d'appello di Taranto, Del Coco, in meno di due minuti di lettura ha annullato l'intero processo "Ambiente svenduto" di 1° grado. 7 anni di udienze per avere giustizia CANCELLATI!

Il processo viene trasferito da Taranto a Potenza e deve ricominciare tutto da zero, dall'udienza preliminare.

Un pesantissimo schiaffo agli operai Ilva, agli abitanti del quartiere Tamburi e di tutta la città di Taranto, alle famiglie degli operai morti, dei bambini morti.

Un enorme e gravissimo regalo ai padroni, a tutti i loro complici istituzionali, politici, agli avvocati degli imputati lautamente pagati, e che ora potranno continuare ad essere foraggiati per altri anni.

Del Coco, con atteggiamento supponente prima ha rinviato la lettura dell'ordinanza alle 14,30, con una lunghissima pausa da stamattina di quasi 3 ore, inspiegabile, e poi non ha letto neanche le motivazioni riservandosi di renderle pubbliche entro 15gg. E' stato evidente che la pausa serviva solo a "sfoltire l'aula dalle parti civili".

La realtà è che padroni, governo, giudici della Corte d'appello hanno fatto una sorta di alleanza per salvare i padroni assassini e tutti gli imputati e per consegnare ai nuovi padroni una ex Ilva non gravata da nessuna condanna e provvedimento.

Noi eravamo stati "cattivi profeti", quando abbiamo denunciato che l'ordinanza di sospensione della provvisionale fatta da Del Coco alla prima udìienza era un cattivo segnale, un preavviso della linea pro Ilva di questa Corte d'appello.

Ma non finisce e non può finire qui.

Lo Slai Cobas mobiliterà le parti civili, chiama gli operai, la cittadinanza di Taranto a ribellarsi a questa pesante offesa, morale, pratica.

Stiamo preparando per fine mese (quando vi saranno le motivazioni di questa ordinanza) un'assemblea pubblica con la presenza degli avvocati nostri di parte civile, e vogliamo preparare una grande manifestazione.

Nello stesso tempo stiamo già verificando tutte le possibilità di ricorso legale contro questa ordinanza.

Già domani sera nel presidio convocato in piazza Immacolata alle 18,30, apriremo l'iniziativa con la vergogna di oggi.

SLAI COBAS per il sindacato di classe

Calderazzi Margherita

13.9.24



 

13 settembre - Una buona notizia - Cade l'accusa di Terrorismo per Luigi

 


Entro ottobre il tribunale di Palermo deve esprimersi su misura

 alternativa

Un' ottima notizia ... se toccano uno toccano tutte e tutti!

lavoratori e lavoratrici Slai Cobas sc Palermo

giovedì 12 settembre 2024

12 settembre - Dal blog tarantocontro: Asili Taranto - Stato di agitazione - sciopero fine mese - basta miseria, precarietà, attacco alla salute

Dall'apertura degli asili comunali è in atto lo stato di agitazione delle lavoratrici e lavoratori della Ditta Servizi Integrati srl, addetti ai servizi di pulizia e di ausiliariato negli asili nido comunali di Taranto.

Primo passo verso giorni di SCIOPERO! 

le lavoratrici devono lavorare tra gli scarafaggi

Lo stato di agitazione è motivato, oltre dalla perdurante grave condizione di lavoro e le rivendicazioni che non trovano risposta - aumento dell'orario di lavoro; attività lavorativa in tutto l'anno senza periodi ciclici di sospensione; inserimento nel nuovo prossimo contratto d'appalto dell’obbligo per le ditte appaltatrici dell'applicazione di un salario minimo garantito; problematiche su sicurezza e salute dei lavoratori; stop alla precarietà lavorativa - anche da quanto accade in questi giorni. Al danno di aver scippato il lavoro di un mese in questa estate da parte del Comune, si è aggiunto la "sorpresa" che al rientro al lavoro del 2 settembre si pretende che le lavoratrici e i lavoratori svolgano pulizie ultra straordinarie - non di loro competenza - per rimuovere tutto lo sporco lasciato dai lavori edili. Le lavoratrici dovrebbero pulire ambienti, armadietti, tavoli, giocattoli, sedie, suppellettili, ecc. pieni di tufo, escrementi (anche di sangue) sui pavimenti e nei bagni, in locali anche infestati da scarafaggi su pavimenti, muri, mobili; tutto questo lavoro tra l'altro fatto senza idonea attrezzature meccanica ed elettrica e senza adeguati Dpi.

LA LOTTA NON SI FERMERA' FINO A RISULTATI CONCRETI PER I NOSTRI DIRITTI

MA VOGLIAMO DI PIU'! 

VOGLIAMO CACCIARE QUESTA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TARANTO che pensa a mettere fondi solo per fare di Taranto una città turistica e peggiora le condizioni delle lavoratrici;

VOGLIAMO FAR CADERE QUESTO GOVERNO MELONI FASCISTA che da soldi ai grandi padroni, alle armi per la guerra e attacca i diritti dei lavoratori e delle donne, dal No al salario minimo al peggioramento della legge sugli appalti per cui i padroni possono fare ciò che vogliono, e ora attacca il diritto di lotta di noi lavoratori, fino a decidere il carcere per blocchi stradali.

12 settembre -MENTRE CONTINUA LA CARNEFICINA SUI LUOGHI DI LAVORO IN NOME DEL PROFITTO, SONO IN AUMENTO LAVORATORI ULTRA SESSANTENNI, E OLTRE, UCCISI MENTRE DOVREBBERO STARE IN PENSIONE

 DAL BLOG DI C. SORICELLI



mercoledì 11 settembre 2024

12 settembre - Da Slai Cobas sc Palermo: lotta dei lavoratori e caduta del governo.

La vergogna infinita dei governi, dal nazionale al regionale
e comunale che attaccano senza scrupoli diritti basilari,
ma mentre si lotta per difendere e affermare diritti
sempre più sotto attacco (diritto al lavoro e diritto allo
studio) si deve lottare contro questi governi per cacciarli 
Slai Cobas sc Palermo

sulla stampa

 

Assistenti igienico personali agli studenti disabili. Nessuna certezza sulla ripartenza

TeleOne 11 Settembre 2024


Riaprono le scuole in Sicilia ma al momento nessuna certezza sulla ripresa del servizio degli assistenti igienico personali specializzati e formati nell’assistenza agli studenti disabili. Una criticità che si ripresenta anno dopo anno.

11 settembre - Processo Ilva "Ambiente svenduto" - Non vi azzardate a spostarlo da Taranto! - 13 settembre presidio alla Corte d'appello

 

Durante il presidio intervento diretto dal processo per la Controinformazione rossoperaia - ORE 12

Venerdi 13/9 il presidente della corte d'appello Del Coco si esprime sulle eccezioni degli imputati, la principale delle quali è che non si può fare a Taranto questo processo e va spostato, riportandolo alla casella iniziale.

Chiaramente nell'aula del tribunale si sono espressi contro i PM e le parti civili - primi fra tutti lo Slai cobas Taranto e il centinaio di operai Ilva/appalto, lavoratori e operatori del Cimitero ecc, abitanti quartieri Tamburi e Paolo VI, ecc, attraverso interventi e memorie dei loro avvocati, Gianluca Vitale foro di Torino, Lamanna, Ricci, Silvestre foro di Taranto.

In occasione della udienza del 13 facciamo appello a tutte le parti civili e a tutti gli interessati al processo "Ambiente svenduto" a partecipare all'udienza, che deve essere pubblica come richiesto da noi nel corso delle udienze - in ogni caso vi sarà un presidio informativo esterno dalle 10:00, saremo collegati con alcune radio nazionali e con gli avvocati di Torino per informare sull'udienza.

Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto - info parti civili/slai cobas 3475301704 WA 3519575628

martedì 10 settembre 2024

10 settembre - dal blog tarantocontro: Cosa è in gioco nella prossima udienza del processo "Ambiente svenduto" - L'intervento della avv. Antonietta Ricci all'assemblea nazionale del 31 agosto presso Slai Cobas Taranto

 

Nell’ultima udienza di giugno noi siamo stati gli unici che abbiamo parlato per portare le ragioni dei lavoratori e di tutte le parti civili, perché dall'altra parte gli avvocati degli imputati sono stati attrezzatissimi, per ben tre udienze si sono presi l'egemonia generale perorando la loro causa. È una questione da un punto di vista formale, giuridico e processuale molto importante perché loro contestano la competenza della Corte d'appello di Taranto, secondo loro il processo non doveva essere celebrato a Taranto perché i giudici di Taranto non garantirebbero una imparzialità nella decisione, perché i giudici, dichiarano questi avvocati, anche loro respirano l'aria inquinata e quindi non possono dare un giudizio imparziale.

Già in primo grado gli avvocati degli imputati hanno posto questa eccezione, che però è stata respinta dalla Corte. Riproponendo questa eccezione in Corte d'appello, qualora venisse accolta, significherebbe veramente un danno alla città di Taranto, perché il processo si sposta in un'altra corte d'appello, quella di Potenza generalmente riconosciuta per competenze territoriale.

Di fatto, significherebbe che il processo deve essere rifatto completamente tutto da capo. E questo significa incorrere nella prescrizione. E' quindi un danno anche da un punto di vista morale per la cittadinanza che ha subito e subisce un danno ambientale di questa portata; nei confronti dei lavoratori poi il danno è ancora più grande, perché riguarda anche la sicurezza. Il processo “Ambiente svenduto” infatti non riguarda soltanto la questione ambientale, ma tratta anche delle gravi inadempienze a livello di sicurezza in fabbrica.

Quindi, il trasferimento del processo significherebbe veramente fare un ulteriore smacco a questa città già colpita e che, come ha definito la Corte internazionale di giustizia, è una “zona di sacrificio”, cioè una zona che deve accettare, che deve subire questa situazione generale

Ma la questione di questa fabbrica non si pone soltanto in termini di mancato rispetto delle regole ambientali. Ciò che sottolinea anche questo processo è che una fabbrica di per sé non è un danno per una popolazione, ma è un danno quando questa fabbrica viene gestita in funzione solo e soltanto del capitalismo. In quel momento la fabbrica diventa dannosa.

Ecco perché strenuamente si difendono i diritti dei lavoratori, i diritti di tutela del lavoro, perché non è colpa della fabbrica, ma di come è stata gestita. E’ ovvio che se questa fabbrica viene gestita soltanto per raggiungere e massimizzare il profitto, costituisce tutti questi danni a livello ambientale e a livello delle condizioni di lavoro degli operai stessi.

Nella sentenza del processo Ilva, di più di 3000 pagine, ci sono delle testimonianze in cui i lavoratori parlano per esempio della tuta ignifuga, quella che viene data per tutelare da eventuali problemi di incendio, ma una volta che viene lavata, non è più ignifuga. Quindi di fatto un lavoratore dell'Ilva su 300 giorni di lavoro ne passa 295 a rischio incendio e solo per 5 giorni è tutelato. Uno potrebbe dire, vabbè, basta dare un'altra tuta. E invece non avviene, perché per il padrone significherebbe spendere più soldi.

All'Ilva ci sono stati moltissimi grossi infortuni, tipo quelli avvenuti alla gru, dove dopo 7 anni si è ripetuto lo stesso identico infortunio causando la morte di un altro operaio e dando la dimostrazione che in 7 anni praticamente non è stato fatto niente: il governo niente perché non è il diretto responsabile, il datore di lavoro perché ha gestito la fabbrica per fare profitto e basta, e di tutto il resto non si interessa.

Perché, quindi, dire “chiudere la fabbrica” è sbagliato, perché non è la fabbrica in sé che fa male, ma è come è gestita. Questo è un concetto che deve essere ripetuto più volte: è una fabbrica gestita in favore del profitto che fa male, non la fabbrica in sé.

Il 13 settembre noi avremo la decisione del giudice della Corte d'appello circa l’accoglienza o meno dell’eccezione che hanno sollevato gli avvocati degli imputati. Le premesse non sono buone. Alla prima udienza il Presidente ha annullato anche la provvisionale concessa dal giudice di primo grado in favore di tutte le parti civili. La provvisionale significa un risarcimento che viene dato appunto in modo provvisorio, finché poi si calcola quello definitivo. Oltre tutti i problemi per riuscire a rintracciare i soldi, perché nel frattempo le società si sono fatte trovare tutte senza soldi, il Presidente ha avuto la buona idea di togliere la provvisionale perché - ed è un aspetto dell'ordinanza veramente deprecabile - ha detto che il danno economico che subirebbero gli imputati qualora fossero assolti sarebbe superiore rispetto a quello delle parti civili: "come farebbero a recuperare questi soldi?". Quindi, ciò che è diventato preminente da tutelare è il potere economico, la tutela del patrimonio degli imputati rispetto alla salute, a tutti gli operai morti, a tutti gli abitanti dei Tamburi morti e che continuano a morire, a tutti i bambini morti per la leucemia. Il danno a questi operai, a questi bambini è inferiore rispetto a quello patrimoniale che subirebbero gli imputati.

Alcune pagine della sentenza di primo grado sono un gigantesco affresco del modo di produzione capitalista in action; Carlo Marx ci sarebbe andato pazzo. Alcuni passi smontano l'idea che sia solo una sentenza riguardante l'ambiente, quando invece è un'analisi del processo produttivo e del rapporto produzione condizione operaia, fotografato in maniera dettagliata attraverso i fatti concreti e le perizie. 

Noi siamo tenuti a essere ottimi. Però stiamo allarmando le parti civili che può succedere il contrario, che il processo venga realmente trasferito da Taranto.

In questo caso sarà legittimo protestare dentro e fuori del tribunale.

L’abbiamo già fatto dentro il Tribunale contro un procuratore, Capristo, che voleva affossare il processo. Abbiamo protestato in 10 in tribunale, la Digos minacciava denunce, ecc. Però cosa è successo? Che alcuni mesi dopo questo procuratore della Repubblica è stato arrestato.

Il processo “Ambiente svenduto” è unico in Italia. Ha fatto storia. Ora siamo a uno snodo perché il trasferimento del processo sarebbe clamoroso, e deve trovare oltre la nostra protesta immediata la mobilitazione della città e anche su scala nazionale.

lunedì 9 settembre 2024

9 settembre- La situazione per gli operai del gruppo Stellantis (da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 6/9)

 

Ci occuperemo con una analisi dettagliata di ciò che sta succedendo nei vari stabilimenti della Stellantis dove, in particolare, interverremo direttamente con un presidio, con delle iniziative alla Stellantis di Melfi e a quella di Mirafiori.

La crisi dell'automobile mondiale si estende, la Volkswagen annuncia chiusure di di stabilimenti in Germania trovando subito l'immediato no dei sindacati, così come il gruppo Stellantis è sotto attacco anche negli Stati Uniti, dove gli operai pensano a un nuovo sciopero.

Nel nostro paese gli incontri e gli scontri tra il management della Stellantis e il ministro Urso sono state pure chiacchiere, o meglio, dietro le chiacchiere, c’è la sostanza che il piano della Stellantis marcia a tappe forzate.

La produzione è crollata in tutti gli stabilimenti del paese e sono finora 3000 gli operai che hanno perso il lavoro in varie forme in quest'ultimi tempi. Lo stabilimento di Melfi, ad esempio, ha visto crollare drasticamente i volumi produttivi del 2024 passando da 99.085 vetture a 56.935. Questo calo ha già messo in ginocchio l'intero indotto che si trova a fronteggiare licenziamenti e cassa integrazione.

La transizione verso l'elettrico in realtà è un cammino pieno di licenziamenti e di attacchi alle condizioni dei lavoratori. D'altra parte la Stellantis lo ha messo in chiaro: privilegia i mercati e i modelli che gli diano una possibilità di profitti e questo avviene in altri paesi. Invece negli stabilimenti italiani abbiamo dei numeri che preoccupano i lavoratori. A Cassino si è passati da una produzione di 30.000 vetture a 18.000, a Mirafiori da 52.000 a 18.000, a Modena da 600 a 160. L'unico stabilimento dove attualmente la situazione sembra meno negativo è quella di Pomigliano.

Dal 2014 ad oggi sono 11.500 i lavoratori diretti usciti dagli stabilimenti italiani di Stellantis di cui 2800 dagli enti centrali. Nel 2024 sono previste ulteriori 3800 uscite incentivate che in realtà sono licenziamenti mascherati a cui vanno aggiunti gli oltre 3000 lavoratori in somministrazione che risultano già licenziati a giugno 2024.

Siamo di fronte da un lato a un piano internazionale di Stellantis che privilegia gli stabilimenti dove può avere massimi profitti, dall'altro un piano in Italia che è di ridimensionamento obiettivo, tant'è vero che il governo con il ministro Urso ha spesso minacciato che è necessario in Italia far entrare una nuova industria automobilistica, in particolare un gruppo cinese. Ma è Stellantis stessa che ha deciso di fare un accordo per la vendita in Italia di macchine cinesi della Leapmotor.

Quindi gli effetti di questa crisi e di questo scontro mondiale che avviene nell'auto vengono scaricati sugli operai e i lavoratori.

I lavoratori sono sotto ricatto. Stellantis vuole trasferirne una parte direttamente in Polonia e chiaramente gli operai come possono rispondere a questa richiesta dell'azienda? La stampa parla anche di operai disponibili ad accettare perché meglio avere un salario anche in Polonia che rimanere in cassa integrazione e, in prospettiva, rimanere in esubero in Italia. Ma la linea che occorre opporre è quella che i sindacati confederali finora non hanno opposto, vale a dire unire tutti gli stabilimenti in una lotta reale che punti alla tutela reale del lavoro, del salario, con lo sciopero. Senza lo sciopero unitario dei lavoratori della Stellantis non si possono mettere in discussione i piani del padrone né tantomeno si riesce a cambiare l'orientamento del governo che dice una cosa ma nella sostanza finora ha fatto provvedimenti sotto dettatura richiesti dalla Stellantis.

Ora si tratta in qualche maniera di costruire l'autonomia operaia rispetto alla linea che viene proposta dai sindacati tutta spostata nelle richieste di incontri al governo, tutta spostata nel coinvolgere le amministrazioni regionali in piani che sono praticamente di pilotaggio delle fuoriuscite dalla Stellantis. Invece della lotta per difendere il lavoro e salario nella crisi, la linea è quella di collaborare col governo e in particolare affidare il destino dei lavoratori alle regioni e ai loro piani che sono sostanzialmente di aiutare la dismissione in atto nelle fabbriche.

9 settembre - Addio a Mara Malavenda: la sindacalista che ha segnato la lotta operaia in Italia. Un ultimo saluto a pugno dallo Slai Cobas psc Taranto

Le lavoratrici e i lavoratori dello Slai Cobas per il sindacato di classe di Taranto mandano un forte saluto a Mara Malavenda e alle sue compagne e compagni di lotta.

Tanti di noi l'hanno potuta conoscere direttamente nelle sue battaglie contro i padroni, i governi. Anche qui a Taranto contro l'Ilva, per l'amianto, ecc.; sempre a fianco delle nostre lotte, sostenendoci e dando un apporto enorme alle lotte; sempre con semplicità, determinazione, gioia, sempre come una di noi pur se stavamo lontani.

Ci siamo sentite vicini anche come lavoratrici per le sue battaglie per le donne, che erano al centro delle sue parole, della sua azione; un esempio di combattività per tutte noi.

Anche quando è stata in parlamento la sua attività - con lo Slai Cobas e i suoi compagni di Napoli - è sempre stata al servizio della nostra causa di classe sia immediata che futura, con coraggio e sfida, senza mai alcun compromesso. Non abbiamo più avuto una come lei.

E' una perdita importante sia per voi ma per tutti noi operai, lavoratrici. Anche se siamo lontani, camminiamo nella giornata triste di oggi fianco a fianco.

Lavoratrici e lavoratori

Slai Cobas per il sindacato di classe

9.9.24

Siamo molto tristi che Mara ci ha lasciato. Un forte abbraccio a Vittorio e alle sue compagne, compagni di lotta.
La notizia della sua morte è stata un colpo per noi, perchè Mara la consideravamo e la considereremo sempre nostra compagna. Datele un saluto anche per noi.
Qui a Taranto tanti operai, lavoratori l'hanno conosciuta e apprezzata, per la sua passione nel lavoro che faceva. E in tante occasioni abbiamo continuato anche in questi anni più recenti a parlare di lei, delle sue battaglie. Ne continueremo a parlare anche a chi non ha potuta conoscerla.
Per noi è una grande tristezza anche personale, i tanti momenti insieme nelle lotte dentro lo Slai Cobas e nell'attività esterna tra le lavoratrici e lavoratori, nelle discussioni anche vivaci e a volte non facili, sono stati sempre pieni di affetto, di profondo rispetto per la sua forza, determinazione, combattività.
Compagne come Mara resteranno sempre con noi.
Margherita e Ernesto - Taranto 

 8 Settembre 2024

Addio a Mara Malavenda: la sindacalista che ha segnato la lotta operaia in Italia

Mara Malavenda, ex parlamentare e storica sindacalista, è venuta a mancare all'età di 79 anni nella sua casa di Bagnoli. Co-fondatrice dello Slai Cobas, ha dedicato la sua vita alle battaglie per i diritti dei lavoratori, lasciando un'impronta indelebile nel panorama sindacale italiano. La notizia della sua morte è stata resa nota da Vittorio Granillo, membro dell'esecutivo nazionale del sindacato di base, che ha rilanciato il suo impegno infaticabile per la giustizia sociale e per i diritti dei lavoratori, sottolineando l'importanza del suo operato.

Il lascito di una sindacalista pionieristica

Mara Malavenda è ricordata come una figura emblematicamente combattiva del sindacalismo italiano. Con determinazione e coraggio, ha rotto le convenzioni stabilite dai sindacati confederali, lottando per guadagni significativi e diritti paritari, soprattutto per le donne nel mondo del lavoro. Granillo ha affermato: "Chi come Mara ha lottato per cambiare le regole non muore." Le battaglie condotte da Malavenda hanno avuto un impatto duraturo, culminando in sentenze giudiziarie che hanno rafforzato il diritto europeo nelle fabbriche italiane.

Nel corso della sua carriera, Malavenda ha affrontato numerosi ostacoli e ha portato avanti lotte significative, dall'occupazione di spazi istituzionali in segno di protesta a una crescente attenzione sui temi della discriminazione di genere nel posto di lavoro. Attraverso il suo lavoro, ha contribuito a dare voce a molti lavoratori, rendendo le loro rivendicazioni pubbliche e incoraggiando le nuove generazioni a seguire il suo esempio.

Un percorso politico significativo

Nel 1996, Mara Malavenda è stata eletta come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista, all'epoca in cui lavorava nello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. Tuttavia, nel corso degli anni, la sua avversione nei confronti delle politiche del Governo Prodi la portò a essere espulsa dal gruppo politico. Da quel momento, fondò il gruppo misto dei Cobas per l'Autorganizzazione, continuando la sua battaglia per una rappresentanza più autentica e efficace nel mondo sindacale.

Durante la sua carriera parlamentare, Malavenda divenne famosa non solo per la sua tenacia ma anche per la quantità di emendamenti presentati. Nel 1998, i Cobas riuscirono a produrre oltre 170.000 emendamenti alla Camera, un'impresa che la rese un simbolo di impegno e attivismo. Nel 1999, il suo lavoro continuò con la presentazione di ulteriori 130.000 emendamenti alla Finanziaria, dimostrando la sua capacità di mobilitare e mobilizzarsi a favore dei diritti lavorativi.

L'eredità di una vita dedicata

Terminata la legislatura, Malavenda tornò al suo secondo amore: la fabbrica di Pomigliano, dove continuò a lavorare fino al raggiungimento della pensione. La sua vita è stata caratterizzata da un attivismo instancabile e una passione evidente per la giustizia sociale. Il suo operato ha ispirato molti, rendendola una figura rispettata e amata nel mondo del lavoro. A testimoniare il suo impatto sono i tanti colleghi che la ricordano come una leader forte e carismatica.

La morte di Mara Malavenda segna la perdita di una delle più influenti voci del sindacalismo italiano. I funerali si svolgeranno domani, alle 10.30, presso la chiesa Maria Santissima Desolata in via Maiuri a Bagnoli, dove amici e sostenitori potranno darle l'ultimo saluto e onorare la sua memoria.