una voce che ha messo in chiaro che a questo meeting operai, lavoratori dovevano starci per contestare i governi imperialisti. Perché le guerre, e questo G7 è stato un G7 non per fermare la guerra ma per allargarla, la pagano lavoratori, proletariato e i popoli oppressi di tutto il pianeta. Un richiamo alla ribellione e unità per farla finita con questo barbaro sistema di guerra, sfruttamento, miseria e lutti. Un intervento in una manifestazione che ha visto una accoglienza da parte della popolazione di Fasano, che non ha coinciso con le aspettative della Meloni e di tutto l'armamentario repressivo e intimidatorio che aveva cercato di creare il terrore dei "barbari" che sarebbero arrivati per devastare, e che invece si è sentita come liberata dai manifestanti dopo essere stata sequestrata per giorni e impedita anche nei propri bisogni primari. Insomma una manifestazione che ha sancito che ha sbagliato chi ha disertato questa manifestazione, come una parte del sindacalismo di base e classista, lasciando da soli operai e lavoratori/lavoratrici dello Slai Cobas sc
Abbandonato per strada con un braccio staccato a
causa di un grave incidente sul lavoro. È successo
in provincia di Latina, nei pressi di Borgo Santa Maria. A
raccontarlo è Hardeep Kaur, segretaria generale
Flai Cgil Frosinone Latina: “Un lavoratore di nazionalità indiana
addetto al taglio del fieno ha avuto un braccio
staccato da un macchinario e riportato altre gravi
fratture. All’orrore dell’incidente si aggiunge
il fatto che, invece di essere soccorso dai datori di lavoro,
è stato scaricato come un sacco di rifiuti in prossimità della sua
abitazione”. Il lavoratore è stato trasportato in eliambulanza a
Roma.
“Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la
foto di un arto staccato – continua Kaur – spiegandomi che si
trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro, che in
condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino
9 posti. Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero! Qui
non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già
di per sé allarmante ed evitabile, qui siamo davanti alla barbarie
dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità,
la salute e ogni regola di civiltà. Questi campi, queste strade,
questi borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le
prossime settimane saremo in tantissimi, perché non si può lavorare
in queste condizioni”.
Ai Cantieri Navali nella giornata di mobilitazione nazionale nelle fabbriche e nei posti di lavoro nella giornata di apertura del G7 dei padroni del mondo e della guerra imperialista
Megafonaggio, volantinaggio, mozione contro la guerra imperialista che diversi operai, i precari coop sociali Slai, compagni e compagne presenti hanno firmato e che si continuerà a diffondere
LAVORO SALARI NON GUERRA!
NE SOLDI NE SOLDATI PER LE LORO GUERRE CHE PORTANO PROFITTI AGLI IMPERIALISTI E MORTE A NOI
FERMARE IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE
NO MILIARDI PER LE ARMI SI A FONDI PER SANITA’, SCUOLA, SERVIZI
No al G7 dei padroni del mondo 13-14-15 giugno in Puglia
13 giugno - giornata di mobilitazione nazionale
No alle politiche di guerra degli stati imperialisti, politiche di sfruttamento, oppressione, repressione, morte e miseria contro i popoli e le masse proletarie e popolari…
L’incontro del G7 che inizia oggi 13 giugno a Borgo Egnazia in Puglia, l’hanno chiamato la “vetrina delle vetrine” che costerà almeno 25 milioni di euro, tutto sulle spalle dei lavoratori e delle masse popolari!
Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone e Canada, i principali paesi imperialisti del mondo esporranno in questa vetrina di gran lusso innanzi tutto i loro piani di guerra! Alla discussione su come continuare la guerra sono invitati anche Modi, Erdogan, Zelensky, Milei e perfino il Papa che abbellirà la vetrina parlando di intelligenza artificiale; tutti insieme parleranno di guerra in Ucraina con l’invio di armi e soldi, con la proposta di Biden di un prestito di 50 miliardi da recuperare con i profitti dei soldi congelati alla Russia, come continuare ad opprimere il popolo palestinese continuando a fornire armi e soldi al genocida Israele, praticamente ogni giorno gettano benzina sul fuoco della guerra sempre più totale.
Discorsi di guerra che mettono in pericolo l’intera umanità mentre tutti insieme fanno le abbuffate di lusso con la “Cena dei grandi” del 13 sera riempiendosi la pancia protetti da un apparato militare di circa 10.000 uomini! Un apparato fatto di droni, artificieri, tiratori scelti, navi, elicotteri, aerei, portaerei, sottomarini e perfino cani robot… tutto deciso con un decreto d’urgenza da 25 milioni di euro che mostra una paura folle soprattutto verso le masse popolari che non devono avvicinarsi…
Stanno attenti ai pericoli che possono arrivare da fuori, mentre i pericoli per la loro “democrazia” ce li hanno (e ce li abbiamo) dentro casa a cominciare dagli Stati Uniti di Biden: un pericolo che è dentro i vari paesi, come l’Italia a guida Meloni, e si chiama fascismo, risposta del sistema capitalista-imperialista alla crisi! E infatti i veri temi del G7 sono le guerre per i profitti delle multinazionali mondiali, per la conquista delle materie prime essenziali, per la spartizione dei mercati dove smerciare i prodotti che escono dalle fabbriche fatti dalle operaie e dagli operai… queste guerre commerciali che al momento giusto si possono trasformare in guerra totale e questo significa guerra nucleare! E non si fermano, anzi: stanno pensando a reintrodurre il servizio militare obbligatorio e a stanziare altri soldi (Tajani ha detto che invieranno altri 140 milioni a Zelensky), per questo i tagli ai salari, alla sanità, alla scuola, ai servizi pubblici sono inevitabili!
È tutto sulle spalle dei lavoratori che reggono la produzione mondiale e ne pagano le conseguenze in termini di peggioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro: precarietà, salari bassi, disoccupazione, mancanza di sicurezza e salute sui posti di lavoro; cassintegrazione permanente, sottoposti ad appalti e subappalti, con i morti sul lavoro e da lavoro, e i relativi lunghi processi per avere giustizia e risarcimenti.
Operaie e operai, lavoratori, giovani e masse popolari devono prendere posizione e schierarsi contro chi opprime ogni giorno per i profitti del Capitale trascinando tutti verso una nuova guerra mondiale.
Slai cobas per il sindacato di classe – Via M. Cipolla, 93 Palermo
E'
successo poco prima delle 10 di oggi in via Aristotele 28. Sul posto
Vigili del fuoco, ambulanze e Carabinieri
Tragica esplosione all'interno del capannone dell'azienda di
vernici Mega Wilcknes di Brugherio. C'è una vittima.
Grave
incidente sul lavoro nella mattina di oggi, martedì
11 giugno 2024, a Brugherio.
E' successo all'interno di un capannone che tratta vernici in via
Aristotele 28, in zona industriale al confine con Agrate
e Carugate, dove, per cause in corso di
accertamento, poco prima delle 10 si è verificata una violenta
esplosione.
Il
botto, che avrebbe interessato una cisterna, ha
innescato un incendio con una colonna di fumo
visibile anche ad alcuni chilometri di distanza. Purtroppo il primo
bilancio è di una vittima, un giovane operaio
investito in pieno dall'esplosione da solfiti.
Sul posto due ambulanze con automedica e quattro mezzi dei Vigili
del fuoco. La strada è stata chiusa e in questi minuti i Carabinieri
(sul posto anche il maggiore Emanuele D'Onofri, comandante della
Compagnia di Monza) stanno sentendo alcuni operai per ricostruire la
dinamica dell'accaduto. Presente anche personale Ats di Monza e
Brianza.
È morto stamane all’ospedale Niguarda di Milano il
rider di 34 anni di nazionalità pakistana travolto sulla
sua bici da un pirata della strada, nella serata di
ieri. L’incidente è avvenuto in via Camaldoli nel quartiere di
Ponte Lambro, alla periferia di Milano. È improbabile, vista l’ora,
quasi mezzanotte, e la zona isolata, che l’uomo ucciso stesse
effettuando delle consegne. Forse si dirigeva verso casa.
Il conducente dell’auto che non risulta essere il proprietario
della vettura, dopo aver tamponato il rider si è allontanato
e ha parcheggiato la Fiat Punto con nella zona.
È stato trovato nel pomeriggio di lunedì e denunciato
per ora a piede libero per omicidio stradale e omissione di
soccorso. Si tratta di un 22enne che è stato
individuato nei pressi della stazione di Rogoredo, dopo un’attività
di indagine del Reparto Radiomobile della Polizia Locale. L’auto,
trovata a poca distanza dall’incidente e abbandonata per la
rottura del radiatore, era di proprietà di un
amico, a cui era stata sottratta poco prima dello scontro.
Il proprietario della macchina ha collaborato con la Polizia Locale
per rintracciare il responsabile.
Sempre
a Niguarda è stato ricoverato un secondo rider, investito a Milano
all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale della
Liberazione. In questo caso l’automobilista si è però
fermato a prestare soccorso. L’incidente è accaduto intorno alle
20 e il pakistano, di 24 anni sì è scontrato con
una vettura. Il rider o il conducente non avrebbe rispettato
il semaforo rosso. Il giovane si trova in rianimazione
per un forte trauma cranico.
Si preannuncia un braccio di ferro tra gli assistenti amministrativi delle segreterie scolastiche, il ministero dell’istruzione e gli uffici scolastici regionali. Al centro l’ipotesi di un presunto accordo tra il ministero e l’Inps che potrebbe prevedere l’impiego del personale amministrativo nella lavorazione in toto delle pratiche delle pensioni. da Tele One
Segreterie scolastiche allo sbando e sommerse di lavoro: Basta! le/gli assistenti amministrativi siciliani continuano la protesta"
Come Assistenti Amministrativi in servizio presso le segreterie scolastiche esprimiamo ancora una volta con questa nuova lettera aperta forte indignazione in merito alla condizione di lavoro in cui versiamo oggi e che è peggiorata di anno in anno. Le segreterie scolastiche sono allo sbando, sottoposte ad un carico di lavoro amministrativo- contabile sempre più gravoso anche per l’eccessivo decentramento di molteplici adempimenti da parte degli Ambiti Territoriali e di diversi Enti (Mef, Inps, Enti Locali ecc ecc ), a fronte di organici sempre più ridimensionati per le politiche governative che si sono messe in atto negli anni che hanno tagliato in modo significativo le piante organiche che anche nella fase attuale non sono state potenziate mentre continua l’intollerabile divieto di nominare i supplenti in caso di assenza di colleghi e resta una situazione di tanti Amministrativi precari i cui contratti scadono il 30 giugno prossimo che lasciano le segreterie che in estate in molteplici casi restano con gli organici sottodimensionati. E adesso in questi prossimi mesi con le segreterie dimezzate il Ministero ha stabilito la lavorazione delle graduatorie della III Fascia Ata in aggiornamento per il prossimo triennio scolastico, con migliaia e migliaia di domande che si prevede arriveranno nelle scuole che si dovranno valutare e convalidare.
Un adempimento gravoso che si aggiunge ai molteplici adempimenti a cui già le segreterie devono far fronte nei mesi estivi sia in merito alla chiusura dell’anno scolastico (ultimi contratti, esami di Stato, adempimenti legati ai vari progetti, PNRR, statistiche, monitoraggi, adempimenti PagoPA, liquidazione compensi accessori ecc) ma anche in merito alla preparazione del nuovo anno scolastico. Fermo restando naturalmente il diritto dei precari Ata di aggiornare le graduatorie, anche noi siamo stati precari, non è ammissibile però che questi adempimenti così gravosi vengano assegnati alle segreterie nei mesi estivi, quando appunto le stesse hanno il personale ridotto, i colleghi precari non ci sono ( e le proroghe che eventualmente il Ministero assegnerà, come si è visto negli anni addietro, non sono affatto sufficienti), mentre il personale di ruolo che resta in servizio ha pieno diritto a fruire delle ferie estive dopo un anno di lavoro, come previsto da CCNL, mentre invece purtroppo si creano situazioni in cui vi sono oggettive difficoltà anche a fruire delle ferie. Purtroppo si continua a far finta di nulla da parte delle Istituzioni preposte sugli organici sottodimensionati, sul personale assente che non può essere sostituito, sul fatto che si è costretti a lavorare adempimenti su adempimenti con scadenze sempre più pressanti e impossibili, adempimenti sempre più spesso di fatto scaricati senza alcuna formazione e senza avere ulteriori compensi. Siamo sovraccarichi di lavoro, e in diversi casi ci vengono richieste competenze specifiche di cui non siamo in possesso e che anche non ci competono, che vanno dai ruoli più disparati, da quello di commercialista a quello di avvocato che deve interpretare le sentenze, ad informatico, mentre ci si vorrebbe trasformare anche in funzionari dell’INPS con l’imposizione non legittima perché non supportata dalla normativa vigente di Nuova Passweb/pensioni/TFS/TFR che è un applicativo specifico dell’INPS.
Il tutto all’insegna della dematerializzazione che invece di alleggerire il carico di lavoro del personale amministrativo, ha invece materializzato una condizione di lavoro sempre più a rischio di stress da lavoro correlato. Se si pensa che solo per le assenze del personale dobbiamo lavorare su almeno 3 piattaforme (Sidi, Noi Pa, gestionali locali …), questo dà il senso di quello che denunciamo da mesi senza trovare ascolto e soluzioni concrete.
Noi Assistenti Amministrativi Ata non siamo figli di un dio minore ma lavoratrici e lavoratori con una dignità che non può e non deve essere più calpestata.
Chiediamo pertanto un incontro urgente al Ministro Valditara, al Direttore generale dell'Urs Sicilia e al Dirigente dell'Ambito Territoriale di Palermo al fine di risolvere problematiche che ogni giorno diventano sempre più gravi a partire da:
il mancato potenziamento dell’organico di diritto del personale assistente amministrativo anche a fronte dell’aumento considerevole dei carichi di lavoro e delle responsabilità;
l’insufficiente stabilizzazione degli assistenti amministrativi che lavorano da anni con contratti a tempo determinato sui posti vacanti;
la mancata assegnazione dei supplenti sui posti dati in assegnazione provvisoria o in organico di fatto al 31 agosto e non al 30 giugno;
a mancata abrogazione della norma contenuta nella Legge di Stabilità 2015 che vieta la sostituzione del personale amministrativo e tecnico;
l’annullamento dello svolgimento di procedure che non sono di competenza secondo il profilo professionale e la normativa vigente del personale assistente amministrativo ma di competenza di altri enti, vedi in particolare Inps con Passweb;
la mancata formazione in merito alla lavorazioni di pratiche complesse come le ricostruzioni su sentenza o i riallineamenti, previo urgente e necessario aggiornamento della piattaforma ministeriale Sidi.
Nella
quarta udienza del processo "Ambiente svenduto" del 7
giugno sono continuati ad intervenire gli avvocati degli imputati,
che hanno soprattutto ribadito la richiesta, come nell'altra udienza,
dell'annullamento della sentenza di primo grado della Corte d'Assise
di Taranto e quindi del trasferimento del processo a Potenza. Ancora
una volta, quindi, si è parlato della presunta violazione dell'Art,
11, citando a questo proposito anche una sentenza della Cassazione
per dimostrare che gli stessi magistrati di Taranto andrebbero
considerati "persone offese" e quindi non "super
parte" - sentenza che il presidente della Corte d'appello ha
voluto acquisire.
Insieme a questa richiesta hanno
aggiunto diverse eccezioni di nullità relative all’udienza
preliminare - tra cui il non rispetto del diritto di partecipazione
degli avvocati degli imputati ad accertamenti non ripetibili. Per cui
la richiesta sarebbe anche di ripetere per esempio i prelievi e le
analisi fatte nel quartiere Tamburi.
Mentre un altro avvocato degli imputati, Liscio, allo scopo di
dimostrare che l'inquinamento non era dovuto solo all'Ilva, ha
nuovamente chiesto di acquisire il fascicolo, a suo tempo archiviato
in tribunale, sull’indagine relativa al canale di scolo
dell’Arsenale nelle acque del mar Piccolo. A questa questione, che
tendeva solo a spostare le indagini dall'Ilva, purtroppo dobbiamo
dire che contribuirono le dichiarazioni nelle udienze del 12 e 17
febbraio 2020 dell'Ispettore del Lavoro Fernando Severini, che invece
di rimanere e concentrarsi sulla situazione all'Ilva, aveva parlato
anche delle sue indagini sull'inquinamento del mar piccolo
all'Arsenale, sicuramente importanti, ma che si prestavano al "gioco"
degli avvocati degli imputati di deviare l'attenzione dall'Ilva.
Ci abbiamo
riflettuto a lungo. Non crediamo negli atti individuali ma nella
lotta collettiva. E anche in questo caso “niente di personale,
tutto di collettivo”. Che sia praticato da alcuni o molti, infatti,
lo sciopero della fame è solo un ulteriore strumento messo in campo
da questa vertenza, ad ausilio di una lotta collettiva, delle
richieste di sindacati, Rsu e Collettivo di Fabbrica. Non ci sono tra
di noi eroi o martiri.
Ci abbiamo
riflettuto a lungo. Il concetto di fame è un concetto strano nei
cosiddetti paesi “capitalisticamente avanzati”. Qua da noi la
povertà non prende quasi mai la forma della morte per inedia. Anzi,
spesso si accompagna con forme di obesità dovute al junk food. Qua
da noi la povertà ha il volto della mancanza di cure, del disagio
psichico, della morte per freddo durante l’inverno.
E infatti con questo
sciopero della fame non vogliamo denunciare solo o tanto lo stato di
povertà relativa, a cui ci hanno ridotto due anni di cassa
integrazione e cinque mesi senza stipendio.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha
pubblicato il report sull’attività di vigilanza effettuata nel
corso del 2023. I dati raccolti, anche se non hanno occupato le prime
pagine dei giornali, mostrano che l’irregolarità nelle aziende è
diventata ormai la norma. Non c’è stato grande scalpore mediatico,
un po’ perché in questa Italia agli imprenditori è ormai permesso
tutto, e anzi vengono dipinti come perseguitati dalle tasse e dai
controlli. Un po’ perché è lo stesso INL che, come l’anno
scorso, non ha diramato alcuna comunicazione sulla sua
presentazione, denuncia il Fatto Quotidiano: un po’ come se il
quadro emerso andasse nascosto. Già il rapporto Istat 2024,
commentato
sul giornale, smontava la retorica governativa sui risultati
ottenuti per il mondo del lavoro. Ora arriva anche questo documento a
confermare che c’è una vera e propria guerra interna ai
lavoratori, che vedono peggiorare le proprie condizioni sotto
vari punti di vista. Rispetto al 2022, le ispezioni di INL, INPS e
INAIL sono aumentate dell’11% (111.281), così come il personale
del 19% (4.768, quasi 800 in più). Non ancora i numeri che sarebbero
necessari, servirebbero almeno 10 volte più assunzioni per fare
fronte alla mancanza di rispetto dilagante delle più disparate
norme. Dalle ispezioni sono emersi illeciti in 59.445 aziende, con un
tasso di irregolarità maggiore del 2% rispetto al 2022. In pratica,
7 aziende su 10 non erano in regola, derubando il
lavoratore, la collettività e mettendo a rischio la sicurezza di chi
vi è impiegato.
Ma quale festa della Repubblica! Questa Repubblica borghese è fondata sulla guerra imperialista, imilitarismo, nazionalismo, repressione, razzismo
Ma quale festa della Repubblica! Questa Repubblica borghese è fondata sullo sfruttamento, in cui ogni giorno muore un operaio /lavoratore sul lavoro/per il lavOro, sulla disoccupazione, precarietà, carovita, disastri e devastazione ambientale, attacco ai diritti e alle libertà dei lavoratori, dei giovani, degli studenti, delle donne, salute, studio..