Oggi lunedì 20 febbraio, noi lavoratori della RSI Italia SpA (Rail Service
Italia, ex Wagons Lits), in Cassa Integrazione straordinaria da 6 mesi (dopo
2 di ordinaria) abbiamo deciso di occupare la fabbrica di via Umberto
Partini a Roma. Siamo 59 operai (33 metalmeccanici, 26 dei trasporti),
addetti alla manutenzione dei Treni Notte. Da mesi non percepiamo il reddito
che ci è dovuto e a settembre, quando scadrà la Cassa Integrazione,
rischiamo di rimanere senza lavoro. La nuova proprietà (Barletta Srl) ha
bloccato la produzione e vuole dismettere la fabbrica per realizzare
abitazioni e centri commerciali.
1. Vogliamo i nostri soldi. Siamo stanchi di aspettare! Nonostante gli
accordi e le denunce Barletta srl non ci ha mai pagato l’anticipo della
Cassa Integrazione ordinaria e impedisce l’anticipazione da parte dell’INPS
della Cassa Integrazione straordinaria. Siamo da 7 mesi senza soldi.
2. Vogliamo il ripristino dei Treni Notte. La responsabilità strategica
della nostra crisi è di Trenitalia. La scelta dell’AD Moretti di investire
solo sull’Alta Velocità e di chiudere il servizio dei Treni Notte ha dato il
via al licenziamento di 800 persone in tutta Italia. Per questo dal 24
novembre stiamo sostenendo i lavoratori che hanno occupato lo stabile di RSI
di via Prenestina a Roma e i colleghi che a Milano sono saliti sulla torre
della Stazione Centrale. La nostra è una lotta comune. Chiediamo il
ripristino dei Treni Notte, per un trasporto pubblico per tutti, per
continuare il nostro lavoro.
3. Vogliamo un futuro. Impediamo la dismissione della fabbrica e del nostro
lavoro. Barletta srl ha rilevato l’azienda nel 2008 e, nonostante il lavoro
non mancasse, ha deciso di cessare l’attività. Vogliono fare una
speculazione edilizia per fare profitti facili, distruggendo il nostro
lavoro. Grazie al cosiddetto “Piano Casa”, approvato da Governo, Regione
Lazio e Comune di Roma, nelle aree industriali oggi è possibile costruire a
fini residenziali senza oneri concessori (senza spese per cambi di
destinazione d’uso). Vogliono distruggere delle officine storiche, ancora
funzionanti, per costruire palazzi e realizzare un grande affare. Tutto ciò
a ridosso della Nuova Stazione Tiburtina che, invece di rilanciare il lavoro
dell’indotto ferroviario, produce solo speculazione e disoccupazione. Noi
abbiamo un’altra idea. Impedire il cambio di destinazione d’uso. Salvare le
Officine di via U. Partini, per salvare il lavoro e impedire un’altra
speculazione.
4. Vogliamo risposte. Non promesse Durante i tavoli di trattativa sindacale
con il Ministero dello sviluppo economico e con il Comune di Roma abbiamo
ricevuto rassicurazioni e impegni sulla tutela dell’area di via U. Partini e
sul nostro futuro occupazionale. Ma fino a oggi sono solo promesse e nessuna
certezza. Le istitituzioni stanno lasciando libera l’azienda di distruggere
un patrimonio comune. Non possiamo aspettare che sia troppo tardi. Vogliamo
risposte chiare subito!
5. Vogliamo unirci. L’occupazione è sostenuta anche da altri lavoratori e
cittadini, movimenti e associazioni. Studenti, precari e lavoratori dei
Treni notte uniti, perché la solidarietà oggi è fondamentale. La crisi e la
disoccupazione dividono e scoraggiano. I governi invece di chiedere serietà
alle imprese nella definizione dei piani insustriali, intendono smantellare
i sistemi di tutela del lavoro conquistati negli anni (pensioni, ART. 18,
Cassa integrazione straordinaria).
Oggi dicono che è colpa dei lavoratori se i giovani sono precari e non
trovano lavoro. Noi ci uniamo per dimostrare il contrario. Per rafforzare la
nostra lotta e perché la nostra lotta può essere importante per la nostra
città, per impedire che la speculazione e la rendita finanziaria-immobiliare
distruggano definitivamente il lavoro e il territorio.
OCCUPA/RSI via U. Partini (angolo Via Portonaccio)
http://occuparsi.wordpress.com/