LA GIUSTIZIA
DEI PADRONI: IL PROFITTO PRIMA DI TUTTO
Operai morti per amianto
all’Olivetti; nessuno è stato. I padroni ancora una volta assolti.
Oggi 18 aprile 2018 I giudici della Corte d’Appello ribaltando la sentenza di primo grado del luglio 2016
emessa dal tribunale di Ivrea che aveva condannato 13 imputati per la morte
degli operai, hanno assolto i padroni, De Benedetti, l’ex ministro Passera e
tutti gli imputati. Le tredici condanne si sono trasformate
in altrettante assoluzioni. Il processo riguardava casi di dipendenti
dell'azienda eporediese che si erano ammalati o erano deceduti per il contatto
con sostanze nocive sul luogo di lavoro a Ivrea come in altri stabilimenti
Olivetti del Canavese. La Corte d'Appello è andata contro
la Procura Generale di Torino, che invece, aveva chiesto la conferma della
sentenza di primo grado per tutti gli imputati. Inoltre come ormai succede
spesso, i giudici non solo hanno assolto i padroni della fabbrica, ma hanno
condannato le parti civili, Associazioni e famigliari, compreso il Comune di
Ivrea, al pagamento delle spese processuali mandando un segnale chiaro a chi si
ribella alle morti sul lavoro e di lavoro.
Nella società capitalista attuale, in cui lo sfruttamento dell’uomo
sull’uomo è legale e regolato dalle leggi fatte dai politici al loro servizio,
questi processi non si devono più da fare perche ricercare la verità e la
“giustizia” in una società che mette il profitto prima della salute e della
vita umana, può costare caro anche in termini economici. Ora la Procura nel gioco delle parti della democrazia
borghese annuncia ricorso in Cassazione, intanto gli operai e i lavoratori
continuano a morire, mentre i malati e i famigliari aspettano una “giustizia” che
non arriverà mai. Abbiamo perso un’altra battaglia ma
la lotta contro lo sfruttamento e le morti “innaturali” continua.
Comitato
per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
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