venerdì 13 dicembre 2024

13 dicembre - SULL'ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO, per il dibattito: Respinto (per ora) l'attacco di Salvini al diritto di sciopero - Necessaria l'unità dei lavoratori, lavoratrici per nuovi scioperi - la nostra posizione post 29

 dal blo proletari comunisti

Per oggi, 13 dicembre, l'Usb chiama i lavoratori ad uno sciopero nazionale. Occorreva respingere l'attacco fascista, anticostituzionale di Salvini allo sciopero ed è stato respinto con la sentenza del Tar del Lazio, per cui oggi anche i trasporti sciopereranno per l'intera giornata. Di questo siamo contenti!

Ma chiaramente Salvini tornerà a bomba, e annuncia una proposta di legge che punterebbe a mettere ulteriori catene a gran parte dei lavoratori (non solo dei trasporti ma di tutti i servizi pubblici), già fortemente impediti dalla Commissione garanzia scioperi con la legge 146/90 a fare scioperi di tutti che possano pesare nei tempi e nelle modalità), in maniera che sia di fatto vietato il diritto di sciopero. Un divieto che partirebbe dai servizi pubblici ma via via si estenderebbe anche ai settori privati, alle fabbriche, a tutti i lavoratori. Non abbiamo dubbi che la Meloni e tutto il governo appoggerebbe l'attacco di Salvini in sintonia con i piani fascisti dei decreti sicurezza e gli altri precedenti. Mattarella che farà, dirà anche questa volta: io non ero d'accordo, ma firmo...?

Quindi è sempre più necessaria l'unità di lotta di tutti i lavoratori e lavoratrici per impedire che questi piani fascisti vadano avanti, per difendere realmente condizioni di lavoro, di vita, sicurezza, diritto di sciopero, diritti sindacali in generale. Un'unità che deve andare al di là delle appartenenze sindacali, dai lavoratori iscritti ai sindacato confederali, soprattutto nelle fabbriche e posti di lavoro privati che sono tuttora la maggiorparte, ai lavoratori dei sindacati di base, che oggi è nella mobilitazione unitaria che devono far pesare piattaforme, prassi, forme di lotte di classe, ostacolando piattaforme e prassi dei sindacati confederali, compresa la Cgil di Landini che "parla bene" ma ancora pratica la prassi di sempre. (Su questo riportiamo di sotto il numero di Controinformazione rossoperaia su "Dopo lo sciopero del 29 novembre - la lotta nelle fabbriche - i passi da fare. Invitando i lavoratori, lavoratrici a stamparlo e diffonderlo nei loro posti di lavoro) 

Ma proprio rispetto alla necessità odierne di lavorare per un grande movimento dei lavoratori, riteniamo sia stata una scelta sbagliata quella dell'USB di aver indetto uno sciopero separato, invece di aderire allo sciopero del 29 novembre, a cui tra l'altro ha partecipato la maggiorparte dei sindacati di base. Questa decisione è sbagliata perchè si separa dalla maggioranza dei lavoratori a livello nazionale e di tutti i settori e fa prevalere una logica di "parte", di medaglietta, di divisione che oggi più che mai è deleteria. 


 

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