da operai contro
Mentre in Germania gli operai Volkswagen bloccano la produzione,
da noi di fronte all’evidenza dello smantellamento di alcuni
reparti, alla ristrutturazione e riduzione incentivata di migliaia di
operai, il sindacalismo compromesso continua a chiedere inutili
tavoli concertativi al governo!
Emblematica la situazione allo
stabilimento Stellantis di Cassino, dove l’azienda ha deciso di non
rinnovare gli appalti di alcuni servizi interni allo stabilimento
ciociaro. Trasnova, De Vizia, Teknoservice, Logitech complessivamente
circa 150 operai che dal 31 dicembre saranno senza salario. Da oltre
10 giorni, questi lavoratori in maggioranza della UIL, hanno aperto
un presidio all’ingresso
dello stabilimento. Apparentemente la solidarietà dei sindacati interni è rimasta sul piano formale, dentro lo stabilimento la produzione di auto non è stata finora interrotta.
Ieri FIM, UILM, FIOM e FLMU in un comunicato stampa (Leggo Cassino di ieri 2/12) annunciavano uno sciopero per questa mattina con concentramento all’ingresso 1 di via Umberto Agnelli. Giustamente lo sciopero collegava la drammatica condizione dei 150 operai in presidio e l’incertezza del futuro degli operai diretti Stellantis!
Questa mattina, del 3 dicembre, alle 05 i 150 operai delle ditte esterne si sono ritrovati ancora una volta da soli al presidio. Mentre gli operai Stellantis venivano scaricati dai pullman ed entravano in fabbrica regolarmente.
Cosa è dunque successo? Secondo alcune ricostruzioni, di fronte alla possibilità reale di aprire una vertenza contro Stellantis i galoppini aziendali, i pompieri della FIM hanno ritirato la loro adesione allo sciopero. I sindacalisti della UILM dopo qualche ora li hanno seguiti, lasciando di fatto i loro tesserati delle ditte esterne in presidio, al loro destino. FIM e UILM vale ribadirlo, si collocano sempre di più in maniera esplicita contro gli interessi degli operai, con il padrone di turno. Questa per loro, essere al servizio del padrone, è l’unica unità sindacale possibile e a qualsiasi organizzazione sindacale che si propone di difendere gli operai dovrebbe ormai averlo capito. Continuare ad assecondarli non è certamente nell’interesse dei lavoratori. Appoggiare gli operai in lotta, ricomporre in una vertenza comune le diverse problematiche di operai che lavorano nello stesso stabilimento, dovrebbe invece essere patrimonio del sindacalismo operaio , qualunque sia l’appartenenza sindacale di chi lotta. Ma evidentemente tessera e parrocchia, più o meno grande, sono per questi sindacalisti più importanti, se le antepongono alla solidarietà concreta tra gli operai dello stesso stabilimento. La mancata convocazione dello sciopero del 3 dicembre, da parte dei sindacalisti di FIOM ed FLMU, non ha apparentemente nessuna altra giustificazione. La proclamazione dello sciopero avrebbe anche reso palese , ancora una volta, a tutti gli operai diretti e indiretti il livello di subordinazione al padrone di FIM e UILM.
Il presidio degli operai delle ditte appaltatrici alle 9 di oggi 3 dicembre si è spostato all’ingresso merci, bloccandolo. Dopo qualche ora la gerarchia aziendale ha fermato la produzione mandando a casa tutti gli operai Stellantis.
MC
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