Belgravia, fascismo padronale e condizione simili al lavoro dei campi
dentro la fabbrica.
Ieri
un nuovo sciopero degli operai Belgravia, finito con una nuova
irruzione dentro il centro commerciale Due Torri dove si trova uno
degli importanti clienti Esselunga.
Dentro
il centro commerciale l’impatto degli operai in sciopero con la
massa popolare che affollava i corridoi è stato sostanzialmente positivo
‘qualcuno
accettava volentieri i volantini, perché erano d’accordo con noi,
se voi andate contro Salvini siamo contenti, siamo con voi’; ‘qualcuno
rifiutava, come il fascismo, e qui c’è tanto fascismo, ma se sono
persone oneste, lavoratori normali come noi, earno d’accordo con
noi’; ‘Qualcuno
era anche felice di prendere il volantino, vuol dire che quello che
stiamo facendo è una bella lotta’
Diverse
anche le testmonianze di vicinanza alla causa del popolo palestinese.
Il vigilante che ha cercato di mettersi in mostra provando a
strappare il megafono, mollando il colpo davanti ai lavoratori, ha
confermato come il nero governo Meloni/Salvini sia un pericoloso
richiamo per ogni genere di topi di fogna. Lo
sciopero è scattato per rispondere alla repressione padronale
diretta contro i lavoratori che scioperano, per piegarli, per
dividerli dal sindacato. Al centro anche le rivendicazioni per gli
aumenti salariali, il rientro dei lavoratori precari, per la salute e
la sicurezza. L’applicazione
del contratto agricolo alla fabbrica condiziona e peggiora il lavoro
operaio alle linee di produzione nello stabilimento, con la
cosiddetta stagionalità dei contadini e con una paga più bassa di
quella dei contratti industriali. Anche
dentro queste fabbriche serve guardare quando governo e stampa amica e non,
esaltano i dati occupazionali: assunzioni precarie per 6, 8, 16 anni
filati sempre agli stessi operai, per una fabbrica in continuo
sviluppo, il raddoppio dei capannoni, 300.000
euro solo l’anno scorso dal PNRR per rinnovare le linee di produzione
industriali, ma gli operai vengono chiamati contadini e la precarietà e’
coercizione alla sottomissione. Gli
operai, durante la giornata di sciopero e manifestazione hanno
rivendicato lavoro non guerra, solidarizzato con il popolo
palestinese, per la fine del genocidio, per fine dell’occupazione
Israeliana, perché la lotta per il lavoro è contro gli stessi
padroni imperialisti che opprimono i popoli. Hanno
portato la denuncia contro il governo Meloni e la manovra economica che
investe negli negli armamenti, finanzia le aziende, lasciando le
briciole per i servizi sociali, scuola, casa, il lavoro, la sanità
pubblica... tutti buoni motivi che chiamano alla rivolta sociale.
nei video alcuni momenti della protesta dentro il centro commerciale
https://drive.google.com/file/d/19EEZ9v-6V8Ith0b4MZUz5fOj1cnVnElY/view?usp=sharing
https://drive.google.com/file/d/19T6ypp9VDzOnOLIxZfKOChGxZ2OkiuTz/view?usp=sharing
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