da radio onda d'urto
Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 2 lavoratori morti, 3 dispersi e 9 feriti, 1 grave. Sul posto pompieri, ambulanze e forze dell’ordine. La colonna di fumo nero è visibile a km di distanza, mentre l’esplosione è stata avvertita fino a Empoli e Firenze. Il rogo è scaturito, per cause da accertare, nel punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante.
Il policlinico Careggi e gli ospedali del circondario hanno attivato il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti, con blocco dell’attività ordinaria dell’ospedale e spazi riservati al pronto soccorso. Chiusa l’uscita A1 e sospesa tutta la circolazione ferroviaria attorno a Calenzano, dove il Comune ha detto ai residenti di restare in casa, nel raggio di 5 km. Distribuite anche mascherine per il forte odore di idrocarburi nell’aria.
La corrispondenza con Dmitrij Palagi, capogruppo in Consiglio comunale a Firenze per Sinistra Progetto Comune. Ascolta o scarica
Un primo commento con Alessandro Picchioni, segretario della Filctem-Cgil di Firenze. Ascolta o scarica
Sui rischi connessi al deposito Eni di Calenzano (Firenze) già nel 2020 Maurizio Marchi, di Medicina Democratica, avevano condotto un’accurata inchiesta: clicca qui
Rispetto a questa inchiesta di Medicina Democratica, Radio Onda d’Urto ha intervistato il presidente nazionale, Marco Caldiroli. Ascolta o scarica
Nessun commento:
Posta un commento