Schmidheiny blocca la versione inglese del
libro-dossier scritto dal magistrato del processo Eternit
Il magnate
dell’amianto minaccia azioni legali contro Amazon: ritirato il saggio “Il
grande processo”, scritto dal magistrato Sara Panelli, uno dei tre pm del
maxiprocesso di Torino (insieme a Guariniello e Colace), e dalla ricercatrice
universitaria Rosalba Altopiedi
Casalesi a
Roma il 19 novembre 2014 davanti al Palazzo della Consulta
04/12/2015
silvana
mossano
CASALE
MONFERRATO
Stephan Schmidheiny blocca la versione inglese del
libro-dossier sull’Eternit scritto dal magistrato Sara Panelli, uno dei tre pm
del maxi processo di Torino (insieme a Guariniello e Colace), e da Rosalba
Altopiedi, ricercatrice universitaria e consulente per la Procura in quella
inchiesta. Insieme hanno firmato il testo «Il grande processo», uscito come saggio, in uno degli
autorevoli «Quaderni di Storia Contemporanea» pubblicati dall’Isral (Istituto
Storico della Resistenza), a novembre 2012 (pochi mesi dopo la prima condanna di Schmidheiny, patron
svizzero di Eternit, e del belga Louis de Cartier, che lo aveva preceduto ai
vertici della società, riconosciuti colpevoli del disastro ambientale causato
dall’amianto che ha avuto, come conseguenza, migliaia di vittime). A fine 2014,
l’editrice Falsopiano e l’Isral di Alessandria pubblicarono il libro in
versione ebook: a dicembre, in lingua italiana e, a gennaio 2015, in inglese.
Due mesi dopo, lo stop. Ne ha dato notizia, l’altro giorno a Casale, alla
sede dell’Afeva, l’americano Barry Castleman, uno dei maggiori esperti al mondo
sul fronte amianto.
È tutto documentato: il 10 marzo scorso, l’ufficio legale
di Amazon dal Lussemburgo ha scritto alla casa Falsopiano e all’Isral spiegando
di aver ricevuto una lettera da uno studio legale svizzero, per conto di
Stephan Schmidheiny in cui si lamentava il contenuto dell’ebook, pubblicato in
italiano con il titolo «Il grande processo» e in inglese «The big trial». Ha quindi
preteso - a pena di azioni legali - che Amazon bloccasse la distribuzione
giudicando il testo lesivo dell’immagine dello svizzero. Il punto
dolente richiamato dai legali di Schmidheiny è questo: l’ebook, secondo la
lagnanza, descrive il comportamento del patron di Eternit come emerso nei primi
due gradi di giudizio (conclusi con la condanna a 16 anni, rincarata a 18 in
Appello), ma tace l’esito della Cassazione (19 novembre 2014) in cui
«Schmidheiny - si legge testualmente - was realesed from charges». Va detto che
«realesed» (letteralmente: rilasciato) non significa «assolto»: lo san bene
anche i legali svizzeri che la Cassazione non ha assolto Schmidheiny; ha
applicato, invece, la prescrizione che evita sia inflitta una pena, ma non è
sinonimo di innocenza ed estraneità ai fatti. In altre parole, la Cassazione
non ha negato quanto è emerso, nel merito, al processo, ma ha adottato una
interpretazione - rispettabile e legittima, se pur non unanimemente condivisa -
riguardante i termini di prescrizione. I fatti quelli sono. Una
delle due autrici, Rosalba Altopiedi, in più, ricorda di aver redatto per le
due edizioni di ebook una postfazione che integra, appunto, la sentenza della
Cassazione. Di fatto, se ora si vuole acquistare il libro «Il grande processo»
versione italiana in ebook lo si può ancora «mettere nel carrello». Per quella
inglese, invece, c’è scritto «non ordinabile- fino al 31.12.9999». Barry
Castleman ha citato questa vicenda agganciandosi a un’altra su cui si sta
muovendo attivamente da mesi: il tentativo di far ritirare la laurea honoris
causa che la prestigiosa Università americana di Yale rilasciò a Schmidheiny a
metà degli anni ’90, tra l’altro con un’orazione dedicata all’impegno
ambientale profuso dal magnate svizzero. Quando i casalesi l’hanno saputo non
pareva cosa e si sono mobilitati. Fino a ora i vertici di Yale hanno rifiutato
di prendere in considerazione la richiesta, ma adesso qualcosa di sta muovendo:
l’associazione di ex allievi chiede che quel titolo venga rimosso: Castleman,
che ha illustrato loro nei dettagli la vicenda italiana, non escluse sviluppi
nella tarda primavera prossima.
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