Una manifestazione cittadina di circa 1000 persone con lo slogan “Diritti, non regali” ha percorso le vie del centro e si è concluso alla prefettura.
Lo sciopero nei posti di lavoro e poi la manifestazione, gestiti come una scadenza da onorare non come una tappa di una battaglia aperta contro la finanziaria in Parlamento, contro i suoi effetti, contro il governo Meloni, il riarmo, la repressione...
Per tutta la durata del corteo non ci sono stati interventi dal camion di testa ma solo musica e solo alla fine si sono succeduti i comizi.
In primo piano sempre l'apparato di tutte le varie categorie e con presenza ridotta di lavoratori.
Lo spezzone della Fiom un centinaio di operai con qualche striscione di fabbriche tra cui Dalmine e Same senza slogan e qualche fumogeno.
In questa parte del corteo ci siamo collocati e siamo rimasti fino alla fine con il gruppo di operai della Belgravia che ha scioperato compatto, portando lo striscione del sindacato, contro finanziaria governo padroni per uno sciopero generale unitario, con la Palestina fino alla vittoria, unico e uniche bandiere palestinesi presenti a rivendicare l’importanza per la classe operaia di schierarsi a fianco delle lotte dei popoli oppressi.
Lo striscione è stato più volte fotografato, assieme a quello della lotta in fabbrica aperta con la denuncia del contratto agricolo imposto agli operai, con pesanti effetti sul salario, precarietà e diritti in generale. (fino a due anni fa questa categoria di operai non poteva neppure accedere alla Naspi). Uno striscione significativo vista la tendenza del capitale a schiacciare verso il basso i diritti della classe operaia.
Sul messaggio dello sciopero unitario ci sono stati apprezzamenti, come dire è giusto ed è riconosciuto come giusto. Anche la denuncia degli operai inquadrati da contadini ha scosso l’interesse di alcuni lavoratori. Fatto che mette in evidenza il problema centrale, di come non sia altrettanto spontaneo, nelle fabbriche, ragionare ed agire in autonomia, di pensiero e di lotta per la battaglia necessaria oggi contro padroni e governo. Per dire come sia giusto partecipare a questi scioperi e portare la battaglia nelle fabbriche, senza confusione sulla Cgil, che è parte del problema e non rappresenta in alcun modo la soluzione.
È stato diffuso il volantino alla fine con una nota con uno scambio avuto con delegato della same che può riassumere la rappresentazione della giornata:
“Ho chiesto se oggi con questa giornata inizia o finisce la lotta contro la finanziaria del governo meloni della cgil? E non ho ancora avuto risposta”









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