ECM
Sintesi degli incontri di venerdì 8 e 12 giugno 2012
Con la legge "Salva Italia, in vigore dal 13/8/12, il governo Monti fissa in
150 i crediti ECM, da conseguire nel
triennio 2011/2013, ed al di sotto dei quali sono previste penalizzazioni di
carriera e pecuniarie.
E' pur vero che, formalmente, tale legge nulla innova rispetto al D.L.
138/2011 del governo Berlusconi e che gli
ECM sarebbero dovuti già partire con queste stesse modalità sin dal lontano
2002. Allora perché ribadirla con
denominazione "Salva Italia"? Ogni qualvolta che c'è da salvare qualcosa
finisce sempre per essere salvata
a spese nostre. Sopratuttto se in coincidenza con la ben nota crisi e con
una vera e propria campagna
mediatica contro il Pubblico Impiego......
Quindi a conti fatti, senza allarmismi dannosi quanto i facili ottimismi,
abbiamo promosso un coordinamento
utile a fronteggiare per tempo quello che il futuro ci può riservarci.
Prevenire è meglio che curare.
Nel corso dell'incontro, che ha visto la presenza di delegati e lavoratori
di diverse professioni sanitarie,
abbiamo ribadito quanto stabilisce l'art. 29 del vigente Contratto
Nazionale:
«La Formazione e l'Aggiornamento obbligatorio del personale deve essere
organizzato dall'ente di
appartenenza e il personale che frequenta i corsi ha da essere considerato
in servizio a tutti gli effetti. I relativi
oneri sono a carico dell'amministrazione".
Le Azienda però non hanno nessun obbligo di legge nel promuovere i corsi.
Non a caso in una recente
sentenza sancisce la formazione continua quale obbligo individuale. In
questo modo, in un contesto di tagli,
scaricare le responsabilità del degrado assistenziale sui "professionisti"
diventa un gioco da bambini.
Se all'impoverimento della sanità pubblica non c'è mai fine e gli organici
sono ridotti al lumicino diamogli più
cultura e più istruzione, dice il "Preside" Monti. Grazie all'ECM sarete più
preparati, veri professionisti, potete
farcela, dovete farcela!
Così, la Iso - conformità che salva solo l'aziende dai rischi ma non produce
vera qualità, con gli ECM si
aggiunge un altro tassello verso l'individualizzazione delle (nostre)
responsabilità sgravando quelle
(loro) collettive, certo non per migliorare la qualità del servizio
sanitario.
Tanta "Educazione Continua" come riusciremo ad utilizzarla per i pazienti se
di personale ce ne sempre meno,
più stanco, più invecchiato?
Queste le riflessioni che ci siamo posti; di qui la convinzione di mettere
assieme le forze per meglio difenderci.
Non abbiamo solo discusso, abbiamo anche deciso le prime misure pratiche da
intraprendere.
*. Rivendicando dalla direzione informazioni chiare sugli impegni che vorrà
assumersi in merito ai corsi,
quantificando l'entità delle risorse economiche che metterà a disposizione
della formazione.
*. Iniziando a conservare le richieste di partecipazione eventualmente
negate (inoltrate attraverso IRIS), le
autocertificazioni delle autorizzazioni non concesse dai capo servizio.
Producendo anche un modulo per il protocollo per raccogliere le ragioni
delle non autorizzazioni. In questo
modo potremo far valere le prove della difficoltà di partecipazione ai corsi
soprattutto per il personale turnista.
*. Monitorando gli sviluppi attuativi, ancora in corso, della legge.
*. Chiedendo all'azienda corsi attinenti alla propria attività. Molti corsi
non rispondono a questa esigenza.
*. Il coordinamento, aperto a tutti i lavoratori anche di altre aziende,
assumerà la denominazione e la grafia
come da firma in calce alla presente.
*. Attrezzando uno spazio telematico, il medesimo di quello del Com. Pro
PTime (350 interessati anch'essi
all'ECM), per la raccolta di tutte le norme giuridiche e sindacali e del
materiale informativo che produrremo.
*. Convocando riunioni aperte a tutti ogni qualvolta ci saranno delle novità
da valutare.
I seguenti colleghi del coordinamento possono essere contattati a questi
numeri:
Delfina 3474657206 Francesco 3382261763 Laura 3478735771
Ruggero 3403113149 Sabrina 347736227
COORDINAMENTO ECM
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