SIAMO GIA'
AL NONO "FILONE D'INDAGINE" E IN TANTI SONO STATI CONDANNATI MA NON
HANNO FATTO UN GIORNO DI GALERA PER QUESTA STRAGE!
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L’inchiesta.
Indagati 3 ex dirigenti. La Procura ha avviato la richiesta di incidente
probatorio per la morte di 15 operai
Fincantieri,
nuovo processo per amianto-killer
Amianto-killer,
c’è un altro processo in vista per gli ex dirigenti della Fincantieri. Ma anche
per gli ex rappresentanti legali delle società Bacini siciliani e di Palermo e
della cooperativa Rinascita Picchettini. La Procura ha avviato la richiesta di
incidente probatorio per accertare la riconducibilità della morte di 15 operai
e del tumore che ne ha colpiti altri tre proprio all’impiego, nella costruzione
delle navi, della terribile sostanza. Sostanza, che, dispersa nell’aria e
inalata provoca l’asbestosi, un tumore che colpisce i polmoni e che ha effetti
letali o comunque gravissimi.
Indagati nel
nuovo filone di indagine (il nono, tra quelli recenti) sono Luciano Lemetti,
classe 1927, dunque 88 anni compiuti; Giuseppe Cortesi, 67 anni, e Antonino
Cipponeri, di 76. Tutti e tre, già condannati con sentenza definitiva per altri
fatti analoghi, furono ai vertici dei Cantieri navali nel periodo in cui
presumibilmente gli operai contrassero la malattia. C’è poi Ferdinando Mannino,
anche lui non più giovanissimo: ha 81 anni ed è sotto inchiesta perché fu al
vertice della Bacini siciliani, nel periodo compreso tra il 26 maggio 1986 e il
23 aprile 1998, e della Bacini di Palermo tra l’agosto 1989 e l’ottobre 1994.
C’è infine Giuseppe Scrima, di 70 anni, della cooperativa Rinascita
Picchettini. Li difendono gli avvocati Gioacchino e Alberto Sbacchi, Corrado
Pagano, Giovanni Di Trapani.
L'inchiesta
è coordinata di pm Claudia Ferrari e Claudia Bevilacqua e contro gli imputati
si costituiranno parte civile gli eredi delle vittime e gli stessi operai
ammalati, assieme ai famigliari. Se il gip accoglierà la richiesta dei pm, nominerà
degli esperti di sua fiducia per accertare le cause di morti e malattie.
Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi sono giù tecnicamente
pregiudicati e non sono finiti in carcere solo grazie all’indulto, che ha
ridotto di tre anni le pene loro inflitte anche dalla Cassazione: 3 anni e 6
mesi per Lemetti, 3 anni e 1 mese per Cipponeri, 2 anni, 7 mesi e 10 giorni per
Cortesi. Ma sono tanti i giudizi ancora aperti nei loro confronti e l’indulto
si può applicare solo una volta. Anche se gioca molto il fattore età.
L’amianto-killer,
a distanza di poco meno di quarant’anni da quando fu dichiarato nocivo e di un
quarto di secolo da quando fu bandito nei Paesi Ue, continua a mietere vittime.
Non solo tra gli operai, ma anche tra i familiari, che, come loro, respiravano
le polveri della sostanza venefica, usata per costruire le navi e che si
depositava sulle tute da lavoro. In tutti i procedimenti si devono fare i conti
con la prescrizione e una serie di dibattimenti in corso varranno solo agli effetti
civili, perché sono ben lontani dalla conclusione, a distanza di tanti anni dai
fatti.
Il giornale
di Sicilia
23/9/15
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