martedì 21 giugno 2016

22 giugno - 40 anni Medicina Democratica: 2 luglio a Bologna



All'attenzione delle Reti e delle associazioni in indirizzo

Come leggerete nel volantino allegato Medicina Democratica vuole celebrare il 40esimo anniversario proponendo un’iniziativa a difesa del diritto alla salute.

Si è ritenuto opportuno organizzare un incontro preparatorio al fine di discutere con i soggetti in indirizzo ed altri che potranno essere coinvolti i contenuti e lo svolgimento dell'iniziativa prevista nel tardo autunno a Bologna.

Vi chiediamo, nella misura del possibile di partecipare
Inviamo i migliori saluti, grazie se ci inviare un cenno di risposta
per MD  Fulvio Aurora

Tale  riunione preparatoria si svolgerà   a BOLOGNA SABATO 2 LUGLIO, all'interno dell'Istituto Salesiani in via Jacopo della Quercia n° 1.
Uscendo dalla stazione centrale si gira a sinistra, si va in direzione del ponte della ferrovia
si imbocca Via Giacomo Matteotti, si percorre tutto il ponte terminato il ponte dopo due stabili
a destra vi è un'altra chiesa, una facciata enorme, passata la chiesa all'angolo inizia Via Jacopo della Quercia,
dopo il cancello di ferro vi è un grande portone quella è l'entrata, c'è una guardiola portineria a cui dobbiamo presentarci per dire che si partecipa alla riunione di Medicina Democratica. La sala è a piano terra, l'entrata della sala è sotto il portico del cortile. Piano terra, quindi priva di barriere architettoniche. Dista circa dieci minuti a piedi dalla stazione.



MEDICINA DEMOCRATICA – MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE: BOLOGNA 1976 – BOLOGNA 2016

Nel maggio 1976, a Bologna, veniva ufficialmente costituita Medicina Democratica – movimento di lotta per la salute come iniziativa di base che dovesse coinvolgere lavoratori, cittadini, operatori sanitari, della formazione e della ricerca affinché si desse piena realizzazione al dettato dell’articolo 32 della nostra Costituzione sul diritto di ciascuno alla salute.


A 40 anni di distanza il SSN pubblico, universalistico, equo, solidale, finanziato dalla fiscalità progressiva, istituito legge 833/1978 è sotto attacco da più parti, fondamentalmente perché si vuole procedere alla sua privatizzazione, così da fare della salute e dei servizi e delle procedure utili alla sua promozione, merci da vendere ed acquistare sul mercato libero.

Naturalmente nessuno ha il coraggio di sostenere apertamente che di questo sin tratta, preferendo lavorare il sistema “ai fianchi” ben sapendo che un attacco frontale ad un sistema per cui, nonostante corruzione, frammentazione ed altre ragioni di debolezza, si hanno ancora solide evidenze che dimostrano come sia economicamente più efficiente e sostenibile di ogni altro sistema privatistico o comunque basato sulla copertura assicurativa degli utenti.

Un modo subdolo attraverso il quale si vuol far passare la privatizzazione, ad esempio, è quello della proposta della sanità integrativa insieme alla esecuzione di tagli lineari dei finanziamenti e dei servizi, provvedimenti entrambi molto efficaci nell’aprire la strada all’intervento privato.

Non è un caso gruppi nazionali ed internazionali stiano oggi investendo cospicue risorse finanziarie nell’acquisto di strutture sanitarie e servizi, mentre gli stessi gruppi, finanziando congressi e convegni a senso unico, nei quali la parola d’ordine è la asserita non sostenibilità del sistema sanitario così come è stato pensato e disegnato, con la conseguente necessità di rivedere i principi del Welfare attraverso l’invenzione del “privato sociale solidale”, cavallo di Troia per la costruzione prima di un sistema a due velocità, poi di un sistema gratuito a prestazioni scadenti o assenti ed a un sistema privato profittevole, ad alta intensità, cercando comunque di fare pagare i costi al pubblico e di accumulare nel privato i profitti.

Ciò che proponiamo è ripensare parole d’ordine e linee di azione pensate per Medicina Democratica nel 1976 e negli anni successivi, che hanno trovato realizzazione soprattutto nella lotta alla nocività in fabbrica, per attualizzarle nella lotta delle popolazioni sui temi della novità e dell’inquinamento dell’aria, delle acque, degli alimenti, per incidere sulla organizzazione e sul finanziamento del servizio che deve restare pubblico, oltre che sulla ricerca e sulla formazione degli operatori.

A questo proposto si pensa di organizzare il lavoro intorno a 4 grandi temi, di cui il primo trattato nel pomeriggio della prima giornata (venerdì) e gli altri affrontati, con relazioni e lavori di gruppo, nell’intera giornata successiva.

Di seguito riportiamo i temi che proponiamo all’ordine del giorno.

PROPONIAMO  UN RICORDO DEL CONTRIBUTO DI LUIGI MARA
-          ALLA PARTECIPAZIONE;  ALLA PROMOZIONE DELLA SALUTE; ALLA LOTTA CONTRO LA NOCIVITA’ DEL LAVORO
-          GLI STRUMENTI E I METODI ELABORATI ED APPLICATI DAL GRUPPO DI PREVENZIONE E IGIENE AMBIENTALE DEL CdiF DELLA MONTEDISON DI CASTELLANZA
-          L’IMPEGNO DI MEDICINA DEMOCRATICA NEI PROCESSI
DIFENDERE IL SISTEMA SANITARIO PER DIFENDERE E REALIZZARE IL DETTATO COSTITUZIONALE
- DIRITTO ALLA SALUTE, PREVENZIONE, PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO: STRUMENTI E METODI DELLA PARTECIPAZIONE
- L’UNITA’ SOCIO-SANITARIA LOCALE, LA CASA DELLA SALUTE, LA MEDICINA DI BASE E LA MEDICINA OSPEDALIERA: FINANZIAMENTO, SOSTENIBILITA’ E NOCIVITA’ DELLA SANITA’ INTEGRATIVA SUL SSN
- RICERCA, FORMAZIONE, INFORMAZIONE, PREZZO DEI FARMACI E ISTITUZIONI: IL CONFLITTO DI INTERESSI.

Per Medicina Democratica
Piergiorgio Duca – presidente (piergiorgio.duca@unimi.it)

Milano, 20 giugno 2016

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