Da parte di Emiliano fa la parte
di quello che viene a conoscenza ora dai sindacati delle intenzioni
di ArcelorMittal e dice cose scontate. Da parte delle segreterie
sindacali fanno finta di non sapere che il governo punta soltanto
sulla conferma dell'accordo del 4 marzo.
(Da Corriere di Taranto) - E' durata oltre
tre ore la video conferenza di questo pomeriggio sulla
vertenza ArcelorMittal e problematiche dell’appalto, a cui
hanno preso parte il presidente della Regione Puglia Michele
Emiliano. il presidente del Comitato Monitoraggio Sistema
Economico Produttivo ed Aree di Crisi Leo Caroli, gli
assessori allo Sviluppo economico Cosimo Borraccino e alla
Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, i rappresentanti regionali
di Cgil, Cisl, UIL, Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl
Taranto, Usb Taranto, oltre alle segreterie sindacali in
merito alla drammatica situazione dei lavoratoridell’indotto
e per gli addetti al servizio di pulizia industriale e civile dei
lavoratori addetti al servizio di ristorazione. Ha dichiarato
Emiliano: "È stato molto utile accertare la condivisione
delle questioni di fondo. La prima è la salvaguardia dei
livelli occupazionali, nel rispetto degli impegni già presi
dall’azienda; la seconda, è quella del piano di ricondizionamento
tecnologico senza il quale non c’è salvaguardia della salute
né prospettiva economica che tengano.
Si tratta di temi che hanno
caratterizzato da sempre la posizione della Regione Puglia, per
questo ho chiesto ai sindacati se l’annunciato piano di
ArcelorMittal rispondesse a queste esigenze, se lo ritengano
attendibile. Mi è stato spiegato che è inaccettabile,
insostenibile perché non attua gli impegni del 6 settembre 2018 ed
anzi ipotizza 3.300 esuberi e perché l’azienda non ha
tenuto nessun confronto col sindacato né ricerca le relazioni
industriali. In questo quadro, è emersa una ulteriore condivisione:
se ArcelorMittal vuole lasciare la partita, è evidente che non potrà
farlo impunemente nei confronti del Governo Italiano e per il
rispetto che è dovuto a Taranto ed alla Puglia. Ma la Regione
Puglia vuole essere anche al fianco dei lavoratori che
soffrono per i salari abbattuti dalla Cigs. Abbiamo confermato che, a
breve, sarà esigibile la nuova misura di politica attiva, di
riqualificazione professionale e di sostegno al reddito a favore dei
lavoratori sospesi dal lavoro, percettori di ammortizzatore sociale.
Né potrà cessare l’impegno per ulteriori misure di sostegno che
accompagnino e proteggano i dipendenti nelle more del piano richiesto
di salvaguardia occupazionale, della tutela della salute e di
prospettiva per l’acciaieria verde, come, senza se e senza ma,
anche il sindacato ha oggi richiesto. L’incontro è stato
aggiornato a mercoledì prossimo...”. Sulla video conferenza
è arrivata anche la nota congiunta Fim, Fiom e Uilm e altre
categorie, che hanno ribadito “la necessità che le
istituzioni a tutti i livelli, compreso la Regione Puglia,
intervengano sulla vertenza ex Ilva. La stessa oramai necessità
di risposte concrete ed immediate, attraverso l’intervento
soprattutto del Governo, che una volta per tutte deve
uscire allo scoperto per il bene dei lavoratori e di una città
martoriata, sia in termini ambientali, occupazionali ed economici,
superando la stagione degli annunci”.Inoltre “abbiamo rimarcato la necessità di interventi esigibili di sostegno al reddito, e per questa condizione chiediamo che la Regione Puglia metta a disposizione strumenti per i lavoratori sia in Amministrazione straordinaria che in ArcelorMittal investiti dalla Cassa Integrazione. Alla stessa Regione abbiamo ribadito con fermezza, che il piano industriale trapelato da alcuni stralci divulgati a mezzo stampa, presentato da ArcelorMittal è irricevibile, improponibile e vergognoso. Così come l’accordo del 04/03/2020 realizzato tra la stessa azienda, Governo e Commissari Straordinari di Ilva in AS, e per cui il sindacato non è stato mai consultato e tantomeno ne conosce i contenuti”...
Intanto domani alle 12 i sindacati sono stati convocati dal prefetto, per un incontro sulla vertenza ArcelorMittal.
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