Diamo un quadro
molto parziale di quello che sta succedendo nelle fabbriche e in
altri posti di lavoro, nella cosiddetta "fase 2" in cui i
padroni vogliono far pagare la doppia crisi (economica-pandemica) ai
lavoratori, lavoratrici e usare gli effetti del lockdown per attuare
in forme più rapide e violente licenziamenti, peggioramento delle
condizioni di lavoro, e cacciare i sindacati di base di classe e gli
operai combattivi. E mentre il governo fa quasi ogni giorno
provvedimenti a favore delle aziende (e miserie per i lavoratori e le
masse), lo Stato lascia la parola e l'azione alla violenza delle
"Forze dell'ordine", alla repressione fatta di denunce,
fermi, arresti. Ma a tutto questo operai, lavoratori immigrati,
lavoratrici precarie stanno rispondendo con la loro "fase due":
un rilancio della lotta e mobilitazione più determinato, più
cosciente dello scontro in atto - di cui il 6 giugno ha rappresentato
una sintesi iniziale, e che ogni giorno si riempie di nuove proteste,
scioperi, ecc.
*****
TNT
- licenziamenti e repressione
Il
Dpcm di Conte aveva detto che nel periodo di emergenza pandemia non
si può licenziare, ma ottanta
lavoratori con le loro famiglie vengono buttati in mezzo ad una
strada da un giorno all'altro nonostante anche un preaccordo
sindacale prevedesse la continuazione del rapporto di lavoro.
La
motivazione non ufficiale è che hanno coscientemente aderito allo
sciopero del 1° maggio.
Loro
come tutti i lavoratori della logistica non hanno mai smesso di
lavorare durante il periodo di quarantena, mettendo a rischio la loro
salute e la loro vita.
Dopo
giorni di sciopero per portare al tavolo della trattativa la
controparte, il sicobas aveva indetto uno sciopero nazionale di tutta
la filiera lanciando per Milano una mobilitazione davanti ai
magazzini di Peschiera Borromeo.
l'11
giugno avviene la violenta pesantissima carica e aggressione da parte
di polizia e carabinieri.
L'indicazione
era quella di far male e di lasciare il segno, calci, pugni,
manganellate distribuite con rabbia gratuita sulla faccia sulla
testa, sulle braccia, schiene dei lavoratori, una
carica immotivata e violentissima contro chi si avvicinava ai
compagni caduti per soccorrerli, molti
lavoratori svenuti per i colpi ricevuti, un lavoratore tenuto
per braccia e gambe e scaraventato dall'alto a terra con una tale
violenza da fargli sbattere la testa. un delegato sicobas gettato a
terra e colpito con forza sulla testa per lasciarlo tramortito.
Operai
di Maschio NS Milano -
Riaprono le fabbriche, i padroni fanno sciacallaggio della cig covid
19 ma gli operai che chiedono conto per la mancanza di controlli
trovano tutto sbarrato
Una delegazione di operai Slai cobas sc di MASCHIO NS, si è presentata direttamente agli uffici dI ITL Milano per chiedere contro della mancanza di risposte e di controlli nonostante le numerose segnalazioni dettagliate relative all’abuso della Cig Covid 19 in azienda.
Una delegazione di operai Slai cobas sc di MASCHIO NS, si è presentata direttamente agli uffici dI ITL Milano per chiedere contro della mancanza di risposte e di controlli nonostante le numerose segnalazioni dettagliate relative all’abuso della Cig Covid 19 in azienda.
BRT
di Sedriano (MI)
- il 20 maggio carabinieri e militari interrompono l’assemblea dei
lavoratori
in sciopero contro il mancato rispetto del protocollo di accordo firmato con l’azienda solo pochi giorni prima. Lo avevano già fatto il 18 maggio.
in sciopero contro il mancato rispetto del protocollo di accordo firmato con l’azienda solo pochi giorni prima. Lo avevano già fatto il 18 maggio.
Electrolux
di Susegana - Sciopero
delle mascherine. Gli operai e le operaie chiedono di adeguare i
ritmi di lavoro alle difficilissime condizioni imposte dall’uso dei
DPI, che rendono difficile anche respirare.
Sicilia - Meridi s.r.l - I lavoratori e le lavoratrici entrano in sciopero il 23 maggio in tutti i punti vendita a marchio “Fortè” della Regione Siciliana per rivendicare:
Sicilia - Meridi s.r.l - I lavoratori e le lavoratrici entrano in sciopero il 23 maggio in tutti i punti vendita a marchio “Fortè” della Regione Siciliana per rivendicare:
-
Il diritto al salario. Da troppi mesi i lavoratori non percepiscono
lo stipendio.
-
Il diritto alla sicurezza. I lavoratori lamentano la mancanza dei DPI
nei punti vendita, un protocollo sulla sicurezza, una formazione
adeguata per contrastare l’epidemia sui luoghi di lavoro.
Alla OMC di Bergamo - Mentre il padrone spedisce nuove comunicazioni ad alcuni lavoratori per la cassa integrazione, per far pagare la crisi agli operai, cercando di mettere gli operai l’uno contro l’altro approfittando anche delle nazionalità diverse presenti in fabbrica, da premi individuali per avere i volontari per gli straordinari del week end. Nell'assemblea organizzata dallo Slai Cobas sc approvata una mozione che esprime l’unità degli operai contro questi piani speculativi dell’azienda, per il blocco degli straordinari in presenza di CIG, per la fine delle lettere disciplinari che stanno fioccando per intimorire gli operai del sindacato.
Jabil
di Marcianise -
Licenziati dal 25 maggio 190 operai in piena pandemia: sciopero ad
oltranza, per loro rischia di finire anche la cassa integrazione, con
conseguente licenziamento collettivo.
Operaie delle pulizie e sanificazione nelle Marche - 16 maggio, buona parte delle operaie si è rifiutata di lavorare se non provvedevano al ricambio delle mascherine: ma anche contro i doppi turni, compressati in poche giornate nell'appalto per i lavori di sanificazione. Dalle operaie: "Le aziende delle multiservizi stanno facendo soldi a palate, stanno facendo i preventivi con le varie aziende per la sanificazione al ribasso, senza assumere altro personale esponendole ad un carico lavorativo e di rischio. Ci minacciano di licenziamento e denuncia nel caso parlassimo all’esterno riguardo la situazione esterna"
Operaie delle pulizie e sanificazione nelle Marche - 16 maggio, buona parte delle operaie si è rifiutata di lavorare se non provvedevano al ricambio delle mascherine: ma anche contro i doppi turni, compressati in poche giornate nell'appalto per i lavori di sanificazione. Dalle operaie: "Le aziende delle multiservizi stanno facendo soldi a palate, stanno facendo i preventivi con le varie aziende per la sanificazione al ribasso, senza assumere altro personale esponendole ad un carico lavorativo e di rischio. Ci minacciano di licenziamento e denuncia nel caso parlassimo all’esterno riguardo la situazione esterna"
ArcelorMittal
-
Nell’emergenza coronavirus i colossi dell’acciaio italiano
smobilitano. Dai ricatti di Mittal all’addio di Thyssen a Terni.
L'ArcelorMittal-ex Ilva di Taranto, a cui si è permesso di non
chiudere mai, di far lavorare in piena pandemia 5mila operai diretti
e dell'appalto, di commercializzare, mette improvvisamente in cassa
integrazione altri 1.000 lavoratori senza preavviso, e annuncia 8173
in cig dal 1° luglio (praticamente tutta la forza lavoro di
Taranto). Viene chiesta la cig sotto la motivazione Covid, per gli
operai significa un indennità del 58%. Quindi AM presenta al Mise un
piano industriale che prevede 5000 esuberi, usando anche gli effetti
del coronavirus per la crisi del mercato mondiale dell'acciaio; il
governo si oppone ma conferma centinaia di investimenti a favore
della multinazionale indiana. Dopo i primi scioperi il 22 maggio a
Novi Ligure - blocco delle merci a Genova - manifestazione e presidi
a Taranto, altri scioperi il 9 giugno. Gli operai più arrabbiati ed
esasperati sono quelli in cassintegrazione e dell'appalto, in cui
esubero, stanno già significando licenziamenti.
Lo Slai Cobas sc, in differenza delle inutili lamentele e rimando al governo dei sindacati confederali e Usb, porta tra gli operai la necessità di imporre una piattaforma operaia.
Lo Slai Cobas sc, in differenza delle inutili lamentele e rimando al governo dei sindacati confederali e Usb, porta tra gli operai la necessità di imporre una piattaforma operaia.
Raffineria
Eni di Milazzo - licenzia
600 operai che il 21 maggio decidono lo sciopero ad oltranza - 21
Maggio 2020. I serbatoi a causa della crisi del petrolio durante la
fase calda della pandemia rimangono pieni e l’attività va a
rilento.Gli operai chiedono di ritornare al lavoro, molti sono
stremati poiché non hanno ancora percepito nemmeno la cassa
integrazione che le aziende non hanno anticipato.
FCA - lascia gli operai con RCL a casa - Dopo aver incassato il prestito dallo Stato. A causa del virus Covid 19 e delle vendite di auto sempre più basse, la Fca ha bisogno di meno braccia operaie per produrre. Quelle che possono farlo devono produrre al massimo grado.
FCA - lascia gli operai con RCL a casa - Dopo aver incassato il prestito dallo Stato. A causa del virus Covid 19 e delle vendite di auto sempre più basse, la Fca ha bisogno di meno braccia operaie per produrre. Quelle che possono farlo devono produrre al massimo grado.
Precari
delle cooperative sociali di Palermo
- Senza lavoro, senza stipendio e senza ammortizzatore
sociale! I palazzi del potere scaricano sui lavoratori, di cui
tante sono donne, l'emergenza Covid-19! Le lavoratrici in lotta ogni
giorno, con presidi, proteste, dicono: "A casa non ci stiamo
più! Non vogliamo morire di Covid ma neanche di non lavoro e di non
salario!
Nei
campi del Foggiano -
proteste e manifestazioni di braccianti immigrati. Chiedono una reale
regolarizzazione, documenti e permessi di soggiorno per tutti, per
avere diritti e dignità, contro lo sfruttamento schiavistico nelle
campagne, contro i morti per lavoro e le condizioni bestiali di vita.
E
tanti altri ancora…
LA
"PANDEMIA" MORTALE DEI LAVORATORI:
Al 27 maggio: in un sol giorno 8 morti - al 14 giugno in quattro giorni 14 morti
Al 27 maggio: in un sol giorno 8 morti - al 14 giugno in quattro giorni 14 morti
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