Solidarietà
al delegato Cisl della Funzione pubblica, illegittimamente licenziato
L'Ausl
Toscana Centro ha licenziato un suo dipendente, delegato sindacale
della Cisl-Fp di Firenze Prato, con l'accusa (tra l'altro, da
provare) di aver rilasciato dichiarazioni al Tg2, il 17 aprile
scorso, sulla gestione dell’emergenza 'coronavirus' all’Ospedale
San Giovanni di Dio di Torregalli di Firenze.
Di
fronte all'irresponsabile incapacità e a una sconsiderata volontà
politica che, nel corso degli anni, ha gravemente peggiorato il
servizio sanitario nazionale/regionale pubblico, contribuendo al
dramma delle 35.000 vittime da Covid-19, a operatori della sanità
viene, persino, impedito il diritto di cronaca e di critica sulla
gravità della situazione sanitaria …
Gesta
ed atti vergognosamente intollerabili e da respingere al mittente.
In
questi mesi di emergenza sanitaria, diversi sono stati i casi di
intimidazione, di sanzioni e punizioni sino al licenziamento di
dipendenti sin troppo fedeli alla loro attività professionale
e al bene collettivo e sociale come la salute.
In
questi anni, ferrovieri, metalmeccanici, lavoratori di altre
categorie, hanno subito la stessa amara e dolorosa medicina.
'Dovere/obbligo
di fedeltà' (art. 2105 del Codice civile del 1942), 'rapporto
fiduciario' e codici etici dei Consigli d'amministrazione aziendali,
tesi a colpire violentemente e vigliaccamente attivisti e delegati
sindacali, devono essere soppressi perché volutamente contro il
diritto di espressione e per il fatto che danneggiano le condizioni
di lavoro e di vita di operai, lavoratori e lavoratrici, utenti e
pazienti.
Comitato
sanità pubblica Versilia (Lu)
Viareggio,
24 giugno 2020
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