Gli operai di Taranto della Ditta metalmeccanica Effer tenuti in maniera
discriminatoria in cassa integrazione da gennaio, la maggiorparte dello Slai
cobas per il sindacato di classe, da lunedì 2 luglio sono tutti rientrati al
lavoro. Questo è stato il frutto della lotta che ha visto presidi alla
fabbrica e alla confindustria e soprattutto la riuscitissima fermata di
tutti gli operai del 29 maggio, tenuto conto che neanche poche settimane fa
azienda e confindustria avevano dichiarato che nessuna rotazione vi sarebbe
stata fino a gennaio 2013 e pertanto che gli operai dovevano continuare a
stare fuori per almeno altri 6 mesi.
Oggi invece gli operai del cobas rientrano a testa alta, portando un
messaggio positivo a tutti operai, mentre i sindacalisti, in particolare Fim
e Fiom che hanno fatto di tutto, spargendo falsità, per impedire l'entrata
del cobas, devono abbassare la testa......
Anche sul fronte del gravissimo provvedimento disciplinare che aveva colpito
i due operai più attivi dello Slai cobas per il sindacato di classe, la
lotta e la immediata risposta del cobas Effer ha pagato; l'azienda è stata
costretta a trasformare la "sospensione cautelare" che nel CCNL
metalmeccanico è il primo passo del licenziamento senza preavviso, in 3
giorni di sospensione, ancora però da indicare. Fermo restando che
impugneremo anche questi 3 gg. perchè comunque illegittimi, è stato evidente
che l'azienda ha dovuto fare un significativo passo indietro, sia sul fronte
concreto del provvedimento, sia nel suo piano di portare, con l'aiuto dei
"suoi" sindacati, un pesante messaggio di intimidazione verso tutti gli
operai.
Certo, questa fase della lotta non è stata facile, il connubio antioperario
azienda/sindacati confederali con l'aperta azione di pressione (tutto lo
staff dirigenziale della Effer era sceso apposta da Bologna) direttamente
verso ogni operaio, sia verso chi si era cancellato da fiom, fiom e uilm
perchè rientrasse nei ranghi, sia soprattutto verso gli iscritti al cobas,
poteva creare un clima di effettivo ricatto anti cobas, anti lotta, e voleva
fare terra bruciata intorno agli operai d'avanguardia del cobas.
Questo non è accaduto! Grazie alla determinazione, alla chiarezza e al
corretto rapporto verso tutti gli operai da parte del cobas Effer.
Nello stesso tempo, proprio nella fase più complicata, si è dovuto fare
pulizia interna contro il personalismo, atteggiamenti e concezioni
stupidamente estremiste e chiacchiere da facebook che sono fuori da metodi
proletari, portate nella lotta Effer da un compagno dello Slai cobas per il
sindacato di classe, ex operaio Ilva, a cui era stata data la responsabilità
di seguire le fabbriche metalmeccaniche. Ma anche questa "lotta" è servita
per una linea chiara che oggi ha portato a questi risultati.
Ora, si apre una nuova fase:
occorre vigilare affinchè l'azienda in autunno non ricominci a parlare di
esuberi e a mettere in atto una procedura di mobilità;
affrontare con gli operai il problema delle condizioni di livello,
salariali, all'interno di una piattaforma per il contratto metalmeccanico,
alternativa a quella presentata da fim uilm;
andare a nuove elezioni delle Rsu, per una presenza a tutti gli effetti del
cobas Effer.
Operai EFFER di Slai cobas per il sindacato di classe
TA. 4.7.12
SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
mercoledì 4 luglio 2012
Dalla EFfer: la lotta paga
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