COME E’ ANDATO LO SCIOPERO DEL 22:
1) I numeri ci dicono che ancora non è lo sciopero, generale, che serve.
Perché non coinvolgono la maggioranza dei lavoratori; perché per contrastare
la macelleria sociale messa in campo dal governo Monti, occorre dare
continuità, giorno dopo giorno, ad una mobilitazione permanente nella
prospettiva di bloccare il Paese
2) La partecipazione, l’adesione, scarsa sono dovute ad una serie di
fattori: in periodo di crisi, ma non solo, molti lavoratori pensano sia
insostenibile la perdita di una giornata di paga. SBAGLIATO! I soldi li
perdiamo da anni: col blocco dei contratti; con l’aumento continuo delle
tasse e tariffe; e tutto grazie alla condivisione e compartecipazione di
Cgil-Cisl-Uil.......
3) Ma come è successo in occasione di questo sciopero, si è verificato l’ennesimo
attacco al diritto, Costituzionale, di sciopero da parte dell’Amministrazione.
IN CHE MODO? Non approntando la prassi a cui deve attenersi: non ha dato
informativa ai lavoratori e ai malati che quel giorno c’era uno sciopero e
che i servizi sarebbero stati ridotti (niente ricoveri; niente interventi se
non quelli in urgenza); citiamo quanto successo al 3°A (ovvero 4 reparti in
uno) dove vi sono stati 7 ricoveri-un intervento di brachiterapia-avvio di
nuove chemio-, e dove si sono verificati due casi, che non abbiamo nessuna
remora a definire di MALA SANITA’, cioè: le “sollecitazioni” di alcuni
medici che volevano far sloggiare, “delegandolo” ad infermieri e OSS,
pazienti in dimissione (ma che ancora erano in trattamento) per far posto ai
“nuovi ingressi” (che invece non potevano fare); e l’ennesima dose, a
gratis, dei fumi che si sviluppano dalla diluizione dei chemioterapici,
subita da un infermiera, grazie al mal funzionamento, l’ennesimo, della
cappa dell’8° piano. In proposito diciamo che il Cobas ha presentato
denuncia all’ASL nel 2008 per l’illegalità di questa procedura (per legge ci
vuole il centro unico diluizione) e che l’Azienda aveva garantito che dal 1°
gennaio 2010 sarebbe stato a regime la procedura a norma
COSA SERVE PER BATTERE LE POLITICHE DEL GOVERNO
1) In primis i lavoratori devono riacquistare la propria dignità lottando
per i propri diritti, e gettare lo sguardo oltre le strette mura dell’Istituto
“accorgendosi” che in altri Ospedali altri lavoratori stanno lottando, al di
la delle sigle di appartenenza, per gli stessi problemi (come al San Paolo,
Niguarda, o il San Raffaele che in occasione dello sciopero del 22 non
potendo aderire allo sciopero generale ne ha fatto uno specifico sulla loro
vertenza, con un corteo da via Olgettina sino alla Clinica Turro) e stanno
dando vita ad un coordinamento Sanità per unire le lotte, rafforzare quelle
in corso, mettere in campo le iniziative necessarie per battere l’avversario
2) Serve togliersi la scimmia addosso: di sindacati che anziché difendere i
lavoratori sono compartecipi degli attacchi (Cgil-Cisl-Uil); di quelli neo
corporativi (come Nursind e Nursing-Up) che anziché unire i lavoratori
spargono divisione e razzismo (leggetevi i programmi e vedrete tutto
questo); di sindacati che predicano bene e razzolano male (USB) che, per
fare un esempio, dicono di battersi contro il precariato e il blocco delle
assunzioni e poi con tutte le RSU firmano accordi per coprire le carenze d’organico,
rendendo parole vuote i “buoni propositi”
COSA PROPONE IL COBAS
1) Citando una verità storica “CHI NON LOTTA HA PERSO IN PARTENZA” invitiamo
tutte e tutti a rialzare la testa e riacquistare la dignità di guardare
negli occhi le nuove generazioni (che subiscono più di tutti gli attacchi
del governo), facendo la propria parte
2) Aderire e sostenere il Cobas, non per qualche tessera in più ma perché il
Cobas si batte e lavora per unire la forza dei lavoratori costruendo il
Sindacato di Classe, unica soluzione per raggiungere dei risultati
Queste ed altre proposte le porteremo alla riunione di questa sera del
coordinamento Sanità, che si tiene nella sede dell’USI-Sanità in via
Torricelli, per avviare un percorso di ASSEDIO alle istituzioni che
ASSEDIANO/DISTRUGGONO le nostre vite.
Slai Cobas “INT” per il sindacato di classe cobasint@tiscali.it; cell.
338-7211377
28-06-2012
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