La stampa, a proposito del regolamento sulla
rappresentanza siglato il 10 gennaio 2014, mette in grande evidenza lo scontro,
fino alla "rottura" (?) tra Landini della Fiom e la Camusso Cgil. Qualcuno
si azzarda anche ad ipotesi avveniristiche...
Landini si lancia, addirittura, a dire che “stiamo facendo un errore
strategico”.
Ma chi non ha memoria così corta si ricorda bene che
Landini neanche qualche mese fa, invece, dava un giudizio positivo sul patto
confindustria/sindacati del 31 maggio sulle nuove regole (da noi considerate
fasciste) di rappresentanza sindacale; così come più recentemente, ha visto la
sintonia crescente di Landini verso Renzi sul piano job act (di
istituzionalizzazione della precarietà) con l'auspicio che vada al governo per
fare lui una "vera legge sulla rappresentanza" - ed è tutto
dire...
Allora,
o Landini è schizofrenico e si deve curare, o tutto questo "fuoco" va
in realtà a finire in un lumicino, in cui l'oggetto del contendere è il fatto
che il testo non sia stato votato prima dagli della Cgil e alcune
"novità" inserite in questo testo, come le sanzioni verso chi dissente, e le
deroghe che possono essere introdotte a livello aziendale così come prevede
l’accordo del 28 giugno, che però sono pienamente interne e conseguenze
inevitabili del patto del 31 maggio.
Su questo blog a maggio 2013 riportavamo: "la
maggioranza del gruppo dirigente Fiom ha dato via libera proprio al patto
sociale. Lo ha fatto in maniera esplicita, senza tentennamenti ne'
infingimenti. ll massimo organismo Fiom riunito giovedì 23 maggio era infatti
chiamato a esprimere un giudizio compiuto sui contenuti della trattativa a
livello confederale.
La seduta cadeva dopo gli esecutivi unitari del 30 aprile
scorso che hanno licenziato l'intesa Cgil Cisl Uil su rappresentanza e
democrazia che è oggi oggetto della trattativa con Confindustria. In
relazione Landini ha presentato l'accordo interno a Cgil Cisl Uil come
una sostanziale affermazione delle battaglie della Fiom per il diritto
democratico dei lavoratori di decidere sui contratti che li
riguardano...."
Sarà per
questo che la Camusso sta abbastanza tranquilla e nega in modo deciso
conseguenze clamorose e incalcolabili, e dice: “Non possiamo né vogliamo
credere che la Fiom si metterà mai fuori dalla Cgil, non ci vogliamo neppure
pensare, sarebbe fatto enorme ed assurdo”.
"Formalmente,
e numericamente, non c’è partita. Il voto del Direttivo della Cgil sul
Regolamento sulla rappresentanza siglato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, è
finito in modo plebiscitario: 95 voti a favore dell’ordine del giorno
presentato dal segretario, Susanna Camusso, contro appena tredici voti (meno
della ventina di cui dispone, in teoria, la Fiom: mancava l’area ’28 aprile’,
che fa capo a Giorgio Cremaschi, e quella di ‘Lavoro e Società’, pure critica
sull’accordo, guidata da Nicolosi) per l’odg presentato dal segretario generale
della Fiom, Maurizio Landini".
Il sistema individuato prevede un mix tra la certificazione dei consensi dei sindacati (ottenuti dall’incrocio tra numero degli iscritti e voti nelle Rsu), una soglia di sbarramento (5%, come già è, peraltro, nel settore pubblico) e la regola che i contratti siano validi quando e se ottengono il 50% più uno delle rappresentanze sindacali, aziendali o di categoria. Infine, tutti i sindacati, se c’è la maggioranza del 50,1%, devono rispettare “l’esigibilità” di tali accordi, pena sanzioni molto pesanti. Si va dagli “effetti pecuniari” a sanzioni “che comportino la temporanea sospensione di diritti sindacali”. Parole tra virgolette che non erano presenti nell’accordo del 31 maggio 2013, ma che invece sono state inserite e approvate nel Regolamento finale l’11 gennaio.
Ma, ripetiamo, già il 31 maggio era evidente che questo accordo era
infame.
Allora scrivevamo: "Si tratta di una proposta che vuole nettamente
peggiorare le regole delle Rsu che già hanno pochissima funzione e potere e già
sono blindate dalle segreterie sindacali.
Il centro di questa proposta è che i sindacati che concorreranno alle elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie aziendali (RSU) dovranno accettare preventivamente di non poter dichiarare sciopero su accordi
firmati da almeno il 51% dei rappresentanti aziendali, siano essi RSU o RSA; inoltre si dice che la consultazione dei lavoratori non è obbligatoria!...Si tratta nei fatti di una esplicita azione antisciopero e del tentativo di tappare la bocca agli operai, di impedire che i lavoratori dicano NO ad accordi svendita e possano scendere in lotta... Si tratta di un divieto del diritto di sciopero! Non l'hanno ancora fatto ufficialmente i padroni, non l'hanno ancora fatto i governi, ma ora è la Cgil della Camusso che nei fatti con questa proposta stravolge lo Statuto dei Lavoratori, la Costituzione!
Il centro di questa proposta è che i sindacati che concorreranno alle elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie aziendali (RSU) dovranno accettare preventivamente di non poter dichiarare sciopero su accordi
firmati da almeno il 51% dei rappresentanti aziendali, siano essi RSU o RSA; inoltre si dice che la consultazione dei lavoratori non è obbligatoria!...Si tratta nei fatti di una esplicita azione antisciopero e del tentativo di tappare la bocca agli operai, di impedire che i lavoratori dicano NO ad accordi svendita e possano scendere in lotta... Si tratta di un divieto del diritto di sciopero! Non l'hanno ancora fatto ufficialmente i padroni, non l'hanno ancora fatto i governi, ma ora è la Cgil della Camusso che nei fatti con questa proposta stravolge lo Statuto dei Lavoratori, la Costituzione!
Le Rsu cesserebbero di essere, anche formalmente, rappresentanze sindacali
dei lavoratori ma diventerebbero a tutti gli effetti rappresentanze
delle segreterie sindacali - che non si accontentano più di avere come
accade ora (comunque, anche se non prendono neanche un voto ale elezioni) un
terzo dei posti dei delegati, cosa già profondamente antidemocratica, ma
vogliono il controllo del 100%, per evitare che non siano tutti saldamente
fedeli alle decisioni, agli accordi fatti dalle segreterie dei sindacati
confederali.
Ma soprattutto con questa proposta, si vuole impedire che alle elezioni delle Rsu si presentino liste alternative, dei sindacati di base, decise liberamente dai lavoratori, e chiaramente in opposizione ai sindacati confederali...
Ai sindacati che vogliono presentare liste alle elezioni le Rsu si chiede una sottomissione, un'abiura preventiva della difesa degli interessi dei lavoratori, un'accettazione a priori e comunque degli accordi svendita.
Si tratta nei fatti di una "dittatura" sindacale a cui neanche i partiti sul fronte delle regole antidemocratiche del parlamento (che è parvenza di democrazia e reale comitato d'affari della borghesia) sono arrivati esplicitamente a tanto".
Ma soprattutto con questa proposta, si vuole impedire che alle elezioni delle Rsu si presentino liste alternative, dei sindacati di base, decise liberamente dai lavoratori, e chiaramente in opposizione ai sindacati confederali...
Ai sindacati che vogliono presentare liste alle elezioni le Rsu si chiede una sottomissione, un'abiura preventiva della difesa degli interessi dei lavoratori, un'accettazione a priori e comunque degli accordi svendita.
Si tratta nei fatti di una "dittatura" sindacale a cui neanche i partiti sul fronte delle regole antidemocratiche del parlamento (che è parvenza di democrazia e reale comitato d'affari della borghesia) sono arrivati esplicitamente a tanto".
E QUESTO TESTO AVEVA
AVUTO IL CONSENSO DI LANDINI!!
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