Thailandia,
strage di operai
30 marzo
2018 ore 09.39
Venti
migranti birmani sono morti nell'incendio di un autobus che li portava al
lavoro. Si stima che siano oltre un milione le persone che dal Myanmar si
spostano nel paese per lavorare nei cantieri thailandesi. Molti di loro sono
illegali
Venti
lavoratori migranti birmani sono morti in un incendio scoppiato a bordo di un
autobus nella parte occidentale della Thailandia. Lo ha riferito la polizia
spiegando che il mezzo, che trasportava 47 operai, ha preso fuoco poco dopo
essere partito dalla provincia occidentale thailandese di Tak, al confine con
il Myanmar, verso una zona industriale vicino a Bangkok. “Venti operai sono
rimasti intrappolati e sono morti sul bus mentre i passeggeri sono riusciti
a fuggire", ha detto il portavoce della polizia Rewat Iamtak alla dpa. Uno
ha riportato gravi ustioni mentre altri due hanno riportato lievi ferite.
"Ancora non conosciamo la causa dell'incendio: l'autista ha detto
di aver sentito puzza di fumo di sigaretta prima che scoppiasse il fuoco, ma
abbiamo bisogno di ulteriori indagini", ha aggiunto Rewat. Si stima che
oltre un milione di persone provenienti dal Myanmar stiano lavorando in
Thailandia come lavoratori migranti. Molti di loro lavorano illegalmente nei
cantieri e nelle fabbriche a bassi salari. Secondo Rewat, gli operai sul bus
erano tra le migliaia che sono già riusciti a ottenere permessi di lavoro dopo
un lungo e difficile processo.
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