OPERAI
La trattativa romana fa qualche passettino in avanti, giudicato positivo dai sindacati.
La trattativa romana fa qualche passettino in avanti, giudicato positivo dai sindacati.
Mittal,
governo provvisorio e parte dei sindacati confederali, sotto la regia di
Calenda, vogliono chiudere prima che i giochi si riaprano. Ma ora come ora c'è
una sola chiusura possibile dal loro punto di vista: esuberi che potrebbero
ancora essere limati ma restano, salari non garantiti e non sono certo le
proposte in campo che risolvono il problema, diritti acquisiti rivisitati in
peggio.
Governo,
Mittal e la parte dei sindacati compiacenti non possono andare oltre questo,
con la complicità della Commissione europea che, al di là delle petizioni degli
ambientalisti, è da una parte sola, quella dei padroni dell'industria
dell'acciaio, Mittal compresa.
E'
necessario dire che noi siamo assolutamente contrari che pur di “accontentare
Taranto” e la Commissione europea, si taglino posti di lavoro a Piombino e
negli altri stabilimenti Mittal in Europa.
La classe operaia, cosciente di sé e del proprio ruolo, non ha città da difendere, non ha nazione, ha un solo interesse: quello come classe proletaria che unita combatte contro il governo e contro tutti i governi dei padroni, oggi per il lavoro, il salario, i diritti, la salute, domani per eliminare i padroni e abbattere lo Stato e i governi del padroni.
La classe operaia, cosciente di sé e del proprio ruolo, non ha città da difendere, non ha nazione, ha un solo interesse: quello come classe proletaria che unita combatte contro il governo e contro tutti i governi dei padroni, oggi per il lavoro, il salario, i diritti, la salute, domani per eliminare i padroni e abbattere lo Stato e i governi del padroni.
Tornando a
Taranto. Siamo convinti che la trattativa può decollare a favore dei lavoratori
e cambiare
le carte in tavola solo se i lavoratori fanno sentire
la loro voce autonoma, attraverso la lotta e la rappresentanza diretta. Gli
stessi obiettivi che a parole sostengono ora una parte dei sindacati “niente
esuberi, tutti in Mittal, salvaguardia di salari e diritti”, non sono
ottenibili senza la lotta. E questo i lavoratori se lo devono mettere in testa,
non è un problema di governo né nemico, né amico, peraltro i 5 Stelle sono
falsi amici.
Lo Slai Cobas
non intende limitarsi a predicare nel vuoto né aspettare sulla riva del fiume
che la barca affondi, ma lavora per autorganizzare gli operai. Anche un piccolo
nucleo, compatto e deciso, può influenzare e guidare la massa nella situazione
attuale. Ognuno, operai individualmente e collettivamente dovranno per forza
assumersi la loro responsabilità se non vogliono che al danno della crisi Ilva,
delle morti sul lavoro e da lavoro, si aggiunga la beffa di accordi bidone che
prima li dividono, in operai di serie A e serie B, e poi li schiacciano tutti
insieme.
Non è
difficile trovare obiettivi che uniscano gli operai, né i padroni sono così
forti come vogliono apparire. Mittal ha enorme bisogno di questo stabilimento
nella guerra dell'acciaio quanto mai acuta; il governo attuale e quello futuro
sono governi deboli, senza arte né parte; i sindacati confederali hanno un
consenso appeso ad un filo, fatto soprattutto di privilegi, cattive abitudini,
in-coscienza operaia.
Il lavoro
per tutti può essere tutelato, la fabbrica radicalmente cambiata. L'unità
operai-masse dei quartieri popolari inquinati ricostruita, i diritti acquisiti,
che sono costati lotte e sangue operaio non possono essere cancellati con un
tratto di penna.
Il problema
di eventuali incongruenze, temporanee o future, in materia di organico, anche
con questi nuovi padroni, può essere risolto col prepensionamento esteso e
volontario, che è anche un risarcimento obbligato nella siderurgia e nelle
fabbriche della morte come quella di Taranto.
Slai Cobas
per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
info 347-5301704
info 347-5301704
aprile 2018
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