La religiosa, deceduta il 6 luglio 1943, è stata la fondatrice del primo sindacato femminile e operaio in America latina.
di David Lifodi da Bottega del Barbieri
Il 6 luglio 1943 moriva la suora spagnola Nazaria Ignacia, fondatrice, in Bolivia, nel 1933, del primo sindacato femminile in America latina, dieci anni prima della nascita della Federación de Fabriles y la Federación de Mineros e ben diciannove della storica Central Obrera Boliviana (Cob), nata nel 1952. Il sindacato sorto su impulso della suora, che raggruppava le donne contadine, quelle dedite al commercio informale e le casalinghe della città di Oruro si distingueva rispetto alla Federación de Mineros, che pure vantava dirigenti di alto livello come Juan Lechín Oquendo, Simón Reyes, Víctor López Arias, Édgar (Huracán) Ramírez e Óscar Salas, ma per statuto, potevano essere esclusivamente uomini, a differenza del Sindicato católico de mujeres trabajadoras del hogar. Proveniente dalla Congregación de las Hermanitas de los Ancianos Desamparados, Nazaria Ignacia arrivò a Oruro nel 1912. Beatificata nel 1992 e canonizzata nel 2018, la suora è la stata la prima santa boliviana. Il docente dell’Universidad Católica Boliviana San Pablo Carlos Cordero Garraffa ricorda che la suora decise di fondare il primo sindacato latinoamericano del continente dopo aver visto la situazione in cui versavano le donne di Oruro ed aver creato, nel 1927, sempre nella stessa città, la Congregación Hermanas Misioneras de la Cruzada Pontificia. Questo sindacato, così inedito, si dette da fare per la creazione di comedores per i poveri, case di accoglienza per gli orfani, ma soprattutto, la suora si distinse per il suo impegno ante litteram contro il patriarcato e il machismo che già allora imperversavano nel paese. Nazaria Ignacia venne a conoscenza delle durissime condizioni di vita nelle miniere, dette assistenza ai disoccupati, lavorò con i movimenti contadini, minerari e operai, non caso fu lei stessa a qualificare come obrero il suo Sindicato católico de mujeres trabajadoras del hogar e promosse inoltre la Olla del pobre, che alleviava la fame di circa 150-200 persone al giorno. Nata nel 1889 a Madrid, la religiosa si dedicò completamente all’attività missionaria non solo in Bolivia, ma anche in Uruguay e in Argentina, dove trascorse il suo ultimo periodo di vita. Il legame della suora con la città di Oruro era così forte che, per venire incontro alle sue ultime volontà, nel 1972 vi furono trasferiti i resti. In una lettera pastorale del 15 maggio 1931 Nazaria Ignacia ricordava le difficili condizioni di vita della classe operaia, in particolare di quella boliviana e soprattutto femminile. Le venti donne che inizialmente facevano parte del sindacato non erano dipendenti di nessuna impresa pubblica o privata. In particolare, Nazaria Ignacia amava ricordare in maniera inequivocabile: “Estamos perdiendo el tiempo si no bajamos a la calle, si no salimos a la realidad, si no vamos donde la gente nos necesita, sobre todo los más pobres”.
Antesignana di un sindacalismo combattivo, Nazaria Ignacia resta ancora oggi un simbolo di coerenza e di impegno da seguire.
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