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Operai ControIntervista a due operai di Melfi in trasferta a Pomigliano. La comandata obbligatoria, il ricatto: o il lavoro a Pomigliano o la cassa integrazione a Melfi. Per i pendolari 5 ore di viaggio per 8 ore di lavoro sulle linee. Chi non è contento può dare le dimissioni, che è il vero obiettivo di Stellantis, spingere gli operai a licenziarsi per ridurre il personale.
D. A Melfi lavoravi, o eri costretto spesso a rimanere a casa in
cassa integrazione?
R. Operaio: 1 A Melfi ero quasi sempre in
cassa integrazione, lavoravo circa due giorni a settimana.
R.
Operaio 2: Si lavoravo due giorni a settimana.
D. Sei considerato rcl?
R. Operaio 1: Mi è stata
riconosciuta solo una piccola parte delle mie patologie, quindi il
medico dell’infermeria mi ha rilasciato piccole limitazioni.
R.
Operaio 2: No.
D. Tra i trasfertisti ti risulta che ci siano rcl?
R. Operaio
1: Sì.
R. Operaio 2: Sì.
D. Come ti è stata proposta la trasferta?
R. Operaio 1: Sono
stato convocato dal Capo Ute che mi ha comunicato la data di partenza
per Pomigliano.
R. Operaio 2: Il capo mi ha comunicato la
partenza.
D. Avevi la possibilità di rifiutarti?
R. Operaio 1: No,
l’alternativa erano le dimissioni.
R. Operaio 2: No, mi è
stato detto che è previsto dal nuovo contratto.
D. Quanti soldi in più ricevi per la trasferta? La cifra
ventilata corrisponde a quella che finora hai realmente avuto?
R.
Operaio 1: Poco più di 40 € per ogni giorno di presenza.
R.
Operaio 2: 46 € per ogni giorno di presenza.
D. Hai idea di perchè hanno scelto te?
R. Operaio 1: No.
R.
Operaio 2: Hanno detto che prima o poi tutti devono partire.
D. Per quelli che non volevano la trasferta ti risulta che siano
stati sostenuti da qualche sindacato?
R. Operaio 1: Non ho
notizie relative a questo.
R. Operaio 2: Solo per aiutare a
prendere se possibile la legge 104 che è l’unica legge che ti
permette di non partire.
D. Quelli che non volevano la trasferta hanno tentato di opporsi e
in che modo?
R. Operaio 1: Si, chiedendo un colloquio con il
REPO.
R. Operaio 2: Si, solo mettendosi in malattia e rinviando
la partenza di qualche settimana.
D. Come sono le condizioni di lavoro nel nuovo stabilimento per
quelli che vi arrivano in trasferta?
R. Operaio 1: Non vengono
rispettate le limitazioni e vengono posizionati tutti sulla catena di
montaggio.
R. Operaio 2: Non si tengono in considerazione le
problematiche dei lavoratori.
D. I colleghi di Pomigliano come vi accolgono, tenendo presente
che molti dei loro compagni di lavoro sono ancora attualmente in
cassa integrazione?
R. Operaio 1: Dove lavoro la maggior parte
siamo di Melfi, nessuno ha mai parlato dei colleghi in cassa
integrazione.
R. Operaio 2: Non si fa il minimo accenno a
questo.
D. Ti sei fatto un’idea del perché utilizzano operai in
trasferta come te al posto di far lavorare gli operai in cassa
integrazione?
R. Operaio 1: Sì, perché cercano di portare gli
operai di Melfi a cedere e a licenziarsi.
R. Operaio 2: Sì, per
creare divergenze (senza riuscirci) tra operai di Melfi e Pomigliano.
D. Come funziona la mensa per voi trasfertisti, in vista anche
dell’ultimo accordo sul “mancato mensa” che coinvolge parecchie
aree della fabbrica?
R. Operaio 1: Per noi trasfertisti a fine
turno c’è la possibilità di andare a mensa o prendere la
busta.
R. Operaio 2: Da noi al montaggio funziona tutto
regolarmente.
D. Se sei un pendolare, come funziona concretamente il servizio
navetta? E quante ore di viaggio devi fare per andare al lavoro e
tornare a casa?
R. Operaio 1: Il servizio navetta prevede tre
fermate. Per andare a lavorare e tornare a casa faccio in totale
cinque ore di viaggio.
D. Se hai optato per il trattamento forfettario come funzionano i
rimborsi e la mensa in fabbrica?
R. Operaio 2: I rimborsi
avvengono ogni volta che fanno le chiusure dei mesi precedenti.
D. Recentemente sul giornale online Basilicata24 è stata
riportata la notizia che ben 280 trasfertisti di Melfi sui 1.200 in
forza a Pomigliano hanno chiesto la proroga della trasferta, come ti
spieghi questo dato?
R. Operaio 2: Giornalisti di Basilicata24
al servizio dei sindacati lecchini, non vanno in fondo ad indagare.
Semplice: prima hanno fatto partire forzatamente i lavoratori, poi
hanno dichiarato che Melfi lavorerà 2 giorni a settimana fino a
tutto il 2024 e quindi i lavoratori monoreddito con la trasferta si
sono visti un po’ più di soldi in tasca e lavoro assicurato. Tutto
studiato dalla Stellantis e servito su un piatto d’argento da
sindacati e giornalisti. Una vergogna di popolo.
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