giovedì 25 settembre 2014

24 settembre: Come si dice la faccia come il c... BALLARO' - MA GUARDA... ORA SONO I PADRONI CHE CITANO L'ART. 1 DELLA COSTITUZIONE...

Ieri sera la trasmissione Ballarò - con il nuovo conduttore Giannini totalmente schiacciato su Renzi - ha offerto ad un certo punto l'immagine di come si possa strumentalizzare la realtà, imporre un modo di lettura dei fatti al servizio dell'interesse "supremo" del padronato e della battaglia che sta facendo il governo Renzi contro l'art.18.
Alberto Baban, presidente della Piccola Industria di Confindustria, presente nella trasmissione, ad un certo punto ha dichiarato che "comunque, non dobbiamo dimenticare mai che l'art. 1 della Costituzione recita che la Repubblica italiana è fondata sul LAVORO...". 
Siccome, non siamo certo di fronte ad una inedita quanto improvvisa presa di coscienza dei padroni, la verità è che ora questi tirano fuori impropriamente l'art. 1 della Costituzione - quando tempo fa era per loro fumo negli occhi e veniva tirato fuori se mai dai lavoratori, dai disoccupati, dai precari - non certo per difendere il lavoro, ma solo per affermare che per il lavoro comunque sia - senza garanzie, a termine, con il licenziamento dietro l'angolo, demansionato - (tradotto: "per i loro profitti"), val bene l'affossamento dei diritti fondamentali dei lavoratori...!
Oggi i padroni e Renzi si fanno paladini del "Lavoro" contro i lavoratori e contro gli stessi precari e disoccupati (da questi strumentalizzati unicamente per fare l'operazione non nuova fatta dal capitale e dalla borghesia tutta, di mettere disoccupati, settori di lavoratori contro gli operai, per meglio attaccare le condizioni di lavoro, il posto di lavoro, le conquiste salariali degli uni e non garantire ugualmente nulla agli altri ma indicando ai precari e disoccupati non nella politica padronale e governativa i responsabili ma negli operai "egoisti").
Ieri sera, quindi, abbiamo assistito ad un altro esempio dell'operazione politico/ideologica, che noi abbiamo denunciato, che accompagna tutta la questione del jobs act, di mettere masse contro masse (ritirando fuori anche la vecchia questione "generazionale"), che va contrastata/battuta unendo invece masse con masse, le lotte dei disoccupati, i giovani, i precari con le lotte degli operai. 


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