giovedì 6 luglio 2023

6 luglio - Da ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 5/7 - Ci fa specie... ma dobbiamo occuparci anche dello schifo della Santanchè

 

Con i tanti fatti che avvengono nel nostro paese e che ci provengono da altre parti del mondo, colpendoci al cuore oltre che alla mente, ci dovremmo occupare della Santanchè, una ricca cafona imprenditrice che fa sfoggio di sé, fascista e razzista, ma anche truffaldina di bassa macellazione che, in quanto imprenditrice, non paga neanche la cassa integrazione, e quando invece non è imprenditrice fa di peggio.

Si discute della Santanchè. Sembra uno scherzo ma in realtà è il concentrato della realtà: la Santanchè sta lì come parte della cordata di La Russa. La Russa il capo dello Stato in questo paese, visto il viaggio di Mattarella all'estero. Eppure quando erano all'opposizione la “vergine del candido manto” della Meloni gridava ai ministri di dimettersi, mentre ora l'accozzaglia dei ministri che compone il suo governo non si deve dimettere mai, non si deve dimettere un lurido porco come Sgarbi come non si deve dimettere la Santanchè.

La Santanchè è un anello di questo sistema di governo, non è vero che è una ministra marginale, è una delle quintessenze di questo governo, fascista, razzista, padrona,

ostentatrice di lusso e corruzione come se fosse una medaglia.

Per questo è importante che questo venga detto. Il Parlamento non è in grado di cacciarla perché il suo governo fa quadrato perché se cade un pezzo ne cadono 1000 di pezzi, perché se la Santanchè oggi è in prima fila gli altri ministri non sono da meno.

La stampa racconta la serie incredibile di reati, di inchieste fatte e da fare, è inutile che ci uniamo a questo elenco, lo potete leggere in parte sulla stessa stampa borghese, in parte nel sito di proletari comunisti. Questo governo non è un governo come gli altri, con i ministri corrotti, ministri fascisti e razzisti che ostentano in maniera arrogante il loro status, ministri parvenus miracolati dalla politica; con la Meloni che non ha mai lavorato in vita sua, vive di politica sin da quando era bambina, fascista e parassita e catapultata, da un sistema elettorale truffaldino, e dalla strada aperta dalla falsa sinistra - davvero squalificata e anche impopolare, giustamente – che ha fatto sì che questo sia il governo delle Santanchè.

E contro il governo delle Santanchè non c'è Parlamento che tenga, né c'è questione morale, perché non è una questione morale è una questione strutturale nel formarsi di un ceto politico che nella crisi sostituisce o evolve la democrazia borghese in sistema fascista e nel sistema fascista i ricchi, i parassiti, arroganti e cafoni, disgustosi simboli dell'Italia peggiore, hanno tutto il potere nelle loro mani, tutto il potere, tutti i soldi e l'impunità, sempre più ostentata, sempre più ritenuta naturale, con un Ministro dell'impunità che si chiama Ministro della Giustizia che via via edifica leggi che possono permettere a corrotti e corruttori, figli del grande Berlusconi, a questi governi di essere insindacabili.

In Israele - che è uno Stato particolare messo su dall'imperialismo in terra araba e palestinese - il governo ha fatto leggi simili a quelle che vogliono fare in Italia, in cui si dice che ogni processo per corruzione politica e oltre, per truffe economiche, viene deciso dal governo e non della magistratura, è il governo che decide se si fa o non si può fare.

La Santanchè è dentro questo sistema di potere, questa forma di dominio, questa evoluzione dei governi dei padroni in governi della Santanchè.

Diciamo a tutti, compresi i nostri compagni, che questo è importante.

Info out - che è un sito dei movimenti antagonisti, tra i più antagonisti, dal movimento No Tav ad Askatasuna, con cui siamo fianco a fianco in ogni loro lotta e li consideriamo un importante puntello del fronte unico necessario in questo paese contro i governi, lo Stato del Capitale, il sistema – pensa, però, di cavarsela con due righe: “la Santanchè? fa ciò che fanno tutti i padroni”. Sappiamo bene che è anche così, ma non è così che si combatte e si denuncia il sistema di governo e di potere in questo paese. Non è che perché fanno così tutti i padroni ci si deve scordare che questa è Ministro, puntello fondamentale, politico, culturale e morale, di questo governo. Anche i mafiosi fanno ciò che nel capitalismo fanno i mafiosi, ma se Messina Denaro o Totò Riina diventassero Ministro, la cosa non sarebbe la stessa cosa. Rimuovere il grumo rappresentato dal ceto politico costituitosi in governo, di stampo moderno fascista, dentro crisi/guerra, è una rimozione forzosa che non è una naturale lotta contro i governi dei padroni.

La Santanchè è appunto il governo Meloni, con i ricchi e parassiti che in gran parte sono rappresentati in forma diretta nel suo governo: i sorrisi, i guanti bianchi, gli aiuti di ogni genere, dove pensate che finiranno la montagna di soldi pubblici?

Tutte le leggi a favore dei ricchi, dei ceti privilegiati in questo paese, compresa la tassazione sempre più pro ricchi e anti poveri e anti proletaria, sono la sostanza di questo governo, un governo che in economia è un governo dei padroni, della parte dominante dei padroni costituita dalla Confindustria, del mondo industriale e da tutto ciò che nell'evoluzione del sistema di oggi è parte integrante del sistema economico-politico al potere capitalista/imperialista in termini scientifici.

Questo è il governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Tutti i governi fanno così ma rivendicarlo come tratto distintivo del made in Italy è qualcosa di più che fare una politica dei padroni: attaccare frontalmente il reddito di cittadinanza e considerarlo un furto quando la proprietà è un furto in questo paese e in questo sistema (per proprietà si intende la grande proprietà, le grandi ricchezze, i grandi monopoli e il possesso dei mezzi di produzione che sono il concentrato del sistema in cui viviamo). Per il governo nei percettori di reddito di cittadinanza ci sono i delinquenti, gli approfittatori e, invece, le Santanchè sono santificate...

Per ascoltare tutta la controinformazione rossoperaia del 5

luglio 



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