comunicato
Il documento del comitato centrale della fiom con il quale si convoca uno
sciopero generale dei metalmeccanici per venerdì 9 marzo con manifestazione
a Roma non è credibile, a fronte delle posizioni della CGIL che vanno invece
in senso diametralmente opposto e a un accordo con il governo su ogni
singolo punto della piattaforma che la fiom esprime; a fronte della pratica
della fiom nelle diverse fabbriche che vede segreterie provinciali ed RSU
andare invece ad accordi aziendali in direzione contraria. Per cui
riteniamento assolutamente necessario per il sindacalismo di base e di
classe mantenere la massima autonomia e indipendenza da questo sciopero e
da questa manifestazione, proseguendo invece lungo la strada aperta dallo
sciopero e dalla manifestazione del 27 gennaio, dando continuità
all'iniziativa sindacale sui posti di lavoro, nelle città e a livello
nazionale.
Su questa base lo slai cobas per il sindacato di classe, valuterà fabbrica
per fabbrica, la sua adesione o meno allo sciopero indetto dalla fiom, dal
quale si distinguerà sicuramente per piattaforma, basate sull'intreccio tra
le questioni nazionali e questioni presenti nelle singole fabbriche, e
dalle modalità di svolgimento dello stesso, mentre non aderirà alla
manifestazione nazionale di Roma.
Queste scelte saranno ulteriormente discusse, nel coordinamento nazionale
dello slai cobas per il sindacato di classe del 26 febbraio.
slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
15 febbraio 2012
Comitato centrale Fiom-Cgil
14 febbraio 2012
Documento finale
Il Comitato centrale della Fiom-Cgil proclama, per venerdì 9 marzo 2012, 8
ore di sciopero generale per
tutta la Categoria e indice una manifestazione nazionale a Roma.
La manifestazione indetta per sabato 18 è sospesa ed è convocata
un'Assemblea nazionale delle delegate,
dei delegati e quadri della Fiom-Cgil che si volgerà a Roma presso la
struttura Atlantico.
Il Comitato centrale della Fiom, nel confermare le ragioni e i contenuti
delle rivendicazioni alla base della
mobilitazione precedentemente decisa, intende sottolineare le seguenti
questioni.
1. Va respinta ogni manomissione all'articolo 18, che rimane elemento
centrale per la tutela della
dignità e della libertà nel lavoro; unica disponibilità è per una normativa
che acceleri la celebrazione
dei processi.
2. La riunificazione dei diritti nel lavoro, la difesa dell'occupazione e la
costruzione di nuovi posti di
lavoro, sono oggi la vera priorità economica, sociale e politica. Pertanto
occorre ridurre la
precarietà, estendere i diritti, la tutela del reddito e gli ammortizzatori
sociali a tutte le imprese e a
tutte le forme di lavoro, impedire le discriminazioni di genere e rimettere
in discussione gli ultimi
inaccettabili provvedimenti sulle pensioni, comprese le garanzie per
l'accesso alla pensione delle
persone coinvolte in accordi di ristrutturazione e di crisi.
3. Occorre prevedere un piano straordinario di investimenti pubblici e
privati per un rilancio del nostro
sistema industriale fondato sull'innovazione, la formazione e la
sostenibilità ambientale delle
produzioni e dell'uso del territorio.
4. La riconquista del Ccnl e la qualificazione della contrattazione
collettiva passa oggi attraverso una
reale democrazia nell'esercizio della rappresentanza e nell'affermazione
delle libertà sindacali e in
tutti i luoghi di lavoro a partire dalla Fiat.
In questo contesto lo sciopero generale della categoria intende contrastare
le scelte della Fiat e di
Federmeccanica di messa in discussione dei diritti e della contrattazione
collettiva, anche attraverso una
coerente pratica contrattuale diffusa in tutte le imprese e in tutti i
territori.
Inoltre il Comitato centrale considera non accettabili e sbagliate le scelte
del Governo italiano, che si
rifanno all'applicazione della lettera della Bce, che non intervengono sulle
ragioni che hanno prodotto la
crisi, ma semplicemente tagliano lo Stato sociale, privatizzano e attaccano
i diritti nel lavoro.
Il Comitato centrale assume i contenuti della mobilitazione europea della
Ces del 29 febbraio e considera
necessario che la nascente Federazione europea dell'industria si faccia
promotrice di una iniziativa di
mobilitazione capace anche di riunificare le lotte sindacali per una diversa
idea d'Europa fondata sul lavoro
e la democrazia.
Approvato all'unanimità
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