Quella che segue è l'inizio di un opuscolo che analizza tutta la riforma
del mercato del lavoro. Chi vuole l'opuscolo, ce lo dica e lo invieremo in
Pdf, scaricabile.
RIFORMA DEL LAVORO: Incertezza e precarietà in entrata, certezza in uscita
L'Art. 18 cuore della (contro)riforma
L'art. 1 del Capo I del Ddl mostra già il carattere reazionario di questa
riforma, pregna di una filosofia fortemente antilavoratori secondo cui gli
operai, i lavoratori a tempo indeterminato rappresentano l'ostacolo alla
"crescita" (dell'economia capitalista).
Una riforma che .............
si vuole far passare attraverso un grande bluff
rappresentato proprio dal primo capoverso di questo art. 1 che parla di
creazione di occupazione e nello stesso tempo stabilisce le norme che la
impediscono. Da un lato al punto a) dice che il contratto a tempo
indeterminato deve essere quello dominante, ma dall'altro subito dopo al
punto b) stabilendo che l'apprendistato è la modalità prevalente di ingresso
dei giovani lo smentisce, visto che l'apprendistato è un contratto a termine
e non vi è alcuna penalizzazione se l'azienda alla fine non lo trasforma a
TI; da un lato al punto c) parla di voler contrastare gli elementi di
flessibilità in entrata dovuti alle troppe tipologie contrattuali, dall'altra
scrive che bisogna adeguare la disciplina del licenziamento alle esigenze
del mutato contesto (eliminazione art. 18); da un lato al punto d) parla di
rendere più efficiente, coerente ed equo l'assetto degli ammortizzatori
sociali, dall'altro parla di eliminazione della mobilità e dopo il 2016
anche della cassintegrazione straordinaria, mentre lascia sempre fuori i
disoccupati di lunga durata; da un lato al punto f) parla di una maggior
inclusione delle donne nella vita economica, dall'altro tutta la riforma del
mercato del lavoro - tra permanenza dei contratti ultraprecari e art. 18 -
favorisce la precarizzazione a vita e il licenziamento soprattutto delle
donne...
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