lunedì 9 aprile 2012

la devastazione della scuola in salsa lombarda

Supplenti chiamata diretta le graduatorie non contano
Approvata dal
Pirellone la riforma sugli inseganti precari. Il Pd: è incostituzionale

Favorevoli gli istituti cattolici, no dei sindacati. I presidi saranno
liberi di scegliere
di ANDREA MONTANARI
Via libera del Consiglio
regionale alla riforma della scuola in salsa lombarda con il professore
a chiamata, uno degli assi portanti del cosiddetto pacchetto
Crescilombardia.............


fortemente voluto dal governatore Roberto Formigoni in
perenne sfida col governo. Per tre anni, quanto durerà la
sperimentazione, i presidi potranno scegliere direttamente i supplenti
annuali senza aspettare il provveditorato, li dovranno pescare dalle
graduatorie ma non dovranno rispettare l’ordine delle liste.
Un passo
indietro rispetto al progetto di legge originario della Regione, che
non parlava di graduatorie e demandava alla giunta i criteri per gli
inserimenti nelle scuole. Ma un deciso passo in avanti rispetto alla
normativa precedente. Il testo uscito dall’aula è stato ulteriormente
ridimensionato. Prevede infatti che le modalità di espletamento del
bando di concorso saranno definite «solo sulla base di un accordo
Stato». E che ogni sei mesi la giunta dovrà relazionare sulla
sperimentazione alla commissione regionale competente.
«Una riforma
incostituzionale», secondo la responsabile nazionale scuola del Pd
Francesca Puglisi e il segretario generale nazionale della Cgil scuola
Mimmo Pantaleo che «diffida» il ministro
dell’Istruzione Francesco
Profumo «a stipulare qualsiasi intesa con la Regione». No secco anche
dal responsabile del settore scuola della Cisl Lombardia Silvio
Colombini: «Ci sono già le graduatorie — attacca — con tanti aspiranti
all’assunzione di ruolo, e ogni deroga alla normativa nazionale rischia
di creare disagi e incertezze rendendo vano l’obiettivo che la proposta
iniziale voleva raggiungere. Quello di garantire qualità
stabilizzazione del personale».
Disco rosso anche da parte del
Coordinamento dei lavoratori della scuola 3 ottobre che denuncia come
«questa sperimentazione limiterà fortemente la libertà d’insegnamento
dei docenti assolvendoli ai dirigenti scolastici dei singoli istituti».
Favorevole, invece, l’associazione dei genitori delle scuole
cattoliche: «Il reclutamento diretto degli insegnanti — spiega il
presidente Roberto Gontero — è un segnale di vero cambiamento per il
sistema scolastico».
Formigoni in precedenza aveva sostenuto che «il
mondo della scuola in maggioranza aveva espresso il consenso sulla
riforma» e che più che un muro contro muro con la maggioranza era stata
«l’opposizione di centrosinistra a sbattere la testa contro il muro».
Il consigliere regionale del Pd Fabio Pizzul parla di «una forzatura
poco rispettosa dell’ordinamento attuale». Chiara Cremonesi di Sel
chiede al governo di «impugnare la legge». Mentre la maggioranza di
centrodestra che ha votato sì compatta è soddisfatta: «È un
provvedimento impostante che semplifica tanti settori della vita
sociale», sostiene il Pdl Mario Sala. «La maggioranza ha dimostrato di
saper portare a casa una legge importante», aggiunge il leghista
Stefano Galli.
Stralciato dal pacchetto Salvalombardia, invece,
accogliendo una richiesta dell’opposizione di centrosinistra che aveva
presentato oltre duemila emendamenti, la parte di regole che prevedeva
l’ampliamento delle concessioni autostradali regionali che, secondo gli
ambientalisti, avrebbe aperto la strada a nuovi edifici lungo il
percorso come misure compensative.
«L’ostruzionismo è stato battuto —
ha commentato alla fine Formigoni — Assurdo parlare di retromarce o di
aria fritta». Ma il segretario regionale del Pd Maurizio Martina è
categorico: «È un provvedimento omnibus, disorganico e confuso». Mentre
il leader della Cisl Lombardia Gigi Petteni è addirittura caustico:
«Formigoni invece di ospitare l’Isola dei famosi dovrebbe smettere di
fare la bella addormentata nel bosco». (05 aprile 2012) © Riproduzione
riservata

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