domenica 12 ottobre 2014

10 ottobre: Anche gli operai immigrati aspettano Renzi a Bergamo queste le loro parole d'ordine: basta sfruttamento e licenziamenti… basta ristrutturazioni e chiusura delle fabbriche per mantenere alti i profitti dei padroni nella crisi

Comunicato Stampa



Oggi prima giornata di mobilitazione dei lavoratori della natura.com di Bolgare contro la chiusura dello stabilimento e la relativa procedura di mobilità che si prospetta a fine anno per 68 lavoratori che si sono iscritti  in maggioranza allo Slai Cobas s.c.. per rivendicare il lavoro, dopo che sono rimasti per 1 anno in cassa integrazione con la promessa aziendale della ripresa del lavoro.


I lavoratori ritengono illegittima e ingiustificata la procedura di mobilità in quanto il lavoro c'è, nello stabilimento di Bolgare continua ad esserci i magazzini con la materia prima: l'insalata, oltre al fatto  che in altri stabilimenti del gruppo, dove si svolge la stessa produzione vi sono state nuove assunzioni e aumento del lavoro.

Per questo chiedono un'incontro urgente all'azienda per trovare altre strade rispetto alla chiusura del sito di Bolgare, tutto questo  prima del 15 ottobre, data in cui i sindacati confederali e azienda effettueranno un'incontro per siglare l'ennesima mobilità e quindi "chiusura" di una fabbrica.

per lo Slai   Cobas s.c.
Sebastiano Lamera
3355244902

p.s.: sono disponibili video 


 e articoli di stampa

Turbanti e striscioni: la protesta
degli operai dell’insalata
Lottano contro la chiusura dello stabilimento di Bolgare: «Fateci lavorare»
di Mad. Ber.
La protesta dei lavoratori dello stabilimento Natura.com di Bolgare
«Non accetteremo nessuna mobilità». La protesta dei lavoratori di Natura.com, la società che produce e commercializza insalate fresche, sbarca a Bergamo. I 35 lavoratori rappresentati dallo Slai-Cobas, tutti indiani e tutti assunti da almeno una decina d’anni, giovedì mattina sono partiti da Bolgare con striscioni e turbanti per fare sentire la loro voce. L’azienda, che dal 2007 è controllata dal gruppo bresciano «La linea verde», ha annunciato la messa in mobilità dei 68 dipendenti dello stabilimento, dove l’insalata viene lavorata e imbustata (leggi l’articolo di Fabio Spaterna). La decisione arriva dopo un anno di cassa integrazione e sembra non lasciare spazio a speranze.
«Noi riteniamo - sostiene il coordinatore Sebastiano Lamera - che ci siano tutte le condizioni per andare avanti e continuare a lavorare. Per questo non accettiamo la messa in mobilità e chiediamo un incontro con l’azienda». Annuiscono al suo fianco gli operai. Come Sokar Giurjit, assunto 10 anni fa. O il «veterano» Resham Singh, che vive e lavora a Bolgare dal 1998. «Noi siamo anche disposti a trasferirci a Manerbio (dove ha sede «La linea verde»,ndr) - spiega Sokar Giurjit -, l’importante è che ci facciano lavorare. Abbiamo tutti famiglie da mantenere».
9 ottobre 2014 | 13:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA



Nessun commento:

Posta un commento