NON SI PROCESSANO LE LOTTE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO
Venerdì 26 settembre presso il tribunale di Ravenna si terrà la seconda udienza del processo a carico di sette attivisti della rete nazionale per la sicurezza sul lavoro denunciati nel marzo del 2008 per aver protestato davanti alla sede dell'agenzia interinale INTEMPO.
La protesta era nata per denunciare la responsabilità della INTEMPO per la morte sul lavoro di Luca Vertullo, il quale moriva schiacciato a soli 22 anni, nella stiva del traghetto Espresso Catania, alla prima ora del primo giorno di lavoro.
Un'ennesima morte annunciata, una morte sul lavoro che non ha avuto giustizia nei Tribunali, una morte assurda che si vuole ancora ricacciare nel dimenticatoio. Oggi chi denuncia viene denunciato dagli stessi responsabili della catena di sfruttamento con al vertice il profitto. Invece che migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro è sempre peggio.
La continua precarizzazione del lavoro fa si che gli infortuni e gli incidenti mortali siano una costante giornaliera, nonostante i massmedia ne diano poca visibilità. Più di mille morti e più di un milione di infortuni si registrano ogni anno in Italia. Tutte le riforme del lavoro (Treu, Biagi, Fornero) hanno aumentato la precarietà del lavoro e proprio il continuo ricorso a lavoratori subaffittati dalle agenzie interinali ha fatto si che il numero degli incidenti non calasse, poiché le varie leggi sulla sicurezza sul lavoro vengono completamente disattese. Anche la nuova riforma ( il cosiddetto jobsAct di Renzi) in discussione in questi giorni in parlamento non fa altro che estendere la precarietà per tutti.
La Rete Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro si oppone a tutto questo.
Da processare sono i padroni ed il loro sistema di sfruttamento.
Chiamiamo al presidio tutti coloro che non vogliono rassegnarsi allo stillicidio quotidiano degli incidenti sul lavoro.
Vogliamo la chiusura di tutte le agenzie interinali
Si al lavoro in sicurezza e no alla precarietà. Lavoriamo per vivere e non per morire.
Presidio venerdì 26 sett. dalle ore 10 al tribunale di Ravenna
RETE NAZIONALE SICUREZZA SUL LAVORO-nodo di Ravenna 334 2574644 bastamortesullavoro@gmail.com
Venerdì 26 settembre presso il tribunale di Ravenna si terrà la seconda udienza del processo a carico di sette attivisti della rete nazionale per la sicurezza sul lavoro denunciati nel marzo del 2008 per aver protestato davanti alla sede dell'agenzia interinale INTEMPO.
La protesta era nata per denunciare la responsabilità della INTEMPO per la morte sul lavoro di Luca Vertullo, il quale moriva schiacciato a soli 22 anni, nella stiva del traghetto Espresso Catania, alla prima ora del primo giorno di lavoro.
Un'ennesima morte annunciata, una morte sul lavoro che non ha avuto giustizia nei Tribunali, una morte assurda che si vuole ancora ricacciare nel dimenticatoio. Oggi chi denuncia viene denunciato dagli stessi responsabili della catena di sfruttamento con al vertice il profitto. Invece che migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro è sempre peggio.
La continua precarizzazione del lavoro fa si che gli infortuni e gli incidenti mortali siano una costante giornaliera, nonostante i massmedia ne diano poca visibilità. Più di mille morti e più di un milione di infortuni si registrano ogni anno in Italia. Tutte le riforme del lavoro (Treu, Biagi, Fornero) hanno aumentato la precarietà del lavoro e proprio il continuo ricorso a lavoratori subaffittati dalle agenzie interinali ha fatto si che il numero degli incidenti non calasse, poiché le varie leggi sulla sicurezza sul lavoro vengono completamente disattese. Anche la nuova riforma ( il cosiddetto jobsAct di Renzi) in discussione in questi giorni in parlamento non fa altro che estendere la precarietà per tutti.
La Rete Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro si oppone a tutto questo.
Da processare sono i padroni ed il loro sistema di sfruttamento.
Chiamiamo al presidio tutti coloro che non vogliono rassegnarsi allo stillicidio quotidiano degli incidenti sul lavoro.
Vogliamo la chiusura di tutte le agenzie interinali
Si al lavoro in sicurezza e no alla precarietà. Lavoriamo per vivere e non per morire.
Presidio venerdì 26 sett. dalle ore 10 al tribunale di Ravenna
RETE NAZIONALE SICUREZZA SUL LAVORO-nodo di Ravenna 334 2574644 bastamortesullavoro@gmail.com
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