martedì 21 ottobre 2014

18 ottobre: Due buoni segnali che arrivano da Terni e Livorno

TERNI: UNA BUONA GIORNATA... CONTESTATA LA CAMUSSO
(dalla stampa) - Una contestazione così, Susanna Camusso, non se l'aspettava. Era arrivata a Terni per celebrare dal palco la giornata della rabbia e della rivolta contro i tedeschi della ThyssenKrupp che vogliono mutilare le acciaierie. E invece si è beccata una selva di fischi sonori, che non le faranno dormire sonni tranquilli anche in vista della maxi-manifestazione del 25 ottobre. Sorte simile è toccata anche al leader della Uil Luigi Angeletti, subissato di fischi. E qualcuno se l'è presa pure con il sindaco Pd Leopoldo Di Girolamo. La gente, qui, è esasperata. Non vuole cedere, ma forse non sa più di chi fidarsi.




La Thyssen vuole depotenziare le acciaierie intorno alle quali si è costruita l'identità della città umbra nell'ultimo secolo e mezzo, e la città dà, una volta di più, una prova enorme di forza e di coesione. Stamattina sono state migliaia le persone che hanno sfilato dai cancelli degli stabilimenti di viale Brin a piazza della Repubblica rispondendo alla chiamata dei sindacati. C'erano i segretari nazionali confederali della Cgil Susanna Camusso e della Uil Luigi Angeletti, mentre Annamaria Furlan della Cisl, che pure è la sigla più forte in azienda, non s'è presentata. Ma soprattutto, per strada e a riempire la piazza, c'era la gente di tutta Terni. Che ai vertici sindacali ha riservato un'accesa contestazione.
Serrande abbassate, cordoni di donne e uomini sui marciapiedi a sostenere in silenzio il fiume di gente. Un corteo che ha qualcosa di funebre e di festoso insieme, come è successo già troppe volte da queste parti. La vicenda dell'Ast, le acciaierie speciali ternane, ormai è annosa. Solo che l'ultimo capitolo è il più drammatico tra quelli scritti finora: 537 licenziamenti annunciati dai vertici della multinazionale tedesca che solo pochi mesi fa si era ripresa l'azienda dai finlandesi della Otokumpu, più tutta una serie di sferzate alle ditte esterne e ai contratti aziendali.
Il governo italiano, quest'estate, ha provato a mediare tra ThyssenKrupp e sindacati, ma senza successo. E proprio il governo è il bersaglio principale dei lavoratori e dei manifestanti...

...Alcune giovani madri reggono uno striscione di solidarietà, con tanto di bimbi e passeggini al seguito. "Ce l'abbiamo col governo, ma anche coi sindacati. Troppo di rado si sono fatti davvero gli interessi dei lavoratori... Senza Ast, perché l'impressione è che questi vogliano smantellare del tutto, diventeremmo una città di pensionati"..."

A Livorno gli operai cominciano a ragionare - occupata Confindustria di fronte a 400 posti di lavoro a rischio


Nessun commento:

Posta un commento