TERNI: UNA BUONA GIORNATA... CONTESTATA LA CAMUSSO
(dalla stampa) - Una contestazione così, Susanna Camusso, non se
l'aspettava. Era arrivata a Terni per celebrare dal palco la giornata della rabbia e
della rivolta contro i tedeschi della ThyssenKrupp che vogliono mutilare le
acciaierie. E invece si è beccata una selva di fischi sonori, che non le
faranno dormire sonni tranquilli anche in vista della maxi-manifestazione del
25 ottobre. Sorte simile è toccata anche al leader della Uil Luigi Angeletti,
subissato di fischi. E qualcuno se l'è presa pure con il sindaco Pd Leopoldo Di
Girolamo. La gente, qui, è esasperata. Non vuole cedere, ma forse non sa più di
chi fidarsi.
La Thyssen vuole depotenziare le acciaierie intorno
alle quali si è costruita l'identità della città umbra nell'ultimo secolo e
mezzo, e la città dà, una volta di più, una prova enorme di forza e di
coesione. Stamattina sono state migliaia le persone che hanno sfilato dai
cancelli degli stabilimenti di viale Brin a piazza della Repubblica rispondendo
alla chiamata dei sindacati. C'erano i segretari nazionali confederali della
Cgil Susanna Camusso e della Uil Luigi Angeletti, mentre Annamaria Furlan della
Cisl, che pure è la sigla più forte in azienda, non s'è presentata. Ma
soprattutto, per strada e a riempire la piazza, c'era la gente di tutta Terni.
Che ai vertici sindacali ha riservato un'accesa contestazione.
Serrande
abbassate, cordoni di donne e uomini sui marciapiedi a sostenere in silenzio il
fiume di gente. Un corteo che ha qualcosa di funebre e di festoso insieme, come
è successo già troppe volte da queste parti. La vicenda dell'Ast, le acciaierie
speciali ternane, ormai è annosa. Solo che l'ultimo capitolo è il più
drammatico tra quelli scritti finora: 537 licenziamenti annunciati dai vertici
della multinazionale tedesca che solo pochi mesi fa si era ripresa l'azienda
dai finlandesi della Otokumpu, più tutta una serie di sferzate alle ditte
esterne e ai contratti aziendali.
Il
governo italiano, quest'estate, ha provato a mediare tra ThyssenKrupp e
sindacati, ma senza successo. E proprio il governo è il bersaglio principale
dei lavoratori e dei manifestanti...
...Alcune
giovani madri reggono uno striscione di solidarietà, con tanto di bimbi e
passeggini al seguito. "Ce l'abbiamo col governo, ma anche coi sindacati.
Troppo di rado si sono fatti davvero gli interessi dei lavoratori... Senza Ast,
perché l'impressione è che questi vogliano smantellare del tutto, diventeremmo
una città di pensionati"..."
A Livorno gli operai cominciano a ragionare - occupata
Confindustria di fronte a 400 posti di lavoro a rischio
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