Lo sciopero
degli scrutini indetto dai sindacati di base e di classe è un altro importante
momento della lotta contro il disegno di legge “La buona scuola” dal governo
Renzi su cui la Commissione Cultura del Senato riprenderà la discussione da
oggi 3 giugno.
Tutti coloro
che hanno manifestato fino ad oggi hanno detto a gran voce che di “buono”
questa “riforma” non ha niente e che è vantaggiosa solo per i burocrati che ne
ricaveranno più soldi e potere, come i presidi e i loro “prescelti”, e per i
padroni che la sostengono con forza perché avranno nella sostanza forza lavoro
a basso costo.
Il governo
Renzi a seguito di uno sciopero delle lavoratrici e lavoratori della scuola che
non si vedeva da decenni (oltre 700.000 lavoratori si sono fermati nei tre
scioperi, il 24 aprile, il 5 e il 12 maggio) è stato costretto ad intervenire
direttamente “aprendo le porte al dialogo”. E non solo gli scioperi ma anche il
boicottaggio delle prove Invalsi è stato un altro schiaffo al moderno fascista
Renzi perché a questo boicottaggio hanno partecipato attivamente le famiglie e
gli studenti, e cioè quel pezzo di “società civile” che Renzi vorrebbe
abbindolare con i disegnini alle lavagne e le chiacchiere sulla riforma.
Questa
“apertura” però ha immediatamente ammorbidito i sindacati confederali, gli
unici invitati alla discussione, che hanno di fatto tradito la richiesta
principale delle piazze in lotta e cioè il ritiro della riforma, addirittura
dichiarando come la Cisl di “non avere alcun pregiudizio” sulla questione dei
potere dei presidi, con la prevedibile “delusione” di tanti lavoratrici e
lavoratori che hanno scioperato. È anche per questo che Renzi “ascolta” ma poi
continua a fare quello che vuole (con il sostegno attivo dei padroni anche
attraverso il Sole24Ore) come si è visto con l'approvazione del ddl alla Camera
con leggeri cambiamenti di forma che ne mantengono inalterata la sostanza!
Questa
mobilitazione senza precedenti ha creato comunque oggettivamente un braccio di
ferro tra i lavoratori, le famiglie e gli studenti, insomma il “mondo della
scuola” insieme a tutti coloro che sono stati solidali con la lotta, e il
governo.
E visto che
i sindacati confederali (Cgil Cisl Uil più Gilda e Snals) hanno ceduto
sull'unica parola d'ordine possibile in questo caso e gridata in tutte le
manifestazioni e cioè, come abbiamo detto, “Ritiro del disegno di legge”, la
forza messa in campo (che in altre forme continua con mobilitazioni di ogni
tipo in tutto il paese) spinge a fare ancora uno sforzo per bloccare questa
riforma: da un lato è bene quindi che soprattutto le lavoratrici e i lavoratori
iscritti a questi sindacati facciano fino in fondo la propria parte gridando
innanzi tutto NON E' GIUSTO! svendere le nostre lotte (che tra l'altro sono
costate a tutti i lavoratori circa 45 milioni di euro!).
Non è forse
giusto arrabbiarsi e ribellarsi se all'appello a scioperare si risponde in
massa ma poi di questa forza non se ne fa niente??? E dall'altro lato bisogna
continuare a fare pressione anche sul Senato che discuterà della riforma nei
prossimi giorni aderendo allo sciopero degli scrutini che in questa fase della
lotta assume un importante significato nella lotta e fare sentire fortemente a
chi sciopera tutto il giusto sostegno possibile!
Slai Cobas per il sindacato di classe
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