Comunicato diffuso nelle scuole
Una settimana di fuoco è questa per Renzi e la sua riforma della scuola. Un fuoco tenuto vivo anche dalle manifestazioni di lavoratrici e lavoratori che continuano in tutto il paese. Renzi si sta giocando il tutto per tutto. Non è più sicuro di niente ed esprime contraddizioni continue. Dapprima, dopo il colpo dei partecipati scioperi dal 24 aprile al 5 maggio, dopo il boicottaggio dei test Invalsi e lo sciopero degli scrutini, riuscito nonostante i limiti imposti dalla normativa vigente, il contrasto messo in atto invano da dirigenti scolastici che hanno cercato di fare "le prove" da preside-podestà... ha preso tempo, dicendo di voler discutere e organizzare un evento pubblico nei primi giorni di luglio, poi è tornato sui suoi passi ed ha fatto il “decisionista”, da Renzi 1, come ha detto lui stesso partecipando alla trasmissione di Vespa in perfetto stile berlusconiano.
Da un lato deve dare risposte ai padroni, quelli che hanno scritto di fatto la riforma per distruggere la scuola pubblica!, che continuano a tallonarlo dicendogli di non mollare e andare avanti anche a costo di non assumere i precari … dall’altro i numeri su cui conta al Senato (oramai la maggioranza dovrebbe essere di soli 7 senatori) non sono rassicuranti, tanto da fargli dire che se necessario imporrà la fiducia al Senato presentando un maxiemendamento; dall’altro ancora, le lotte del “mondo della scuola” conclusesi con la batosta elettorale lo tengono sulla corda, rimandano al mittente i vergognosi ricatti sulle assunzioni dei precari e gli ricordano che si avvicinano altri appuntamenti elettorali, tra un anno si vota nelle grandi città: Torino, Milano, Bologna, Napoli, forse Roma…
Questa riforma va ritirata! nessun miglioramento, avallato dai sindacati collusi vedi la Cisl, ne può togliere l'impianto ideologico profondamente reazionario... e continueremo a gridarlo in questi giorni insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori, precari e precarie, docenti e Ata, gli studenti, i genitori… che dal Nord al Sud del paese non si sono fermati ...
Slai Cobas per il sindacato di classe
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