Giovedì, 18
Giugno 2015
Il S.I.COBAS Modena denuncia l'ennesima aggressione ai
danni di un operaio: questa volta ad avere subìto violenza è stato un operaio
della società appaltante il servizio di pulizia presso lo stabilimento
alimentare EAST BALT ITALIA di Bomporto, Modena. Il solo fatto di essersi
rivolto al S.I.COBAS per denunciare il fatto di essere arbitrariamente lasciato
fuori dal suo regolare posto di lavoro è stato sufficiente per scatenare l'ira
del padrone, che con la scusa di incontrarsi per consegnare il cedolino della
busta paga ha prima minacciato di morte l'operaio, colpendolo in seguito con
pugni e cinghiate. Tutto questo dopo che solo un paio d'ore prima si rendeva
disponibile ad un incontro sindacale. Denunciamo con forza la preoccupante
crescita di violenza ai danni degli operai che difendono la propria dignità ed
il proprio posto di lavoro; quando non è la sovrastruttura ad intervenire con
la repressione attraverso scudi, manganelli, denunce e fogli di via si fa
spazio la violenza privata del padronato, disposto a tutto pur di difendere e
lasciare immutato il proprio profitto, estorto sempre più a piacimento
attraverso il lavoro salariato ed in condizioni ai limiti della schiavitù. In
tale contesto fa gioco la progressiva destrutturazione delle leggi sul lavoro,
partita già nel 1997 con il cosiddetto "pacchetto Treu" ed arrivata,
in sincronia con le dimensioni della crisi ormai sistemica, sino all'abominio
del "jobs act" del governo PD-LEGACOOP della premiata ditta
Renzi-Poletti. Mentre qualcuno prosegue da dietro una comoda scrivania ad
esporre la propria teorica contrarietà allo smantellamento dello Statuto dei
Lavoratori, diffondendo dossier ricolmi di richiami ai "diritti" ed
alla "legalità" o scalda le piazze minacciando "l'occupazione
delle fabbriche", crescono gruppi di operai che acquisiscono coscienza
della propria condizione di schiavi ed alzano la testa, partendo dalla lotta
economica per il salario. Non lasceremo passare neanche questo ennesimo
episodio di stampo squadrista, ricordando quanto già avvenuto al compagno
Zerbini a Milano, alla RHIAG di Siziano, alla SDA di Roma e solo poche
settimane fa alla GLS di Piacenza. A ciò vadano ovviamente aggiunte le brutali
azioni poliziesche, da Origgio a Cassina de'Pecchi, passando per Piacenza e
Granarolo, che non fanno che confermare che alla crescente repressione l'unica
risposta può essere solo l'organizzazione politica indipendente degli operai.
S.I.COBAS – COORDINAMENTO PROVINCIALE DI MODENA
17 GIUGNO 2015
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