Operaio muore schiacciato da
un muletto a Vaiano
Infortunio
mortale alla Interfil di via Di Vittorio, l'uomo è stato soccorso da
un'ambulanza della Misericordia ma non c'è stato niente da fare. Il cordoglio
della Cgil: "Non è stata una fatalità, manca la cultura della
sicurezza"
06 maggio
2017
Il muletto
all'esterno della Interfil. A destra Fabrizio Boccini, la vittima
PRATO. Infortunio mortale sul lavoro nella mattinata
di oggi, 6 maggio, alla Interfil di via Di Vittorio a Vaiano.
Un operaio di 52 anni, Fabrizio Boccini, originario di Montemurlo ma domiciliato a Vaiano, è rimasto schiacciato da un carrello elevatore mentre lavorava all'esterno dell'azienda.
I primi a soccorrerlo sono stati i compagni di
lavoro, che hanno immediatamente chiamato il 118. Sul posto un'ambulanza della
Misericordia di Vaiano, il cui medico però ha tentato inutilmente di rianimare
l'operaio e poi ne ha constatato la morte. In via Di Vittorio sono intervenuti
anche i carabinieri di Vaiano, i vigili del fuoco di Prato e il servizio
prevenzione e sicurezza dell'Asl 3, per compiere gli accertamenti della dinamica
dell'infortunio e stabilire se sono state violate o meno le norme sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro. Il pm di turno Eligio Celano, dopo aver
autorizzato la rimozione della salma, ha aperto un''inchiesta.Un operaio di 52 anni, Fabrizio Boccini, originario di Montemurlo ma domiciliato a Vaiano, è rimasto schiacciato da un carrello elevatore mentre lavorava all'esterno dell'azienda.
Le reazioni. "Non è stata una fatalità: manca
la cultura della prevenzione». Dura la presa di posizione della Camera del
Lavoro di Prato sulla morte dell'operaio cinquaduenne a Vaiano. «Mentre siamo
in viaggio per raggiungere Roma in occasione della manifestazione nazionale
della Cgil per sostenere la battaglia per i diritti delle lavoratrici e dei
lavoratori - si legge in una nota - apprendiamo la tragica notizia della morte
sul lavoro a Vaiano. Nell'esprimere il più profondo cordoglio e la vicinanza
alla famiglia del lavoratore ed in attesa che emergano i dettagli sulla
dinamica dell'incidente, vogliamo ribadire con forza l'inaccettabilità di ogni
morte sul lavoro. Troppo spesso per giustificare queste tragedie ci si appella
alla fatalità mentre la vera causa resta la mancanza di una concreta cultura
della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro». «La seconda vittima
nel giro di una settimana, una tragedia senza fine, inaccettabile per qualsiasi
paese civile, una scia di sangue che deve essere fermata al più presto». Queste
le parole del segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini.
«Alla famiglia va il cordoglio di tutti la Uil Toscana», ha aggiunto. Due morti
sul lavoro nel giro di una settimana sono incubo senza fine. Qualche giorno fa
un ragazzo di appena 21 anni a Osmannoro, oggi un operaio a Vaiano. Siamo
stanchi di sgolarci per richiamare tutti al minimo di regole per garantire la
sicurezza sui luoghi di lavoro. Servono certezze, basta con queste tragedie che
gettano nella disperazione famiglie e intere comunità. Facciamo appello
affinché anche la tragedia di oggi non cada nel dimenticatoio».
Al coro dei sindacalisti si unisce il presidente della
Regione Enrico Rossi: «Sono troppe le vite spezzate durante un turno di
lavoro. Conquiste che sembravano acquisite, come la sicurezza e la protezione
dei lavoratori nelle ore e nei luoghi del lavoro, non lo sono più. Anche la
crisi ha intensificato i ritmi e non ha aumentato solo lo sfruttamento ma ha
anche indebolito gli anticorpi verso l'illegalità, il sommerso e la precarietà
delle condizioni di lavoro». «Alla famiglia, agli amici ed ai colleghi di
questo lavoratore - conclude Rossi - esprimo la mia più sincera solidarietà e
vicinanza».
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