lunedì 9 luglio 2018

8 luglio - dal blog tarantocontro: Ilva - in attesa dell'incontro di lunedì - note da Slai Cobas per il sindacato di classe

Ilva - ora "tutti i sacrifici possibili..."
A fronte della proroga fino al 15 settembre i Commissari Straordinari hanno subito dichiarato che questo vuol dire che occorrerà fare ‘tutti i sacrifici possibili’ per tenere in piedi Ilva. In sostanza hanno detto che gli operai devono rischiare la loro salute e vita più di prima perchè si risparmierà ulteriormente sulla manutenzione degli impianti, devono accettare di non vedersi pagati normalmente gli stipendi; per non parlare dei "sacrifici" dei lavoratori dell'appalto che dovrebbero abituarsi anche a "non mangiare", ecc.
Di Maio continua a dire parole scontate
In realtà Di Maio non sa che pesci prendere, e continua a dire le stesse banalità. Deve uscire fuori dall'impaccio tra tutta una lunga campagna del M5S, nazionale e locale, fatta all'insegna della chiusura dell'Ilva, riconversione dell'economia di Taranto, e un ruolo governativo al servizio dei padroni che ora non gli permette più di continuare a fare demagogia.
In fabbrica si perpetua così una condizione degli operai incerta ma soprattutto sempre più a rischio: continua la cassintegrazione che taglia i salari, continua e peggiora la manutenzione degli impianti e la sicurezza è inesistente - ben 8 operai sono morti nel
periodo gestito da questi commissari, che per di più godono di impunità e quindi non
c'è neanche la paura delle conseguenze penali a frenarli nel mettere a rischio la salute
e la vita degli operai, come dei cittadini.

Tra gli operai occorre che quelli più coscienti vadano contro corrente
Continua purtroppo anche una situazione di "attesa" degli operai che diventa abitudine a pensare che anche se si lotta non cambierà nulla di buono per i lavoratori.
Questa, che è la cosa più negativa, è falsa! Se gli operai scendessero in lotta sulla base delle loro rivendicazioni (lavoro per tutti senza divisione tra gli operai, continuità lavorativa per gli operai dell'appalto o internalizzazione nell'Ilva; No ad ammortizzatori sociali o a (non)soluzioni di attese lavorative; continuità degli attuali salari e dei diritti contrattuali e legislativi; bonifiche della fabbrica e ristrutturazione degli impianti e aree inquinanti; bonifiche esterne), potrebbero imporre un "decreto operaio".
I sindacati confederali che hanno loro creato questa situazione tra gli operai, ora usano questa situazione per dire che la lotta non si può fare. Mentre assistiamo a un cambiamento d'asse: prima era Bentivogli-Fim/Calenda ora è Palombella/Di Maio. 
Gli operai, nello stesso tempo, non sono innocenti, dalla sfiducia, denuncia, una buona parte di loro sono passati alla "fiducia" a Di Maio e al nuovo governo - che è fascista-populista e sarà sempre dalla parte dei padroni prima di tutto.
E' questa situazione che deve cambiare e non deve avere "proroghe". 
Gli operai senza organizzazione classista non vanno da nessuna parte. Gli operai devono prendere il coraggio e la dignità nelle loro mani!

SLAI COBAS per il sindacato di classe


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