Sotto
la precisazione di Medicina Democratica - dal responsabile nazionale
di MD delle vertenze giudiziarie), in risposta al comunicato:
http://tarantocontro.blogspot.com/2018/07/ilva-taranto-un-comunicato-dello-slai.html
Ne prendiamo con piacere atto. Sarebbe opportuno che MD faccia chiarezza anche al suo interno.
Slai Cobas sc Taranto
Ne prendiamo con piacere atto. Sarebbe opportuno che MD faccia chiarezza anche al suo interno.
Slai Cobas sc Taranto
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Care
compagni e compagni,
faccio
presente che Medicina Democratica ha una sua autonomia e in termini
di salute e lavoro ha una elaborazione che gli deriva dalla sua lunga
storia, di classe,
Noi
abbiamo sostenuto e tuttora sosteniamo che salute e lavoro non sono
in contrasto, o meglio lo sono da parte del padrone che è
interessato a fregarsene della salute in ragione dello sfruttamento
dei lavoratori, del territorio e in negazione del dettato
costituzionale. Come nega la salute il padrone nega, quando gli pare,
anche il lavoro.
Per
quello che riguarda la vicenda ILVA, al punto in cui è arrivata, non
siamo certo per la sua chiusura, siamo però per la sua totale
bonifica: l'inquinamento dei lavoratori, dei cittadini e in generale
dell'ambiente deve cessare.
Ciò
è possibile con il coinvolgimento degli attuali lavoratori, la cui
coscienza di classe (la coscienza per sé) impone non solo di farsi
ammazzare, ma nemmeno di ammazzare altri (le popolazioni
circostanti).
Pensiamo
che tutti coloro che condividono questi principi, conoscono la
situazione, sono presenti sul territorio (ed eventualmente anche
altri dall'esterno) debbano contribuire a che i lavoratori
ricostruiscano i cicli produttivi, li analizzano e definiscano che
cosa va tolto e modificato per non
perdere la salute. Per quanto ne sappiamo è possibile modificare anche la cd area a caldo - senza il carbone - per ottenere la produzione di acciaio.
perdere la salute. Per quanto ne sappiamo è possibile modificare anche la cd area a caldo - senza il carbone - per ottenere la produzione di acciaio.
La
soluzione di chiudere la fabbrica e andarsene non cambierebbe
sostanzialmente nulla: l'inquinamento continuerebbe per decenni;
nemmeno la soluzione di continuare così o "agire all'italiana"
ovvero fare qualche modifica marginale, sarebbe sufficiente.
Padron
Riva e soci deve pagare, ma occorre dire che visto il passato,
la responsabilità dell'inquinamento è anche dei poteri pubblici e,
di conseguenza, dei costi della bonifica. Ciò anche per legge: si
veda in proposito oltre l'articolo 32 anche l'articolo 43 della
Costituzione
Il
processo è molto importante. Senza farsi alcuna illusione sulla
conclusione positiva deve essere strenuamente portato avanti,
evitando, fra l'altro, di arrivare alla prescrizione. La proposta che
è stata fatta di sospendere la prescrizione dopo il primo grado deve
essere perseguita, anche con azioni di mobilitazione e di lotta
concrete nei confronti del legislatore.
Fulvio
Aurora (responsabile per MD delle vertenze giudiziarie)
Milano
20/07/2018
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