Il
gup vuole acquisire altri documenti prima di pronunciarsi
Milano,
19 marzo 2019 - Ha deciso di prendere tempo e di acquisire alcuni
documenti,
il
gup di Milano Manuela Scudieri prima di decidere se dare il via
libera o meno al patteggiamento
ad una pena sospesa di 1 anno e 10 mesi, dopo aver risarcito le
famiglie delle vittime e l'Inail per un totale di oltre 4 milioni di
euro, per Roberto
Sanmarchi,
il titolare della Lamina,
l'azienda metallurgica milanese dove il 16 gennaio dello scorso anno
morirono
quattro operai a causa di una fuoriuscita di gas argon nella vasca di
un forno.
L'imprenditore, difeso dai legali Roberto Nicolosi Petringa
e Elena Benedetti, accusato di omicidio
colposo plurimo con
l'aggravante di aver commesso il fatto in violazione della normativa
in materia di sicurezza sul lavoro, ha raggiunto, infatti, un accordo
con la Procura per patteggiare la pena sospesa, ma oggi il gup ha
voluto acquisire alcuni documenti che non aveva nel fascicolo e poi
in tarda mattinata rinvierà l'udienza ad altra data per la
decisione. Lo stesso giudice oggi ha deciso di ammettere nel
procedimento come parti
civili la
Fiom-Cgil e l'Anmil, associazione mutilati e invalidi. L'inchiesta,
coordinata dai pm Letizia Mocciaro e Gaetano Ruta, aveva evidenziato
una serie di falle nei sistemi di sicurezza della fabbrica, messi in
luce da una complessa consulenza tecnica. Era stato accertato che
nella fabbrica, infatti, non c'erano nemmeno «procedure di sicurezza
sulla utilizzazione della centralina di allarme del livello di
ossigeno» e «sulla gestione della funzione di tacitazione»
dell'allarme stesso che quel giorno suonò al mattino e venne
probabilmente disattivato da uno dei quattro operai, che poi scesero
nella vasca del forno e morirono uno dopo l'altro
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