L'assemblea del Patto d'azione riunitasi in modalità telematica il 22 novembre 2020 aggiorna i punti della piattaforma di lotta nazionale come segue:
1. autodifesa della salute da parte dei lavoratori, per sé e per tutta la popolazione; revisione dei Protocolli del 24 aprile, con l'introduzione dell'obbligatorietà dello screening e dei tamponi a tutti i lavoratori e il varo norme e misure stringenti e vincolanti per la prevenzione dei contagi sui luoghi di lavoro, in cui sia espressamente prevista la possibilità di chiudere le aziende laddove non sia possibile garantire il diritto alla salute e alla vita degli operatori; creazione in tutte le aziende di comitati dei lavoratori che vigilino sul rispetto dei protocolli; piano nazionale straordinario di assunzione di infermieri e medici, con l'immediato esaurimento delle graduatorie degli idonei e la stabilizzazione di tutti/e i/le precari/e, senza nessuna discriminazione nei confronti del personale sanitario d'immigrazione; integrale riorganizzazione del servizio sanitario pubblico unico, universale, gratuito, dotato di una diffusa rete territoriale, con al centro l'obiettivo della prevenzione delle malattie e la tutela della salute sui luoghi di lavoro; requisizione senza indennizzo di tutte le cliniche private, anche oltre l’emergenza; abolizione dei sistemi di "welfare" sanitario aziendale e di ogni altra forma di finanziamento indiretto alla sanità privata.
2. Salario medio garantito per disoccupati, sottoccupati, precari e cassintegrati.
3. Riduzione drastica e generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario: lavorare meno, lavorare tutti; per il lavoro socialmente necessario.
4. I costi della pandemia e della crisi siano pagati dai padroni, a partire da una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione i cui proventi vanno destinati alla copertura al 100% di tutti i salari e al salario medio garantito per disoccupati e precari. Rifiuto del debito di stato come strumento per soffocare le rivendicazioni proletarie e sociali.
5. Libertà di sciopero e agibilità sindacale, contro i divieti delle questure, dei prefetti e della Commissione di garanzia sugli scioperi: se si lavora, si ha anche il diritto di svolgere attività sindacale e di scioperare.
6. Diritto al lavoro per tutte le donne, contro la precarizzazione e il lavoro a distanza; per il potenziamento dei servizi di welfare, contro la conciliazione tra lavoro domestico ed extra-domestico; contro il sessismo e la violenza sociale e domestica; per il diritto di aborto assistito e l’auto-determinazione delle donne.
7. Abrograzione dei decreti-sicurezza: no alla militarizzazione dei territori e dei luoghi di lavoro, contro ogni criminalizzazione delle lotte sociali e sindacali.
8. Contro la regolarizzazione-beffa Conte-Bellanova, permesso di soggiorno europeo a tempo indeterminato per tutti gli immigrati e le immigrate presenti sul territorio nazionale; completa equiparazione salariale, di diritti e di accesso ai servizi sociali; abolizione delle attuali leggi italiane ed europee sull'immigrazione e chiusura immediata dei CPR.
9. Drastico taglio alle spese militari (un F35 costa quanto 7113 ventilatori polmonari) e alle grandi opere inutili e dannose (quali Tav, Tap, Muos).
10. Contro le politiche di devastazione ambientale e il saccheggio indiscriminato della natura e dell'ecosistema in nome dei profitti e della speculazione.
11. Piano straordinario di edilizia scolastica e di assunzione di personale docente e non docente per garantire la salute nelle scuole e, appena possibile, la didattica in presenza. Abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, programmi di formazione pagati a salario pieno. Critica della cultura, dell'arte e della scienza al servizio del profitto.
12. Blocco immediato degli affitti, dei mutui sulla prima casa e di tutte le utenze (luce, acqua, gas, internet) per i disoccupati e i cassintegrati; blocco a tempo indeterminato degli sgomberi per tutte le occupazioni a scopo abitativo.
13. Revoca di qualsiasi progetto di “Autonomia differenziata”, che penalizza i proletari e i lavoratori del Sud.
14. Amnistia e misure alternative per garantire la salute di tutti i proletari e le proletarie detenuti.
Nessun commento:
Posta un commento