lettera di Vito Totire (*) al sindaco e a chiunque sia interessata/o
Di smaltimento abusivo si tratta ma la natura del fibrocemento (cioè se amiantifero) non si può valutare a occhio nudo. Il materiale è stato buttato giù nella scarpata e dovrà essere recuperato, con qualche difficoltà. Si continuano a scaricare sul pubblico errori e pratiche assolutamente inaccettabili. Nel camminamento sopra la scarpata invece sono stati abbandonati alcuni mattoni rossi. Il tutto provenie evidentemente da qualche lavoretto domestico in proprio o peggio in “nero”. Come è ovvio le lastre potrebbero non contenere amianto. Essendo molto chiare i casi sono due: o sono in fibrocemento fabbricate dopo la legge 257/92 (Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto) o non sono state molto esposte a intemperie e dunque non hanno assunto l’abituale colore più scuro indotto dall’usura. Ma di smaltimento abusivo comunque si tratta, forse anche recente. Una pur piccola piena trascinerebbe il materiale direttamente nel corso d’acqua quindi più a valle con ulteriori conseguenze negative. Il luogo (l’ultima “entrata” verso riva del fiume prima della piscina di Monterenzio, percorrendo la strada verso l’alto) va comunque bonificato. Posssiamo sperare che non si tratti di cemento-amianto, che lo smaltitore abusivo si sia sentito condizionato dalla difficoltà d’avere in casa un rifiuto cancerogeno e si sia fatto prendere dal panico gestendo malamente un rifiuto meno problematico di quanto potrebbe essere. Rimane un problema di fondo: quelle “piccole” quantità (se di amianto si tratta) di origine domestica devono essere raccolte in sicurezza e smaltite gratuitamente o a costi fortemente calmierati ; lo diciamo da 30 anni ma evidentemente qualcosa non funziona. D’altra parte siamo ancora in attesa d’un cenno dell’amministrazione comunale di Monterenzio per la realizzazione finalmente della bonifica del cemento-amianto nel cimitero di San Benedetto del Querceto. Sollecitiamo tutti i sindaci italiani a ordinanze per il censimento capillare territoriale del cemento-amianto che è ancora massicciamente diffuso in tutta Italia. Sappiamo che un ostacolo a questa prassi (ergonomica e salutare) viene dalla Regione Emilia-Romagna che con un grave errore ha definito la pratica del censimento come non efficace; è un grave abbaglio che ci sta costando molto dal punto di vista ambientale e sanitario.
“INTERVENIRE IL GIORNO PRIMA” è lo slogan adottato dalla RETE NAZIONALE LAVORO SICURO
(*) Vito Totire è portavoce dell’Associazione Esposti Amianto e della Rete nazionale Lavoro Sicuro
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