PER RIPRENDERE LE LINEE DI LAVORAZIONE 4,5 E CONTROLLO ISOLE. PER L'UNITÀ DI TUTTELE OPERAIE DELLA BERETTA DIVISE DAI CONTRATTI PRECARI.
La lotta delle operaie in appalto alla Beretta, guarda a tutte le operaie e alla loro condizione. Dalla difesa della salute e del posto di lavoro in fabbrica, all’unità con le altre realtà che lottano, nella partecipazione all’Assemblea Nazionale del 18 febbraio a Roma.
A cominciare dalla difesa della salute. Le operaie in sciopero hanno denunciato ‘basta non ce la facciamo più a correre tutto il giorno, al freddo, cosi ci rompiamo solo la schiene’ proprio mentre sono usciti i nuovi dati INAIL sul forte aumento degli infortuni e delle malattie professionali.
E contro la repressione in fabbrica, fatta di comportamenti discriminatori, arroganti, antisindacali, come i 50 euro dati a dicembre come gratifica solo alle operaie che non hanno scioperato, o facendo leva sul doppio carico che le operaie e mamme della fabbrica, hanno nell'assistenza ai figli ad es., con una vera e propria rappresaglia fatta di cambi di turno e di orari, improvvisi e personalizzati, per mettere in difficoltà le lavoratrici scomode, obbligarle a fare i salti mortali con le baby sitter. E naturalmente dei tentativi falliti di ostacolare lo sciopero, sfociati, davanti alla fermezza delle operaie, in un frustrato
post (cancellato all'arrivo delle risposte):' erano10 scappate di casa'. NO non penso proprio che sono scappate di casa, hanno pieni i MARRONI di lavorare in quelle condizioni.Lo sciopero ha messo in mostra il nuovo appalto con Mpm del 31.5.22 (denunciato anche con un esposto) fatto in tutta fretta per l’indagine aperta -aprile 22- dalla Guardia di Finanza ‘contro l’uso illecito da parte di Beretta delle cooperative per avere sempre a disposizione manodopera disponibile e sottopagata, definita in modo esplicito transumanza dei lavoratori’, come operazione di facciata e commerciale; come a scaricare sulle cooperative tutte le responsabilità; come a cancellare il fatto che, i risultati dello sfruttamento del lavoro precario e sottopagato dell’appalto, dello schifoso CCNL Multiservizi, aumentano il PROFITTO di BERETTA.
Con la firma della Uil il cambio appalto è stato concluso senza la trasparenza e le garanzie rivendicate dallo Slai Cobas sc a proposito delle linee di lavorazione effettivamente passate in gestione a Mpm.
L’appalto diventa così il cavallo di Troja per togliere una a una le linee alle operaie che con Slai Cobas sc stanno lottando in fabbrica o che non riescono più a tenere i ritmi della fabbrica. Nelle ultime settimane sono state tolte le linee 4 e 5, le isole di controllo, che devono tornare alle operaie Mpm che sono da anni e anni in quelle postazioni. L'APPALTO USATO PER COLPIRE ‘SOTTOBANCO’ LE OPERAIE.
Con lo sciopero c’è stata una partecipata e autogestita dalle operaie conferenza stampa, significativamente davanti alla sede ATS di Trezzo, con le giornaliste di Milano Today, del Giorno, quelli della Gazzetta della Martesana e di Radio Popolare e alcuni indipendenti che realizzano inchieste sul mondo del lavoro, tutti coinvolti dal protagonismo delle lavoratrici, che hanno iniziato a più voci, a raccontarsi, per dire basta, per cambiare.
A differenza di quanto accaduto fino ad ora, con le operaie consumate sulle linee di lavorazione della Beretta, messe fuori o che se ne sono andate in silenzio, magari consigliate da un sindacalista ad accettare l’offerta di conciliazione dell’azienda, come inevitabile.
La giornata del 31 gennaio, parte di una mobilitazione a 360°, come detto nell'ultima assemblea, per usare con lo sciopero, tutti i mezzi a disposizione delle lavoratrici.
CONFERENZA STAMPA E RASSEGNA STAMPA SULLO SCIOPERO |
https://radioattiva.noblogs.org/files/2023/02/intervista-operaie-beretta.mp3
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