Crollo al liceo Darwin, due
milioni di risarcimento alla famiglia di Vito Scafidi
Il giudice
del tribunale di Torino ha riconosciuto il "danno aggravato dalla
condotta" e ha stabilito risarcimenti superiori del 50 per cento rispetto
a quelli i previsti. Lo studente morì nel 2008 per il crollo di un soffitto
della scuola di Rivoli
Due milioni di euro di risarcimento. Per via del danno
aggravato dalla condotta. È la cifra che riceveranno i familiari di Vito
Scafidi, lo studente di 17 anni morto nel 2008 a seguito del
crollo di un controsoffitto al liceo Darwin di Rivoli, in
provincia di Torino. La sentenza è stata emessa dal giudice Anna
Castellino, magistrato della quarta sezione civile del tribunale del
capoluogo piemontese. La somma da pagare è a carico della città
metropolitana di Torino. Castellino, per calcolare il danno, ha deciso di
superare le tabelle utilizzate normalmente riconoscendo il “danno
aggravato dalla condotta” e stabilendo risarcimenti superiori del
50% rispetto a quelli previsti. Questo perché la vicenda del liceo
Darwin presenta quel carattere di “eccezionalità che non solo giustifica, ma
rende doveroso l’adeguamento della liquidazione al caso concreto”.
Il padre di Vito: “Ma in Italia
continuano a crollare scuole”
“Nessuna aula di tribunale può fare giustizia –
sostiene Fortunato Scafidi, padre del 17enne morto a scuola
– noi volevamo solo accertare la verità. Cifra record? Io non mi aspettavo
nulla, se avessimo puntato ai soldi avremmo potuto accettare l’indennizzo dopo
la prima sentenza”. Ma sette anni dopo la morte del figlio per Scafidi non è
cambiato nulla: “Nel Paese non vedo nessun segnale, continuano a crollare
scuole con ferite e giovani in pericolo. La responsabilità di queste tragedie è
tutta dei governi che fanno scarica barile a catena”.
La sorella di Vito: “Mio fratello ha
fatto storia”
Paola Scafidi, invece, ha sottolineato che suo fratello “ha fatto
storia grazie al lavoro degli avvocati e ha dimostrato che quello che è
successo non era una fatalità o una tragedia, ma qualcosa di nuovo”. Con questa
causa civile, in cui i giudici hanno riconosciuto un danno aggravato dalla
condotta, gli avvocati “hanno dato delle risposte alla popolazione italiana
hanno dimostrato che non bisogna arrendersi e che questo sistema può essere
cambiato”.
Gli avvocati: “La morte di Vito non è
uguale alle altre”
Gli avvocati della famiglia Scafidi, dello studio Ambrosio
e Commodo, hanno detto che “in un Paese che aspira a definirsi civile la
morte di Vito non può essere risarcita con le stesse somme che vengono
liquidate per un investimento pedonale. O per un decesso derivante da un errore
medico durante un intervento d’urgenza. O per un incidente sugli sci. La morte
di Vito non è uguale alle altre perché non si può morire in un’aula di scuola”.
Il percorso giudiziario
per il crollo del Liceo Darwin si è concluso con sei condanne della Corte d’Appello di
Torino decise nell’ottobre 2013. Per tutti l’accusa era di disastro,
omicidio e lesioni colpose. La sentenza ha ribaltato l’esito del
processo di primo grado, dove era stato condannato soltanto uno dei sette
imputati. Lo scorso
3 febbraio poi, la Cassazione ha reso definitive le sei condanne.
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