Slai Cobas per il sindacato di classe, Milano
cobasdiclasse.mi@gmail.com
PER SOLIDARIZZARE
CON I LICENZIATI DEL SAN PAOLO E DEGLI
INFERMIERI INGIUSTAMENTE INQUISITI, ORGANIZZIAMO LA LOTTA !!
I manager del settore pubblico a
seguito delle leggi, che i governi che si sono succeduti in questi
ultimi anni, hanno avuto il lascia passare per poter arricchirsi a spese della
colletività : emergono sempre più inchieste che vedono coinvolti responsabili e
dirigenti di vari gradi in scandali e sottrazione di denaro pubblico a palate.
A seguito di ciò hanno rafforzato anche
il loro ruolo repressivo nei confronti dei lavoratori e sopratutto nei
confronti dei delegati sindacali che si battono da anni per il rispetto dei
diritti economici e la dignità dei lavoratori.
Il caso dell'ospedale San Paolo è
un anticipazione di quello che potrà succedere, dove non è gia successo, in ogni luogo di lavoro pubblico. E' successo
che un attivista sindacale è stato
licenziato, prontamente abbandonato dalla Cgil anche se iscritto a questa
sigla, perché fastidioso nelle trattative a perdere che ultimamente
caratterizzano le organizzazioni sindacali confederali, sostenuto poi
dall'U.S.I. il sindacato di base che anarchico e che si batte contro questo
sistema e i suoi lacchè.
A Raffaele, il compagno che è stato licenziato subito va la nostra solidarietà, dei
compagni e dei lavoratori, dobbiamo impegnarci perchè la situazione volga a suo favore; con l'adesione dei lavoratori tutti del San
Paolo e degli altri ospedali alla
lotta in sua difesa, (unica e sicura condizione perchè i bell'imbusti
della direzione ritirino il licenziamenti),
oltre al totale riconoscimento delle sue ragioni di fronte al giudice
con il suo immediato reintegro con il pagamento delle spese e il riconoscimento
delle mensilità e ogni spettanza persa.
La solidarietà ai delegati e
compagni Pino e Giovanna che con tenacia in questi anni hanno condotto la loro
battaglia di denuncia e di resistenza ad un
sistema di potere infame e disumano, il cui solo obiettivo è il libero
arbitrio per ridurre i lavoratori all'impotenza contrattuale, per privatizzare
la sanità pubblica e far diventare sempre di più la salute una merce, in modo che i capitalisti italiani possono
trarre profitto anche dalla sofferenza umana
e dal diritto alla salute.
Alle vicende repressive nei
confronti di compagni attivi nel movimento e nel posto di lavoro, fa da
contraltare la vergognosa assoluzione del plurindagato Berlusconi che insieme
al suo compare Renzi lavorano per gettare la classe operaia italiana sul
lastrico: senza diritti, con poco
stipendio sempre più sfruttata, precaria e incaprettata davanti al profitto.
Mentre scandali e ruberie di denaro pubblico si susseguono senza sosta
con premi ed encomi, invece che severe pene, a dirigenti e politici
che si macchiano di questi
misfatti.
Uno scenario da incubo a cui i
lavoratori italiani si stanno trovando giorno dopo giorno, un processo di
destrutturazione e schiavizzazione che colpisce tutti i settori, dalla cancellazione dei diritti, come i
licenziamenti facili, la flessibilità e la mobilita senza frontiere, la legge
Fornero sul lavoro precario e sulle pensioni, la legge Brunetta contro i
pubblici dipendenti. E la lista
sarebbe ancora più lunga per ricordare
la rivoluzione che il capitalismo da conducendo senza resistenza ai proletari
italiani, ultimo la cancellazione della
democrazia nei luoghi di lavoro, abolita dal
Testo Unico sulla rappresentanza,
tutto per spianare la strada alla
burocrazia prezzolata dei partiti e dei sindacati di regime, la repressione sistematica dei compagni più
attivi da sempre mira a questi obiettivi.
La solidarietà a Raffaele
licenziato, a Pino e Giovanna ingiustamente sottoposti al consiglio di
disciplina, deve coinvolgere tutti i
compagni del sindacalismo di base
promuovendo iniziative e mantenendo attivo il fronte della lotta, ma
soprattutto deve coinvolgere i lavoratori pubblici i quali devono
dimostrare la volontà di non accettare
senza combattere queste ingiustizie discutendo ed organizzandoci per
preparare uno sciopero a sostegno
della vertenza contro i dirigenti del
San Paolo e di tutti coloro che si promuovono carnefici del movimento dei
lavoratori, dei loro militanti dei loro delegati e dei nostri diritti.
SCIOPERO CITTADINO DI SOSTEGNO AI COMPAGNI E DI MONITO
AI DIRIGENTI.
SLAI COBAS MILANO.
SOLIDARIETA’ AI DELEGATI E AI LAVORATORI LICENZIATI DELL’OSPEDALE SAN PAOLO MILANO.
Il
mondo, nell’attuale momento storico, gira
al contrario.
I ladri stanno fuori e gli onesti finiscono in
carcere. Quello che succede all’ospedale
San paolo, ma non solo, va in questa direzione. Il direttore amministrativo
viene inquisito dalla magistratura? Chi se ne frega. Per tutta risposta, la
direzione aziendale del san paolo, attua la vendetta contro i lavoratori che
lottano per i diritti negati e contro la precarietà delle assunzioni,
licenziandone due e reprimendo altri-
fra cui i delegati- con dei provvedimenti disciplinari.
Anche
in Palestina, dicono i media occidentali e i sionisti, la colpa è dei
palestinesi se muoiono e non delle cannonate e dei missili che i sionisti
armati di tutto punto sparano contro un popolo indifeso.
Anche
i lavoratori della logistica che lottano per difendere le proprie condizioni di
lavoro vengono attaccati dalla polizia e dalle istituzioni, solo perché non
accettano di farsi ridurre la busta paga, perché denunciano le coop mafiose,
perché chiedono il rispetto del contratto e delle misure di sicurezza, mentre i
loro padroni rubano. Vedi ultima inchiesta sul consorzio cal di Lodi.
Anche
i no tav, vengono inquisiti e arrestati per il solo fatto di lottare contro
un’opera inutile mentre i lavoratori e i giovani sono ridotti in miseria.
Anche
i compagni del movimento sulla casa sono stati arrestati e condannati,( per
aver lottato in difesa dei più deboli che non hanno neanche quattro mura dove
dormire) per aver difeso il diritto alla casa, mentre Berlusconi è ai servizi
sociali senza fare un giorno di galera, e ogni giorno ci sono nuovi richieste
PER ARRESTI di DEPUTATI E SENATORI.
Non
basta più la nostra ,pur necessaria, solidarietà a parole, ma è necessario
mettere in campo iniziative che permettono di allargare il raggio d’azione
contro questi ladri difesi dalle istituzioni e dallo stato.
Mettiamo
in campo una programmazione di sciopero
e azioni di lotta in comune, sapendo che in questo momento i lavoratori sono in
difficoltà.
Costruiamo
un’assemblea cittadina contro la repressione e per la difesa dei diritti
sociali e del lavoro, a partire dal San paolo, che sia in grado di coinvolgere
tutti i settori. Solo così daremo una risposta di solidarietà militante e
attiva, che perlomeno tenta di andare oltre le chiacchiere che non costano
niente a nessuno.
fipMilano,24-7-14 SI COBAS SANITA’
MILANO.
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