mobilitarsi ora!
Ecco il volto dei Padroni indiani, lo stato, il
governo fascista indù -mentre Mittal Ilva e Jindal Piombino prendono in mano le
fabbriche in Italia nelle martoriate città dell'inquinamento.
Settimana di mobilitazione solidale nazionale internazionalista
Settimana di mobilitazione solidale nazionale internazionalista
info
materiali video compagni che conoscono bene la situazione dall’India csgpindia@gmail.com
da il manifesto
Sfocia nel sangue la lotta degli abitanti, che dura da
vent’anni. E ora chi critica le forze dell’ordine finisce in carcere. Martedì
22 maggio decine di migliaia di persone che protestavano contro la riapertura
di una fonderia di rame nei pressi della città di Thoothkudi (Tamil Nadu, India
meridionale) sono finite sotto il fuoco delle forze dell’ordine, chiamate a
sedare una protesta durata più di tre mesi. I manifestanti da almeno vent’anni
denunciavano livelli di inquinamento straordinari dovuti all’attività della
fonderia operata dalla Sterlite Copper, società controllata dal conglomerato
minerario britannico Vedanta Resources.
Gli scarichi della fonderia, hanno
documentato numerose associazioni per la tutela ambientale locale, hanno
contribuito a un aumento vertiginoso di malattie legate all’apparato
respiratorio e cardiaco, dermatiti e tumori. Nonostante la fonderia fosse stata
multata dalla Corte suprema nel 2013 per una perdita di gas velenosi, ha
continuato a lavorare a pieno regime tanto da annunciare, lo scorso febbraio,
piani per un’espansione infrastrutturale. In tutta risposta, gli attivisti e la
popolazione locale hanno organizzato una serie di manifestazioni pacifiche
chiedendo la chiusura definitiva dell’impianto. Quando martedì i manifestanti
hanno cercato di raggiungere la residenza del district collector di zona – la
carica amministrativa che avrebbe dovuto rinnovare la licenza della fonderia,
scaduta lo scorso mese di aprile – e hanno trovato a ostruire la strada le
barricate della polizia, è partita una sassaiola contro le forze dell’ordine,
mentre capannelli di manifestanti incendiavano automobili e autobus. La polizia
ha risposto lanciando lacrimogeni e, come mai successo in Tamil Nadu nella
storia recente, sparando direttamente sulla folla. Il bilancio mentre scriviamo
è fermo a 13 morti e alcune decine di feriti. Le proteste sono continuate sia
nella giornata di mercoledì che ieri, con le forze dell’ordine schierate dal
governo locale, guidato dal partito tamil All India Anna Dravida Munnetra
Kazhagam (Aiadmk), a protezione delle sedi dell’amministrazione cittadina e
della fonderia. Il chief minister – il primo ministro del governo locale – del
Tamil Nadu, Edappadi K. Palaniswami, difendendo l’operato della polizia nella
giornata di ieri ha dichiarato: «Se qualcuno è attaccato, il corso naturale
delle cose prevede che si difenda per proteggersi. Questo è ciò che ha fatto la
polizia». Mercoledì scorso l’amministrazione locale ha staccato la corrente
alla fonderia, in risposta a voci che indicavano una ripresa delle attività
nonostante la nuova licenza non fosse stata ancora rilasciata.
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