giovedì 1 dicembre 2022

1 dicembre - 2 DICEMBRE GIORNATA DI LOTTA A BERGAMO

 

Venerdì 2 dicembre giornata di mobilitazione e scioperi nazionale
a Bergamo presidio alla Prefettura ore 10
Contro la politica dei padroni e dei loro governi, per la politica dei lavoratori che oggi è
lotta per il lavoro, il salario, i diritti, per un altro governo operaio
Il governo Meloni come il governo Draghi, vuole imporre la politica dei padroni per scaricare la crisi del sistema
capitalista sui lavoratori alimentando guerra, carovita, repressione, e non c’era bisogno di aspettare la manovra
finanziaria per capire la sua natura fascista e reazionaria cioè anti operaia e a favore degli interessi della borghesia.
Quindi nessuna soluzione può venire dai sindacati confederali Landini CGIL in testa che hanno affermato di "non
avere pregiudizi" verso questo governo e ora si accorgono che laLegge di bilancio è un manifesto ideologico,
classista e reazionario", ma non parlano di mobilitazioni contro il governo ma solo per ritornare ai tavoli e fare
passare con qualche modifica la manovra economica incentrata su attacchi alle pensioni, niente aumenti salariali e
ancora soldi ai padroni con il cuneo fiscale, mentre l'abolizione graduale del reddito di cittadinanza consegna chi
perde il lavoro, alla miseria e malavita.
Noi operai dobbiamo costruire il nostro fronte di classe con altri lavoratori,
precari, disoccupati in lotta o in sofferenza, per rispondere agli attacchi
quotidiani alle condizioni di vita e di lavoro. E’ in questa lotta di difesa che
può crescere la coscienza che non possiamo continuare solo a combattere
gli effetti, ma che serve costruire l'attacco contro la causa che le produce,
un sistema imperialista dove un pugno di capitalisti, miliardari,
multinazionali che fanno sempre più profitti sulle spalle di milioni di
operai attraverso lo sfruttamento del lavoro salariato.
Per questo serve unità, lotta, organizzazione di classe autonoma degli
operai e la giornata del 2 dicembre ha questo obbiettivo. Fare un passo in
avanti verso l'unità degli operai che vogliono rialzare la testa in fabbrica,
che invece sono tenuti divisi ed isolati dai sindacati confederali. Solo la
lotta per i nostri interessi può aprire lo scontro necessario con il governo
Meloni dei padroni, per imporre aumenti salariali contro il carovita e
bollette, contro i finanziamenti alla guerra, per aumenti delle spese sociali
sanità, scuola, pensioni, per la sicurezza nei posti di lavoro contro aumenti
dei ritmi, per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario contro
ristrutturazioni e chiusura delle fabbriche.
Alla Dalmine queste rivendicazioni sono la strada per riprendere la forza
della classe operaia che ieri come oggi ha il suo centro nelle grandi
fabbriche. Perché quando si mobilitano gli operai fanno paura a padroni e
governi e mettono a nudo lo stato del capitale (es recente sx Ilva di
Taranto).
La Tenaris è un concentrato delle contraddizioni del capitalismo: dallo sfruttamento scientifico degli operai per il
profitto e al servizio delle multinazionali dell'energia e del petrolio che sfruttano e affamano interi popoli nel mondo,
è quindi dentro lo scontro per la spartizione delle risorse della guerra imperialista. Dove padron Rocca è in prima
fila per determinare la politica dei governi non solo della sanità pubblica con le sue cliniche private, ma anche della
scuola del merito al servizio del potenziamento degli istituti tecnici e dell'alternanza scuola lavoro con la formazione
dentro la fabbrica.
Queste condizioni oggettive sono anche un potenziale di lotta che esiste e cova nelle ribellioni operaie spontanee nei
reparti contro le ristrutturazioni, il sistema di comando sempre più dispotico, dove tutto ha valore solo per il profitto
e pure la salute con i controlli in fabbrica conta per tenere efficiente la forza lavoro, mentre quando si infortuna
decide l'azienda per rimetterti sulle linee.
Ma questo senza una direzione e un sindacato di classe nelle mani degli operai non si può trasformare in una
battaglia prolungata che oggi, attraverso la vertenza del rinnovo del contratto aziendale, avrebbe l'occasione di
diventare per ottenere risultati in fabbrica per aumenti sicuri per tutti in busta paga, per la sicurezza con l'elezione
diretta degli RLS, per l'assunzione senza jobs act dei lavoratori precari e tornare ad essere quello che in passato era
la punta avanzata anche per il contratto nazionale e non solo.
SLAI COBAS per il sindacato di classe via Marconi 1 Dalmine 3397313300 sindacatodiclasse@gmail.com




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