Venerdì
2 dicembre giornata di mobilitazione e scioperi nazionale
a
Bergamo presidio alla Prefettura ore 10
Contro
la politica dei padroni e dei loro governi, per la politica dei
lavoratori che oggi è
lotta
per il lavoro, il salario, i diritti, per un altro governo operaio
Il
governo Meloni come il governo Draghi, vuole imporre la politica dei
padroni per scaricare la crisi del sistema
capitalista
sui lavoratori alimentando guerra, carovita, repressione, e non c’era
bisogno di aspettare la manovra
finanziaria
per capire la sua natura fascista e reazionaria cioè anti operaia e
a favore degli interessi della borghesia.
Quindi
nessuna soluzione può venire dai sindacati confederali Landini CGIL
in testa che hanno affermato di "non
avere
pregiudizi" verso
questo governo e ora si accorgono che la “Legge
di bilancio è un manifesto ideologico,
classista
e reazionario", ma non parlano di mobilitazioni contro il
governo ma solo per ritornare ai tavoli e fare
passare
con qualche modifica la manovra economica incentrata su attacchi alle
pensioni, niente aumenti salariali e
ancora
soldi ai padroni con il cuneo fiscale, mentre l'abolizione graduale
del reddito di cittadinanza consegna chi
perde
il lavoro, alla miseria e malavita.
Noi
operai dobbiamo costruire il nostro fronte di classe con altri
lavoratori,
precari,
disoccupati in lotta o in sofferenza, per rispondere agli
attacchi
quotidiani
alle condizioni di vita e di lavoro. E’ in questa lotta di difesa
che
può
crescere la coscienza che non possiamo continuare solo a
combattere
gli
effetti, ma che serve costruire l'attacco contro la causa che le
produce,
un
sistema imperialista dove un pugno di capitalisti,
miliardari,
multinazionali
che fanno sempre più profitti sulle spalle di milioni di
operai
attraverso lo sfruttamento del lavoro salariato.
Per
questo serve unità, lotta, organizzazione di classe autonoma
degli
operai
e la giornata del 2 dicembre ha questo obbiettivo. Fare un passo
in
avanti
verso l'unità degli operai che vogliono rialzare la testa in
fabbrica,
che
invece sono tenuti divisi ed isolati dai sindacati confederali. Solo
la
lotta
per i nostri interessi può aprire lo scontro necessario con il
governo
Meloni
dei padroni, per imporre aumenti salariali contro il carovita
e
bollette,
contro i finanziamenti alla guerra, per aumenti delle spese
sociali
sanità,
scuola, pensioni, per la sicurezza nei posti di lavoro contro
aumenti
dei
ritmi, per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario
contro
ristrutturazioni
e chiusura delle fabbriche.
Alla
Dalmine queste rivendicazioni sono la strada per riprendere la
forza
della
classe operaia che ieri come oggi ha il suo centro nelle
grandi
fabbriche.
Perché quando si mobilitano gli operai fanno paura a padroni
e
governi
e mettono a nudo lo stato del capitale (es recente sx Ilva
di
Taranto).
La
Tenaris è un concentrato delle contraddizioni del capitalismo: dallo
sfruttamento scientifico degli operai per il
profitto
e al servizio delle multinazionali dell'energia e del petrolio che
sfruttano e affamano interi popoli nel mondo,
è
quindi dentro lo scontro per la spartizione delle risorse della
guerra imperialista. Dove padron Rocca è in prima
fila
per determinare la politica dei governi non solo della sanità
pubblica con le sue cliniche private, ma anche della
scuola
del merito al servizio del potenziamento degli istituti tecnici e
dell'alternanza scuola lavoro con la formazione
dentro
la fabbrica.
Queste
condizioni oggettive sono anche un potenziale di lotta che esiste e
cova nelle ribellioni operaie spontanee nei
reparti
contro le ristrutturazioni, il sistema di comando sempre più
dispotico, dove tutto ha valore solo per il profitto
e
pure la salute con i controlli in fabbrica conta per tenere
efficiente la forza lavoro, mentre quando si infortuna
decide
l'azienda per rimetterti sulle linee.
Ma
questo senza una direzione e un sindacato di classe nelle mani degli
operai non si può trasformare in una
battaglia
prolungata che oggi, attraverso la vertenza del rinnovo del contratto
aziendale, avrebbe l'occasione di
diventare
per ottenere risultati in fabbrica per aumenti sicuri per tutti in
busta paga, per la sicurezza con l'elezione
diretta
degli RLS, per l'assunzione senza jobs act dei lavoratori precari e
tornare ad essere quello che in passato era
la
punta avanzata anche per il contratto nazionale e non solo.
SLAI
COBAS per
il sindacato di classe via
Marconi 1 Dalmine 3397313300 sindacatodiclasse@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento