martedì 13 dicembre 2022

13 dicembre - MORIRE CONSEGNANDO MERCE

 

Morto sul lavoro lavorando per 

AMAZON

I media hanno informato della morte di Franco D’Alessandro , 41 anni, a Ortona in località s.Donato; lavorava come corriere per Amazon; le cronache sono scarne (per forza di cose) e contraddittorie: malore o infarto?

Certo l’evento ha a che fare con i rischi connessi alla agibilità della strada che, in fasi di maltempo, sono maggiori del solito;

ci uniamo a chi ha espresso sincero cordoglio ai familiari e ai compagni di lavoro; peraltro non abbiamo intenzione (e non saremmo nella condizioni di farlo) di “dare a pagella” al datore di lavoro; certamente la “politica” di Amazon , a livello internazionale, ha mostrato gravi limiti e lacune (sia sul piano dei diritti dei lavoratori che sul piano delle compatibilità ambientali) ; in Italia , al momento, sono state ventilate importante prospettive occupazionali ; vedremo che tipo di “qualità del lavoro” sarà associata alla crescita della occupazione ; molti “limiti” della “organizzazione del lavoro Amazon” sono stati documentati dalla stampa indipendente e saranno oggetto , da parte nostra, di approfondimento; sul luttuoso evento che ha colpito Franco D’Alessandro il datore di lavoro ha fatto dichiarazioni ampiamente “auto assolutorie” : il lavoratore sarebbe risultato idoneo alla mansione, avrebbe lavorato tre giorni alla settimana, in sostanza un lavoro indenne da fattori di distress ; questa la “versione” aziendale; noi però riteniamo necessario approfondire:

  • I rischi “su strada” sono spesso gravi e più gravi in certe giornate per ragioni anche meteo climatiche ; in caso di problemi ce la si deve cavare da soli ? viene in mente la lotta dei macchinisti ferroviari contro la politica del “macchinista unico” foriera, come abbiamo visto, di maggiori eventi negativi e , a volte, di veri disastri;

  • Al tema va riservata grande attenzione : infatti , sempre nel campo dei trasporti, dobbiamo denunciare e respingere il pressing che le compagnie aeree stanno facendo sui decisori politici per farsi autorizzare il “pilota unico” nella conduzione degli aerei; ALLA RICERCA OSSESSIVA DEL PROFITTO NON C’E’ LIMITE…chi fa questo pressing non può non sapere che passare al pilota unico equivale prevedere nei prossimi decenni un aumento di disastri aerei eventualmente “camuffati”da errore umano

  • le cronache , come abbiamo detto , sono state contraddittorie sulla causa del decesso di Franco; questo è anche comprensibile per ragioni di privacy , ma gli interrogativi rimangono; e rimangono anche alla luce dei riscontri dell’OMS/OIL (organizzazione mondiale della sanità e ufficio internazionale de lavoro) secondo cui a fronte di DUE MILIONI DI MORTI SUL E DA LAVORO NEL 2016 (sul pianeta) , ci sono stati , tra questi, 750.000 morti nel mondo per ictus e infarti correlati a condizioni di sovraccarico lavorativo , distress, lavoro straordinario ; morti sempre “classificate” come da “cause naturali” e che quindi , addirittura, rimangono persino privi di copertura assicurativa; in Italia infatti segnalare all’Inail un “infarto da distress” significa che il “caso” viene disconosciuto e che occorre “andare in tribunale” , aumentando peraltro il distress per tutti (o quasi); la strage operaia in Qatar (mentre certi “rappresentanti del popolo” (*) a Bruxelles…) conferma la portata enorme della “guerra non dichiarata “ contro i lavoratori

  • occorre , per Amazon, COME PER QUALUNQUE ALTRO LUOGO DI LAVORO, UNA RIGOROSA VALUTAZIONE DEI RISCHI FATTA “ DAL BASSO” DAI LAVORATORI CHE LI EVIDENZI TUTTI ( chi consegna merci a domicilio è incorso persino in aggressioni da parte di cani evidentemente addestrati molto male dal “padrone”) COMPRESI GLI EFFETTI DEGLI EVENTI METEREOLOGICI CHE , ALMENO QUANDO RILEVANTI , POSSONO FAR PROPENDERE PER LA NECESSITA’ DI GARANTIRE LA PRESENZA DI DUE LAVORATORI A BORDO; una rigorosa valutazione del rischi “dal basso” deve concludersi con la adozione di AZIONI DI MIGLIORAMENTO ipotizzabili e fattibili in tutti i luoghi di lavoro visto che non abbiamo mai visto in Italia e in tutto il pianeta luoghi di lavoro che non necessitino di miglioramenti.

Un abbraccio ai familiari di Franco e ai suoi compagni di lavoro.

LA RETE NAZIONALE LAVORO SICURO E’ A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI PER CERCARE DI COSTRUIRE INSIEME LE CONDIZIONI CHE CONSENTANO DI GARANTIRE A TUTTI/E , A PRESCINDERE DAL MESTIERE E DALLA MANSIONE SVOLTA , la stessa speranza di vita , di salute e di benessere.

Per questo obiettivo occorre “arrivare il giorno prima” e occorre poter contare su un elemento decisivo: la forza dei lavoratori.

Vito Totire, medico del lavoro, portavoce della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO

vitototire@gmail.com

RETE NAZIONALE LAVORO SICURO ,via Polese 30 40122-Bologna

Bologna, 12.12.2022

*ovviamente i responsabili potranno essere considerati tali a “fine giudizio”.

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