mercoledì 10 settembre 2025

9 settembre-Vertenza Gruppo8 Forlì/Cesena: in Prefettura i padroni continuano sulla linea dello scontro con gli operai SUDD Cobas

Ieri si è tenuto un incontro in Prefettura con i padroni a Forlì dove il sindacato SUDD Cobas che organizza la lotta dei lavoratori ha ricevuto una proposta offensiva e indecente: i padroni vogliono pagare ai lavoratori una parte degli stipendi (il resto il sindacato lo deve chiedere  all'INPS) in cambio della rinuncia al posto di lavoro e la rinuncia formale a qualsiasi azione legale e giudiziaria nei confronti di Gruppo8.

Nessun passo indietro da parte degli operai e intanto le merci non escono dai magazzini.

Comunicato incontro Sudd cobas - Gruppo8 

Stamattina abbiamo partecipato insieme alla nostra RSA ad un tavolo   con Gruppo 8.  L'incontro di stamattina è arrivato a ventiquattrore di distanza dal tavolo tenutosi ieri in Prefettura inerente la procedura di licenziamento che Gruppo 8 ha attivato per i suoi trenta dipendenti diretti, a cui hanno partecipato istituzioni e sindacati confederali coinvolti nella procedura.

Quella portata oggi da Gruppo 8 non è una proposta ma un ricatto, per non dire un estorsione. L'azienda si è detta disponibile a pagare gli stipendi di giugno, luglio ed agosto solo a condizione della rinuncia al posto di lavoro ed alla sottoscrizione da parte di ogni lavoratore di in Verbale di Conciliazione con rinuncia ad ogni azione legale nei confronti di Gruppo 8, oltre che alla fine dello sciopero e dei picchetti. L'azienda usa gli stipendi dei lavoratori come un ostaggio. Gli stipendi vanno pagati, subito e senza condizioni. Esattamente come i contributi INPS non versati. Diversamente, si creerebbe un precedente gravissimo. 

È una proposta offensiva che è fatta per essere rifiutata e provare ancora una volta ad addossare a lavoratori e sindacato la responsabilità della crisi in corso. 

Gli stipendi sono crediti esigibili da parte dei lavoratori, e con il nostro supporto i lavoratori agiranno in giudizio per il loro pagamento forzoso. I lavoratori inoltre non hanno intenzione di rinunciare ad azioni legali che riguardano l'intermediazione illecita di manodopera e lo sfruttamento a cui sono stati sottoposti. 

Ogni proposta che preveda il licenziamento di fatto dei lavoratori resta inaccettabile. 

Siamo sicuri che tutti i soggetti coinvolti nella vertenza, dalla Prefettura alla Regione Emilia Romagna e tutte le organizzazioni sindacali, non intendessero questo quando invitavano Gruppo 8 a risolvere la vertenza in corso e a non usare la vertenza per giustificare lo smantellamento dello stabilimento (decisione che in realtà è la causa e non l'effetto dei picchetti). 

Non ci sono lavoratori di serie A e di serie B. E tutti hanno diritto a mantenere il proprio posto di lavoro. Soprattutto in un contesto in cui il lavoro c'è ma - come abbiamo gia ampiamente dimostrato - è stato esternalizzato in altre fabbriche-dormitorio come quelle di Meldola e Cesena. Già per troppo tempo i lavoratori Sofalegname sono stato trattati come lavoratori di serie B, con i turni di dodici ore i dormitori in fabbrica. Non permetteremo che vengano licenziati come lavoratori di serie B, come se il loro posto di lavoro valesse meno. 

Pensare di salvare i trenta posti di lavoro dei dipendenti diretti Gruppo 8, "sacrificando" i sessanta dipendenti Sofalegname sarebbe non solo immorale ma anche un ingenua illusione. Il licenziamento degli operai Sofalegname coinciderebbe certamente con la dismissione dello stabilimento di via Gramadora, che rimarrebbe per tre quarti - come è già da piu di un mese - uno stanzone vuoto senza linee produttive né operai. Sarebbe il preludio della chiusura dello stabilimento  licenziamento della maggioranza dei dipendenti diretti e la realizzazione del piano di esternalizzazione della produzione e riduzione dell'azienda a poco più di uno showroom. Se non si salvano tutti, non si salva nessuno.

Siamo di fronte ad una crisi occupazionale artificiale, non dobbiamo dimenticarlo. Ci sono tutte le condizioni e le commesse per garantire i posti di lavoro di tutti i dipendenti diretti e di tutti quelli formalmente alle dipendenze di Sofalegname. L'accordo del 20 luglio raggiunto in Prefettura insieme anche alla Regione Emilia Romagna stabiliva proprio questo: ripartenza della produzione negli stabilimenti Gruppo8 e mantenimento di tutti i livelli occupazionali. Questa resta l'unica soluzione alla vertenza. Vogliamo sentire dire chiaramente questo anche a Prefettura e Regione. La soluzione è stata gia individuata più di un mese fa, a Gruppo 8 il dovere di dargli seguito.

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