UNA STRAGE SISTEMICA IN NOME DEL PROFITTO, CHE E' UNA GUERRA DI CLASSE "DIMENTICATA" CHE NON BUCA LE PRIME PAGINE DEI GIORNALI E CHE DIVENTA SPETTACOLO DA CONDIVIDERE COME TROFEO TURISTICO
Operaio muore sul Tevere, le foto dei turisti al cadavere: “L’ho fatta per mandarla a mio figlio”
di Marco Carta
Daniele Cucchiaro, 47 anni e operaio della Romana Car, ha perso la vita travolto dal muletto che avrebbe dovuto portare via dopo che erano stati rimossi gli allestimenti per l’estate romana appena conclusa
UNA STRAGE DI GIOVANISSIMI E OVER 65 ANNI
Più morti sul lavoro tra over 65 e giovanissimi, esposti ai rischi da un sistema distorto
La morte di un operaio 69enne a Torino non è un caso limite: i dati svelano le mancanze di imprese e politica
UNA STRAGE DA NORD A SUD
Riposto, morto un operaio di 50 anni dopo una caduta da 10 metri
Di Mario Previtera |08 Settembre 2025
Una nuova morte sul lavoro stamattina intorno alle 8 in uno stabilimento industriale in contrada Rovettazzo, a Riposto. Secondo le prime ricostruzioni Salvatore Sorbello, un operaio residente a Santa Venerina nato nel 1975, avrebbe perso l’equilibrio ed è precipitato da una altezza di circa 10 metri. Dipendente della “Af Group”, a quanto pare stava realizzando “in house” una struttura modulare provvisoria all’interno della quale l’azienda di serramenti ripostese avrebbe dovuto allocare un macchinario speciale da mettere in protezione.
UNA STRAGE CHE COLPISCE I LORO FAMILIARI E DOVE I LAVORATORI IMMIGRATI NON FANNO NOTIZIA, DOVE NON SI PUO' ELARGIRE IL RAZZISMO A PIENE MANI
Monza, colpito da una barra di metallo: lascia quattro figli l'operaio di Lesmo morto sul lavoro
di STEFANIA TOTARO
Colpito alla testa dalla leva del tornio: morto operaio di 48 anni. Si era appena scambiato di mansione con un collega
Choc alla Gusmar, piccola azienda storica di lavorazioni industriali. Si indaga sulla dinamica, il macchinario è stato messo sotto sequestro
Monza – Morto a 48 anni, colpito alla testa dalla leva di un tornio, a cui stava lavorando dopo essersi scambiato di mansione con un collega. L’infortunio, che ha visto vittima un uomo originario della Guinea ma con cittadinanza italiana, Toure Mamadou, è accaduto ieri mattina alla Gusmar, un’azienda specializzata in lavorazioni industriali con sede in via Angelo Mauri 18 a Monza. L’allarme è scattato poco prima delle 11: sembrava un malore in codice rosso, ma quando i soccorritori sono arrivati sul posto e hanno dichiarato il decesso del 48enne, è emerso un trauma da schiacciamento. Il personale di automedica e ambulanza hanno trovato l’uomo già in arresto cardiocircolatorio. Nonostante i tentativi di rianimazione, per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono quindi intervenuti gli uomini della Questura di Monza e i tecnici di Ats Brianza, che hanno avviato gli accertamenti per chiarire l’esatta dinamica della tragedia. Da una prima ricostruzione, ad avere causato il trauma da schiacciamento mortale al capo dell’operaio è stata la leva del tornio, ma gli ulteriori approfondimenti dovranno verificare se sono state rispettate le precauzioni e le normative sulla sicurezza sul luogo di lavoro per evitare che si verificasse la tragedia.
Il macchinario è stato posto sotto sequestro su disposizione della Procura della Repubblica di Monza, che ha già aperto un fascicolo penale con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La Gusmar di Gusberti Marcello è una piccola azienda fondata nel 1904, che da oltre 110 anni progetta, produce e commercializza valvole industriali. Ieri mattina il cancello bianco della ditta, un piccolo capannone adiacente agli uffici e attaccato ad una villetta a due piani, veniva continuamente aperto e richiuso per fare entrare in cortile prima le volanti della Questura, poi le auto dei tecnici dell’Ats, infine il furgone delle pompe funebri che si è portato via la salma dell’operaio. Ma nessuno aveva voglia di parlare di quanto accaduto.
I colleghi della vittima, una mezza dozzina di operai, alcuni giovani e altri più in là con l’età, sono stati invitati ad uscire dal capannone durante il sopralluogo degli inquirenti e si sono seduti accanto all’ingresso, su alcuni pallet, in silenzio. Davanti al cancello si è invece fermato un uomo su uno scooter bianco, visibilmente scosso perché nell’azienda lavora suo fratello. «Mi ha chiamato per dirmi cosa è successo e mi ha detto che aveva fatto scambio di mansioni proprio con il collega che poi è rimasto ucciso, era sconvolto, è davvero una tragedia – ha raccontato – sono passato a vedere se sta bene, ora me ne vado». Sulla cancellata della ditta un annuncio di lavoro per la ricerca di un operatore per macchine utensili invita a citofonare agli uffici.




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