domenica 6 dicembre 2015

6 dicembre - Bologna: non si ferma la lotta delle lavoratrici dell'HolidayINN e si arricchisce di una rumorosa, cacelorazo, protesta sotto l'Hotel



Bologna - Operaie HolidayInn in sciopero contro lo sfruttamento e JobsAct


E' ormai in corso da diversi giorni la lotta all'Holiday Inn di Bologna, dove 12 lavoratrici del settore delle pulizie stanno venendo sottoposte ad un vero e proprio ricatto: dopo più di dieci anni di lavoro, l'alternativa proposta dall'azienda è l'accettazione dell'assunzione sotto il regime contrattuale del JobsAct (con quindi assenza di tutela contro il licenziamento economico) oppure l'essere semplicemente lasciate per la strada. Il contratto che si vorrebbe sottoporre alle lavoratrici - attraverso l'ennesimo cambio d'appalto effettuato per ricattarle nei negoziati per l'assunzione - è quello del settore turismo firmato dal sindacato UGL. Le lavoratrici, che già erano uscite vittoriose da uno sciopero di tre giorni a cavallo del Capodanno 2014, questa volta sono state ricattate dalla cooperativa Policoop, la quale le ha avvertite solo sabato scorso del cambio di appalto, col ricatto che se non avessero firmato il nuovo contratto peggiorativo, dal 1 dicembre sarebbero rimaste fuori. La Policoop è stata capace di inventarsi 40 giorni fa una nuova società con capitale sociale di 150 (centocinquanta) euro e 0 (zero) dipendenti pur di continuare a sfruttare le operaie per fatturare centinaia di migliaia di euro. Due giorni fa, stante il silenzio da parte della committenza nei confronti delle richieste delle operaie, queste hanno fatto irruzione nel salone d'ingresso rivendicando un confronto con l'amministrazione.
Questa ha quindi effettuato la sua irricevibile proposta a base di livello minimo di inquadramento, nessuno scatto di anzianità, stralcio dell'accordo integrativo salariale e per finire applicazione per tutte del Jobs Act. Un cacerolazo ha svegliato ieri mattina gli ospiti dell'hotel, riproponendosi poi nel pomeriggio anche all'interno degli spazi dell'edificio facendo innervosire non poco il management, il cui servizio di sicurezza ha nei giorni scorsi più volte cercato di intimidire il presidio permanente delle lavoratrici le quali, organizzate dal sindacato SI Cobas e supportate dai compagni e le compagne del Laboratorio Crash stanno chiedendo condizioni di lavoro degne e adeguate ai sacrifici compiuti in questi anni e anni di lavoro. Nemmeno il ripetuto arrivo di volanti della polizia sul posto ha fatto retrocedere lavoratrici e solidali dalla volontà di portare avanti questa battaglia.
Di seguito una presa di posizione sulla vertenza del sindacato SI COBAS, presa dal profilo Facebook: 
E con oggi sono quattro giorni di sciopero. Le 12 operaie delle pulizie licenziate da POLICOOP appaltante il servizio presso Holiday Inn di BolognaFiera mantengono la promessa, e senza fare un passo indietro si ripresentano puntuali su quello che deve tornare ad essere il loro posto di lavoro. Al clamoroso cambio appalto interno al consorzio, ora gestito da una neonata cooperativa con 40 giorni di vita e 150 euro di capitale sociale, si continua a rispondere altrettanto clamorosamente con pentole, fischietti, megafono e volantini nel salone d'ingresso dell'albergo, accompagnando l'attività e la clientela per tutta la giornata, dalla colazione sino al dopo pranzo. Le operaie ringraziano una per una tutte le sempre più numerose persone che esternano parole e gesti di solidarietà e sostegno, regalando al presidio qualche sorriso affatto di circostanza ma soprattutto attenzione nel volere capire ed approfondire i motivi di questa lotta. Così ciò che superficialmente viene interpretata come una protesta colorita assume i contorni austeri del posto di lavoro; sottolineando la prospettiva per cui chi non ha nulla più da perdere ha tutto da giocarsi contro chi possiede il denaro e quindi il potere di disporre come meglio crede delle operaie sotto costante ricatto. Tutte e tutti noi al loro fianco non possiamo che rendere onore alla loro coraggiosa decisione di proseguire unite nel rifiuto di contratti-capestro che umiliano gli anni di servizio e di salute spesi in questa stessa struttura, senza scordare l'inserimento del jobs act che precarizza e rende licenziabili al primo sciopero senza possibilità di reintegro. Anche oggi è stata questa la nostra diffida all'arroganza e onnipotenza padronale, e continuerà ad esserlo fino alla riassunzione per tutte con un normale contratto di lavoro.

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